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Vertice sindaco-centrodestra: il patto di fine mandato più o meno c’è. Il Landriscina bis mica tanto

Tecnicamente, più o meno, fumata bianca per una tregua fino all’anno prossimo. Politicamente, più o meno, fumata grigia guardando già ben oltre l’anno prossimo, diciamo al lustro post elezioni comunali 2022.

Si è risolto così, con i famosi due lati della medaglia, il nuovo vertice tra il sindaco Mario Landriscina e i quattro partiti di centrodestra che lo sostengono (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Insieme per Landriscina).

Il “patto di fine mandato”, con il duplice obiettivo di mettere fine a qualche tensione di troppo (soprattutto tra Fratelli d’Italia da un lato e Lega-Forza Italia dall’altro) e poi quello di capire se esista o meno l’ipotesi concreta di un Landriscina bis, si è concluso senza alcun documento scritto.
Ma, a parole, la coalizione ha trovato una serie di punti più o meno condivisi su cui convergere per traghettare quest’ultimo anno al traguardo della primavera ’22.

Con un “tesoro” complessivo di circa 90 milioni tra somme già in fase di spesa o ancora da spendere (incluso pressoché tutto l’avanzo di amministrazione accumulato in questi anni) le priorità, alla fine, sempre quelle sono: scuole, strade, cimiteri (Monumentale e alcuni di quartiere), piscina di Muggiò (lavori a marzo 2022), nuovo palazzetto (qui si punta a chiudere la progettazione nei prossimi mesi, come per i nuovi giardini a lago), arredi del nuovo lungolago (un milione a carico di Palazzo Cernezzi), parchi e giardini pubblici (a partire da quello di via Vittorio Emanuele), fino all’esborso milionario per la cultura (parte del leone per l’adeguamento dell’ex Chiesa delle Orfanelle deputata ad ospitare le famose monete d’oro) e naturalmente la sempiterna Ticosa. Che, però, tale rischia di rimanere a lungo, visto che – si apprende – oltre all’opzione di riavviare l’iter per appaltare la bonifica si è parlato persino dell’ipotesi di mettere sul mercato l’area così com’è.

Fin qui, dunque, nulla di stravolgente: un corposo elenco di opere e interventi minori da partare a casa per la città e per rimpinguare il non esaltante bottino pre-elettorale dei singoli partiti.

Poi c’è il tema politico. Che, inutile dirlo, resta sempre aggrovigliato attorno al nodo dell’eventuale Landriscina bis.

Sensazione sempre più diffusa tra i vari partecipanti: il sindaco lascia trasparire sempre più spesso – senza mai dirlo apertamente – la disponibilità a tentare il raddoppio. Ma tra i partiti della coalizione si va dal gelo di FdI al venticello fresco di Forza Italia (con entrambi i partiti sfiorati da una velata richiesta di Landriscina di far trasparire o negare le eventuali perplessità su di lui), passando invece per il moderato calore leghista e le vampate di passione della lista civica che del primo cittadino porta persino il nome.

Come finirà? Impossibile dirlo. Opinioni e ipotesi in campo, a oggi, lasciano aperto il campo a tutto: dal bis all’addio prematuro al Palazzo.

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2 Commenti

  1. Tranquilli, lo sa bene anche Lui che l’esperienza è al capolinea, si sta solo adoperando per evitare la figuraccia di essere messo all’angolo prima della prossima primavera, e pare, dai malumori che si captano in città, che la cosa non sia così scontata …..

  2. Forse il “buon” Sindaco farebbe meglio a evitare di ripresentarsi. È evidente che la sua candidatura è condizionata all’accettazione di un’alternativa sulla cui risposta le segreterie dei partiti di centrodestra confidano. Non dovrebbe presentarsi non tanto perché se fosse miracolosamente l’unico candidato della coalizione di centrodestra, dovrebbe tenere a bada gli infidi alleati; quanto perché assumere il ruolo di ruota di scorta dopo che si era partiti quattro anni fa convinti di essere l’unica ruota motrice, è politicamente molto scomodo e umanamente assai deprimente.

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