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Veronica Airoldi, storico addio al centrodestra: “Con convinzione per il Terzo Polo”. Il documento

Quando si muove lei, difficilmente non si nota. Se non altro perché l’ex sindaco di Erba, Veronica Airoldi – un lungo passato in Alleanza Nazionale prima dell’avvicinamento all’area di Forza Italia – è da tempo una delle esponenti di punta della politica lariana, lato centrodestra. E anche questa volta – non casualmente dopo la fine del Governo Draghi, premier verso il quale l’ex primo cittadino erbese non ha mai nascosto ammirazione – nessuna eccezione. Perché Airoldi ha firmato assieme all’ex assessore lecchese Beppe Mambretti che sotto l’egida di Paolo Romani ha dato vita a “Italia al centro” sull’altro ramo del Lario, un vero mini-manifesto politico che annuncia il sostegno pieno al Terzo polo formato da Calenda e Renzi. Un addio definitivo, insomma, ai partiti storici.

“Essere liberali e cattolici come i sottoscritti si vantano di essere – si legge nel documento siglato da Airoldi e Mambretti, con un chiaro messaggio rivolto innazittuto a FdI – significa non accettare le idee di coloro che vogliono nazionalizzare Tim e Ita (ex Alitalia, con due milioni di perdite giornaliere pagate dai contribuenti)”.

E ancora, Airoldi e Mambretti ritiene necessario “respingere con convinzione la proposta di qualche pseudo economista che definisce l’Agenda Draghi un male assoluto da eliminare”.

“Coloro che portano avanti queste proposte – proseguono Airoldi e Mambretti – sono di fatto vicini a Putin, Le Pen e Trump e, o prima o dopo, si allontanano dall’Europa”.

Infine, se ancora esistessero dubbi sulla lontananza ormai siderale dal centrodestra, il messaggio chiarissimo finale: “Per questo – concludono Airoldi e Mambretti – sosteniamo il Terzo Polo con piena convinzione”.

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5 Commenti

  1. Un addio conprensibile e condivisibile, direi. Nessun liberale vero, cattolico o non (questo non ha importanza), potrebbe votare questo cdx a trazione Meloniana. Colei che si candida a presiedere il futuro governo sta facendo promesse stataliste che assomigliano più ai programmi di Bertinotti che a quelli di Berlusconi quando ancora aveva la leadership del cdx, a partire dallo stop alla privatizzazione di ITA, caricando miliardi di ulteriori debiti sulle spalle delle nuove generazioni.

    Però, perché un però purtroppo c’è, con questa legge elettorale andare a rubare i voti al csx significa aiutare il cdx a rendere ancora più probabile la sua vittoria. E sì che il Rosatellum si chiama così proprio perché firmato da Rosato; nel terzo polo dovrebbero conoscere bene come funziona…

  2. “Con convinzione” si scappa dalla barca che affonda, diciamo le cose come stanno.. lo scrive qualuno nei commenti precendenti: mica è un caso isolato e sappiamo bene che i politici di professione – sotto citati in gran numero – hanno il naso fino per capire dove tira il vento. Quando vedi questi salti non ti servono più i sondaggi… però attenzione, vada pure per il flirt in zona cesarini col terzo polo, ma con la legge elettorale scandalosa che abbiamo agli uninominali passa il candidato che ha un voto in più e allora il rischio è finire per mandare al parlamento gli euroscettici statalisti amici di Orban.. e tanti saluti alla “libertà economica, all’europeismo e all’atlantismo”..

  3. Sembra una notizia sorprendente ma non lo è. Il passaggio ad Azione di Anna Veronelli a livello locale, quello di Gelmini, Carfagna e Brunetta a livello nazionale sono decisioni coerenti di chi rappresenta e ha sempre rappresentato il pensiero liberale e cattolico moderato che non si riconosce nei partiti e nei movimenti sovranisti e populisti. Perché sorprendersi? Al limite c’è da sorprendersi pensando ai tanti elettori che hanno visto in Forza Italia un baluardo alla libertà economica, all’europeismo e all’atlantismo e che adesso si trovano alleati a partiti euroscettici, statalisti e propensi alle nazionalizzazioni ingiustificate e irrazionali. Partiti che vedono gli investitori europei (dichiarazione di Meloni su Credit Agricole-BPM) come nemici da tenere fuori dai confini: manco l’economia si traducesse in assalti a fortini e trincee! D’altro canto, è altrettanto sorprendente, a dire il vero, che esponenti del liberalsocialismo e della socialdemocrazia da sempre nel PD, accettino di dividere il proprio destino con Fratoianni e con quella sinistra che vede ancora un futuro al modello sovietico (commenti di un tal Rizzo sulla morte di Gorbacev). Purtroppo, che c’è chi, sia a destra sia a sinistra, non si è accorto che il mondo è cambiato. Perché dovremmo sorprenderci che c’è chi si è accorto di essere nel nuovo millennio?

  4. Questa sì che è una bella notizia. Dopo aver spremuto dove si poteva AN prima e FI dopo, ecco l’approdo alla corte del pariolino Calenda. Forse prima di parlare delle strategie altrui, i due farebbero bene a ripassare i risultati (pessimi ovviamente) ottenuti da Calenda nella gestione di crisi aziendali, quando aveva ruoli di governo. In ultimo, con Calenda, rinasce una coppia Veronelli- Airoldi, dove l’una che detestava l’altra e viceversa

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