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Via per San Fermo, Martinelli: “Sindaco, colpa sua. Vuole fare il Bertolaso?”. Landriscina gli toglie il saluto e attacca i predecessori

Artwork (copertina e sotto) by NOOM 

Scontro finale. E pure doppio. Protagonisti di un match davvero durissimo in consiglio comunale, ieri sera, sono stati il consigliere della lista Rapinese Sindaco, Paolo Martinelli, e il sindaco Mario Landriscina. Un duello che però ha travalicato di molto i due singoli protagonisti e persino l’argomento di partenza (la chiusura di via per San Fermo), visto che sul tema delle mancate manutenzioni del patrimonio comunale, il primo cittadino ha allargato il discorso puntando apertamente il dito sulle giunte e sui consigli comunali precedenti.

Come si diceva, a dare il via alle “danze” è stato Paolo Martinelli, che già a fine dicembre aveva presentato un’interrogazione su via per San Fermo chiedendo quali atti ufficiali avesse compiuto l’amministrazione verso i privati proprietari dei terreni in parte franati (sanzioni eventuali incluse), in quale modo il Comune intendesse indennizzare i cittadini per l’interruzione stradale e poi contestando la facilità con cui il blocco dell’accesso era aggirabile (“anche da un bambino”).

Via per San Fermo, ipotesi riapertura a senso unico alternato. “Ma non prima di due mesi”

Ieri il consigliere, rivolto direttamente al sindaco, ha rincarato la dose: “Sono passati già 40 giorni (dalla frana, ndr) e di questi solo 8 di cantiere. Ne sono passati anche 27 [dall’interrogazione] e non ho avuto risposta – ha affermato Martinelli – Signor sindaco, l’unica ordinanza è stata fatta dalla polizia locale, lei aveva il potere di fare un’ordinanza per obbligare il privato ad agire entro tot giorni. Non l’ha voluto fare e io la invito, per pubblica utilità e con somma urgenza, a provvedere”.

Critiche anche alla viabilità alternativa, con la “rotonda di via Cardano che nelle ore di punta crea solo coda”.

“Arrivare a fine marzo (come annunciato dall’assessore Vincenzo Bella, ndr) mi sembra una cosa oltre limite – ha proseguito Martinelli – E mi spiace continuare a fare interventi e interrogazioni scritte senza mai alcuna risposta. Oggi, poi, ho visto i suoi assessori tecnici in loco, grazie al cielo senza giacche arancioni con scritto Protezione Civile. Mi sembra quasi che lei ambisca a essere il futuro Bertolaso di Como”, ha concluso il concluso il consigliere citando l’ex direttore nazionale della Protezione Civile dal 2008 al 2010.

Chiusura di Martinelli velenosa: “Glielo dico in faccia: lei negli anni ’80 e ’90 ha attivato il 118 e ne va fiero, situazione con tanti finanziamenti e con tanto denaro. Ora la città di Como ha bisogno che si prenda il toro per le corna, ma lei in tante situazioni è messo da parte e dà sempre colpa agli uffici. Io invece dò la colpa al 100% a lei”.

Finita qui? Per niente. Abbastanza a sorpresa, il sindaco si è alzato. Ha chiesto qualche minuto. E poi ha affondato i colpi. Sia su Martinelli, sia – come accennato – sulle giunte precedenti.

“Consigliere Martinelli, lei mi invoca sempre. Eh, io faccio una considerazione – ha premesso prima di una concedere una battuta chiaramente sarcastica – Io da quando sono insediato ogni mattina mi dico quale danno posso fare oggi alla città? Soprattutto – ha proseguito provocatoriamente Landriscina – perché ho trovato una città perfetta, a norma, regolare nelle sue scuole, uffici, impianti sportivi, nelle piscine”.

“Con signorilità per 2 anni e mezzo ho evitato di additare chi c’era prima perché non serve. Ne sono ancora convinto anche se cedo a questa provocazione perché sono oltre l’esasperazione – ha poi affondato Landriscina – Però mi chiedo, visto che una parte dei soggetti che c’è qui dentro milita da anni in questo consesso, come mai questo problema emerge adesso? Come mai 50 scuole non sono a posto ma lo erano due anni e mezzo fa? Come mai gli impianti sportivi versano in queste condizioni? Come mai prima non si è fatta una politica per cercare di contenere i rischi idrogeologici che incidono su questa città? Potrà essere che tutti hanno fatto quello che hanno potuto, però vi giuro che ogni mattina mi chiedo come peggiorare questa situazione”.

“Quindi – ha poi ripreso il sindaco puntando di nuovo Martinelli – tralasciando il fatto che lei denuncia una cosa, poi la rivede, la corregge e pensa che invocando i poteri del sindaco si possa prendere della gente e chiuderla in un angolo minacciandola che se non fa una cosa succederà il pandemonio, consigliere la prossima volta si documenti e vada nel merito delle azioni che un amministratore può prendere verso un privato”.

Finale ancora scoppiettante, con saluto tolto a Martinelli e risposta all’accusa di prendersela troppo con gli uffici.

Audio dal minuto 3.16.

“Quanto poi all’invocare che io dò la colpa agli uffici – ha concluso il sinda o – forse in due anni e mezzo ho avuto due momenti in cui non nego di essermi alterato per alcune situazioni (i ritardi sulla rotonda a fine Napoleona e quelli per il parcheggio nell’ex centro migranti di via Regina, ndr). Non ce ne sono altri, anche se non mi vergogno di rampognare e sollecitare. Ma se lei è malintenzionato nei miei confronti – ha chiuso Landriscina rivolto a Martinelli – io lo sono molto di più nei suoi, quindi finiamo anche l’ipocrisia che ogni tanto facciamo finta di salutarci con simpatia, così lo dico di fronte a tutti”.

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6 Commenti

  1. Quando non si più nulla da argomentare, si dà la colpa a quelli di prima. È un classico. Se poi quelli di prima hanno ereditato le paratie e altro dalla Giunta Bruni, chi se ne frega….
    Sono talmente tanti gli “inciampi” di questa Amministrazione che la reazione spropositata nei toni del Sindaco all’interrogazione di un Consigliere d’opposizione (cosa mai avrà fatto?!? Cosa mai avrà obiettato?!?!), fa quasi tenerezza.
    Chissà cosa sarebbe accaduto se, oltre a quelli di prima, ci fossero state anche le opposizioni di prima: megafoni, insulti e magliette con l’indicazione delle vie di uscita dal Palazzo.
    Si consoli. Rispetto a quelli di prima, Lui ha opposizioni più serie. Presentano formali interrogazioni e consentono formali repliche. È il caso di arrabbiarsi??

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