L’intervista pubblicata ieri – Elezioni, confessione shock. Il presidente di seggio: “Così aggiustiamo i conti”– ha scatenato un dibattito serrato tra i lettori, molti gli interventi sui Social, numerose le mail arrivate in redazione. Cominciamo a pubblicarne due. La prima è con firma, la seconda, di tono diverso, è arrivata da un account Tor, quindi anonima. Precisiamo doverosamente che nonostante sia circostanziata e paia genuina non siamo in grado di garantirne l’autenticità.
PRIMO INTERVENTO
Carissima redazione di ComoZero,
ho letto ieri sera la vostra intervista al neo incaricato Presidente di Seggio circa il metodo da lui utilizzato per fare quadrare i conti, e sono rimasto allibito. Premetto che chi riveste il ruolo di Presidente di Seggio nella quasi totalità dei casi lo fa per spirito di servizio e di dovere nei confronti dello Stato, anche perché considerando un compenso oscillante tra i 5 e gli 8 euro all’ora c’è poco da farlo per lucro.
Proprio perché è un incarico di rappresentanza andrebbe svolto con dignità ed elevato senso delle Istituzioni: le consultazioni elettorali sono il massimo esempio di democrazia, in cui il popolo si rende partecipe nella gestione dello Stato, meritano che chi quello Stato è lì a rappresentarlo sia degno del ruolo, tant’è che ai Presidenti di Seggio viene attributo il ruolo di Pubblico Ufficiale.
Non so chi il signore intervistato abbia consultato prima di accettare l’incarico, quello che però è certo sono i consigli ricevuti, consigli fuorvianti e sopratutto volti ad incentivare un reato.
Negli ultimi 15 anni ho fatto praticamente in tutte le consultazioni elettorali il Presidente, e posso assicurare che mai ho dovuto ricorre a sotterfugi ed imbrogli per fare quadrare i conti.
Se si presta attenzione dalle 16 del Sabato fino alla fine dello spoglio errori non se ne fanno. Controlli periodici durante il giorno di riscontro delle schede, controlli periodici sul numero di votanti, annotazioni puntuali e precise, evitano che i conti non tornino.
In ogni caso anche non dovessero tornare i conteggi tra le schede autenticate e quelle avanzate in relazione ai votanti, vi è apposita pagina del registro per darne riscontro. Si segnala e poi si procede. Quello che fa fede è il numero di schede nell’urna, e quello torna sempre … a meno che un elettore non abbia votato due volte o che si sia rubato una scheda, reati che possono essere evitati con ordine e attenzione durante la giornata.
Se poi vogliamo dire che gli uffici del Comune sono assolutamente inadeguati a gestire e supportare i Presidenti, se vogliamo dire che andrebbe fatta una formazione specifica sopratutto ai nuovi, allora diciamolo pure perché è vero. Ma non è con la disonestà che si sistemano le cose.
Già che ci sono, con particolare riferimento alle ultime elezioni, vorrei chiarire il fatto che il tanto criticato tagliando antifrode non è stata la causa dei rallentamenti, magari la prima mezz’ora è servita per metabolizzare la novità, ma poi le cose sono filate lisce, anzi è stato un valido aiuto a mantenere l’attenzione degli scrutatori elevata e a porre attenzione sulla riconsegna delle schede. Le code si sono formate perché le schede erano ingombranti in relazione allo spazio di voto, la distribuzione dei simboli non omogenea e analoga tra camera e senato, e questo rallenta, sopratutto gli elettori anziani, da noi aggiungiamo anche le preferenze per la Regione a rallentare ulteriormente… vi posso assicurare che le code si formavano perché le cabine erano piene. Ho quasi l’impressione che la polemica sui tagliandi antifrode sia stata montata ad arte da chi con la presenza dei tagliandi vede diminuita la possibilità di fare imbrogli.
Anche sullo spoglio ci sarebbe da dire molto, ho visto colleghi che rovesciano l’urna, scrutatori che si lanciano come su un truogolo sulle schede mucchi, mazzetti e smazzate… meccanismi che non solo espongono ad errori ma anche a possibili brogli, personalmente ho individuato che il metodo migliore è quello che solo il presidente legge il voto ad alta voce, mentre uno scrutatore apre le schede e gli altri verbalizzano… unica deroga che concedo rispetto alla regola è la verbalizzazione su fogli di brutta ma solo per evitare di scorrere i verbali avanti e indietro per centinaia di volte, e vi posso assicurare che i conti tornano sempre.
Non bisogna avere paura di commettere errori, tutti sono umani, e le norme prevedono anche la possibilità di darne evidenza, di assegnare o non assegnare un voto in maniera provvisoria… si mette in una busta ad hoc e ci penserà qualcun altro.
Se poi vogliamo dire che iniziare lo spoglio alle 23:00 dopo quasi 14 ore ai seggi è una assurdità e che si potrebbe rinviare il tutto al giorno successivo, una volta fatti i controlli sui votanti e restituite le schede avanzate, allora sono d’accordo, ma che questo debba essere una giustificazione morale all’aver commesso degli atti contrari alla legge e all’etica del ruolo no.
Concludo dicendo che fare il Presidente spesso non è facile, ma che se uno lo fa con serietà è un ruolo che da la soddisfazione di aver contribuito all’esercizio del democratico e sacrosanto diritto al voto.
Just my two cents,
Matteo Introzzi
SECONDO INTERVENTO – anonimo
Buongiorno,
ho letto il suo articolo su ComoZero e con mio rammarico le confermo quanto il presidente di seggio ha affermato. Tutto il sistema è fallace, dalle nomine alle procedure. Innanzitutto in molti comuni d’Italia (compresa la nostra provincia) le nomine dei presidenti di seggio e degli scrutatori sono un puro fenomeno di nepotismo. Si pensi che vengono nominati famigliari di candidati alle elezioni (com’è possibile che non ci sia un conflitto di interessi anche solo potenziale?).
Inoltre non si prevedono per gli scrutatori dei corsi di formazioni, il che significa che facilmente ci sono scrutatori non in grado di svolgere il proprio ruolo. L’obiettivo di tutti è andare a casa il prima possibile facendo tornare i conti. Un esempio è stato il seggio in cui ho svolto l’attività di scrutatore. Rispetto ad altri ha svolto un lavoro egregio ma ha commesso un grave errore.
A causa dell’inesperienza e della mancata formazione degli scrutatori, è stata data una scheda del senato ad una ragazza minore di 25 anni. Ci si è accorti dell’errore solamente dopo che questa era finita nella scatola.
Come si è risolto? Beh si è fatta sparire una scheda del senato di un’altra elettrice che legittimamente ha espresso il suo diritto di voto.
Finché non ci saranno istituti di incompatibilità, corsi di formazione e rotazione degli scrutatori (sia a scopo di maggior garanzia che efficienza del lavoro) il nostro sistema elettorale rimarrà
sempre afflitto da gravi raggiri.