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Politica

Veronelli, una notte d’accuse pubbliche al centrodestra. La cronaca di un lungo, cattivissimo addio

L’emancipazione dal centrodestra, come ormai ampiamente noto, era già avvenuta in due fasi nell’arco delle ultime settimane. Dapprima, con il clamoroso addio al centrodestra annunciato in consiglio comunale lo scorso 28 marzo.

Poi, con le dimissioni dalla presidenza dell’assemblea cittadina e il contestuale passaggio ufficiale nel partito di Carlo Calenda, Azione, al netto delle polemiche interne al centrosinistra che ne hanno poi stoppato la candidatura alle prossime elezioni comunali.

Ma se davvero si può considerare finita – anche in maniera decisamente cruda e crudele – la lunga storia di Anna Veronelli nel centrodestra comasco, allora ieri resterà il vero spartiacque politico tra il prima e il dopo. Perché è stato il 19 aprile 2022 che Veronelli ha deciso di marcare in maniera netta, pubblica e senza sconti il suo addio al mondo in cui aveva vissuto e collezionato anche ruoli e soddisfazioni per più di vent’anni.

L’antefatto è ormai di dominio pubblico: la tragica seduta di consiglio in cui la maggioranza di centrodestra è andata in pezzi senza riuscire nemmeno lontanamente ad eleggere un successore di Veronelli per le ultime settimane di mandato. Uno spettacolo poco edificante, che ha occupato un’intera seduta tra divisioni, spaccature e voti mancanti. Ma soprattutto, uno show su cui la ex presidente dell’assemblea e storico volto di Forza Italia ha infierito abbondantemente via social, con una sorta di cronaca polemica minuto per minuto.

Alle 20.31 il primo, a sottolineare subito la prima defaillance del centrodestra.

Questa sera si elegge il Presidente del Consiglio comunale e si presenta il PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano). Al primo appello non c’era il numero legale.Ora possiamo iniziare.

Alle 21.43 un passaggio neutro, ma dove inizia la sottolineatura delle difficoltà della maggioranza a convergere su un nome condiviso (Enrico Cenetiempo, a cui poi mancheranno i numeri per tutta la serata, ndr).

Dopo le prime 2 votazioni infruttuose perché nessun consigliere ha ottenuto i 2/3 dei voti, si procede con la terza chiama: sufficiente la maggioranza assoluta di 17 voti per eleggere il Presidente del Consiglio

Il concetto viene ribadito da Veronelli decisamente con più forza alle 22.

Infruttuosa anche la terza votazione. Nessuno ottiene 17 voti. La maggioranza (spaccata tra i 2 candidati Maspero e Cenetiempo) chiede una sospensione. Si riprende tra 15 minuti. (Faccio in tempo a cenare)

Alle 22.50 Veronelli affonda ancora il coltello nelle piaghe della sua ex compagine di viaggio, con un hashtag finale davvero impietoso.

Quinta votazione per l’elezione del Presidente del Consiglio. 12 pari. La maggioranza non ha la maggioranza. #openCernezzi #poveraComo

Alle 23.20, un atto d’accusa vero e proprio al centrodestra inconcludente.

Quinta votazione per l’elezione del Presidente del Consiglio. 12 pari. La maggioranza non ha la maggioranza. #openCernezzi #poveraComo

Si passa alla mattinata di oggi, dove si consuma l’atto d’accusa finale con un post molto più elaborato dal titolo “The unhappy end”, la fine infelice. E qui l’affondo contro il centrodestra è pesantissimo.

Quando il 28 marzo ho lasciato il Gruppo di Forza Italia dissi in aula che non mi riconoscevo più da tempo in una maggioranza che di fatto non esiste più e sa solo litigare. Il 31 marzo mi sono dimessa da Presidente del Consiglio, perché non volevo che alcuno potesse attaccare me e con me la carica che ho avuto l’onore di ricoprire per quasi 5 anni.

Il rispetto delle istituzioni conta.

Lo spettacolo penoso di ieri sera, con la maggioranza che si spacca e propone al proprio interno 2 candidati alla Presidenza, costringendo a 7 votazioni tutte infruttuose che sono
durate un Consiglio intero, la dice lunga, – purtroppo – sulla maggioranza che non c’è più e ancor peggio se possibile fa mercanzia di un incarico alto e super partes come quello del Presidente.

Un finale imbarazzante che Como non merita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. E questa manica di incompetenti e perditempo ha il cattivo gusto di ripresentarsi alle prossime elezioni dopo 5 anni allucinanti e un finale da operetta…

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