Le trincee sono scavate, stasera la battaglia (politica e nient’altro, per fortuna, visti i tempi). La candidatura dell’ex volto storico di Forza Italia a Como, Anna Veronelli, in lizza fino a poche settimane fa addirittura per essere la candidata sindaco del centrodestra, sarà il piatto rovente servito questa sera per la riunione della coalizione di centrosinistra in vista delle elezioni comunali.
L’alleanza che sostiene Barbara Minghetti ci arriva con una serie di posizionamenti ormai nettissimi: dal lato del sì convinto all’ingresso di Veronelli nella coalizione e dunque alla candidatura, c’è praticamente solo Azione, il partito di Carlo Calenda che in città ha dato vita ad Agenda Como 2030 assieme a Italia Viva, +Europa e Volt; dall’altro lato del fiume, quello che frena secco sull’arrivo dell’ex forzista, in assetto assai poco amichevole c’è praticamente tutto il resto del centrosinistra, a partire dal Pd e finendo al resto degli alleati, con poche sfumature (sempre esclusivamente personali) di differenza.
Ieri sera, riunione preliminare al vertice complessivo e forse dirimente di questa sera, da parte di Agenda Como 2030. La discussione tra le quattro liste che hanno dato vita al nuovo contenitore elettorale è stata semplice, tutto sommato: Andrea Luppi di Azione ancora assolutamente favorevole alla candidatura di Veronelli (peraltro proprio sotto il “cappello” calendiano); tutti gli altri (Italia Viva, +Europa, Volt) sostanzialmente orientati sul forte scetticismo (Italia Viva in primis), pur senza pregiudiziali assolute (in particolare +Europa e Volt) ed evitando un no secco per ragioni diplomatiche e di alleanza (fanno pur parte tutti di una stessa lista, il caso è “ingombrante” per tutti). Il confronto non è dunque stato decisivo in senso assoluto ma quantomeno ha orientato le posizioni. Tra poche ore toccherà agli altri alleati prendere una decisione e l’aria che tira è di una valanga di no alla candidatura nel centrosinistra dell’ex presidente del consiglio comunale.
Muro totale arriverà dal Pd (qui la capolista Patrizia Lissi aveva già spiegato il perché) e dal rassemblement ecosocialista di Como Comune. Difficile, inoltre, che particolari aperture arrivino sia da Europa Verde di Elisabetta Patelli, sia dalla stessa lista di Barbara Minghetti, Svolta Civica (che pure non si è sbilanciata finora su posizioni nette come quelle dei Dem). Insomma, lo scenario più credibile è di un’Azione contro tutti, più o meno. L’esito del confronto, dunque, appare pressoché segnato, ma si sa, la politica – per di più in tempi elettorali – può ribaltare previsioni e attese in una manciati di minuti.