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VIDEO Braga-Currò: fiducia a Conte. Butti lo stronca, Locatelli attacca su Bibbiano

Nel giorno del voto di fiducia della Camera al neogoverno Conte sostenuto da Pd e Cinque Stelle (con un ministero anche a Leu), il dibattito fiume durato tutto il pomeriggio e anticipato dall’intervento del premier si è certamente caratterizzato per una fortissima presenza dei comaschi.

Chiara Braga (Pd), Giovanni Currò (M5S), Alessandra Locatelli (Lega) e Alessio Butti (Fdi) hanno, da fronti opposti preso la parola e segnato le posizioni dei rispettivi partiti.

Parole quasi entusiaste sono arrivate dal pentastellato Currò in aula, con tanto di archiviazione dell’esperienza con la Lega: “Con forte convinzione annuncio, anche a nome dei membri 5S della Commissione Finanze e Bilancio, il voto favorevole alla fiducia del Governo. Nei mesi passati, grazie a lei e allo sforzo dei ministri 5S, abbiamo portato faticosamente la barca del Cambiamento fuori dal porto. Ora, malgrado l’ammutinamento di qualcuno, siamo pronti a proseguire la rotta”.

Anche Chiara Braga (PD) ha garantito il voto di fiducia al governo. Con una premessa che è anche un auspicio: “Il Pd ha chiesto una significativa discontinuità con il passato nell’ambito di valori di recuperare: l’educazione, la cultura, la conoscenza, la competenza, la sostenibilità ambientale di un nuovo modello di sviluppo”. Qui sotto, il video integrale del discorso.

Di tutt’altro tenore, come ampiamente previsto, il discorso del deputato di Fratelli d’Italia, Alessio Butti. “Pd e M5S si sono vomitati addosso ogni genere di insulto per anni – ha attaccato il leader dei meloniani in terra lariana – ma in poche ore hanno trovato l’accordo sui ministeri, sui sottosegretari e anche per qualche incarico importante a livello europeo”.

Quindi, rivolgendosi a Conte, Butti è stato durissimo: “Il suo intervento, presidente, contrariamente a quanto mi sarei atteso, è stato noioso, freddo e molto lungo auspicando forse di renderlo direttamente proporzionale alla durata della legislatura ma così non sarà. Questo sarà il vostro vietnam a livello parlamentare e noi faremo di tutto per restituire agli italiani il diritto di voto”

Fresca di addio all’incarico da ministro, non è stata tenera nei confronti del nascente esecutivo la leghista Alessandra Locatelli.

“Agli italiani interessano i fatti, non parole vuote da chi da troppo tempo le spende senza azioni concrete – ha affermato stroncando il discorso del premier Giuseppe Conte – Due i segnali gravi: è sparito il Ministero della Disabilità, come se il tema potesse passare in secondo piano (in realtà il premier ha annunciato l’istituzione di un sottosegretario dedicato, ndr). In un discorso di due ore, solo due righe. E poi – ha aggiunto Locatelli – è sparito dal programma di governo il tema degli affidi, delle adozioni e nessuno ha parlato di Bibbiano: perché?”.

Ha lasciato l’incarico anche il canturino Nicola Molteni (Lega), fino a qualche giorno fa sottosegretario all’Interno (quindi braccio destrissimo di Matteo Salvini).

“Usciamo a testa alta, altissima, orgogliosi e fieri di quello che abbiamo fatto per il nostro Paese e dei risultati ottenuti, straordinari”, ha detto.

“Non abbiamo portato né paura, né odio – ha aggiunto tra gli applausi dei compagni di partito – chi lo dice mente o è in malafede. Abbiamo portato sicurezza, fiducia, certezza, legalità, ordine, rispetto della Legge e rispetto della sovranità del nostro Paese. L’Italia ha rialzato la testa”.

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8 Commenti

  1. Forse è meglio non commentare .
    Dico solo che una grande amarezza mi assale sentendo i vari interventi : non so se riuscirò ,data la mia età , a vedere la mia Patria in piedi , a testa alta , e con un Governo formato da Uomini veri !!

  2. La Signora Locatelli, che non articola due concetti senza leggere , ci deve ancora qualche spiegazione sui bambini vittime nel rogo di San Fermo.
    Ora tornerà a Como a ri-commissariare il Sindaco?

  3. Butti e Locatelli sono evidentemente affetti da bipolarismo politico. Il primo perché sta in parlamento da chissà quanti anni ma oltre ai benefici personali ottenuti e qualche sparata fatta non è chiaro cosa abbia fatto per il paese. Locatelli invece sparate a parte (e daje!) lasciamola direttamente perdere perché è la femminilizzazione di Salvini e il massimo cui può aspirare è la kapò di partito in terra lariana.

  4. La discontinuità che chiede la sig.a Braga spero si esprima soprattutto nella politica che ha finora condotto il piddi, di cui lei è autorevole rappresentante. A partire dall’ambiente, fino ad arrivare alle tragiche politiche sul lavoro e sulla gestione dei migranti….Ma conoscendo la signora, non le sarà difficile adeguarsi per l’ennesima volta al cambio del manovratore. Con la speranza che impari finalmente, lei e il suo partito, a fare delle cose…di sinistra! Quanto alla Locatelli…?

    1. Credo che l’Onorevole Braga con l’espressione “discontinuita” si riferisse principalmente ai Decreti Sicurezza 1 e 2, leggi illiberali e reazionarie, che rappresentano un marchio indelebile per chi ne ha votato l”approvazione. Dopo che per convenienza si approvano porcate del genere, bisognerebbe evitare di atteggiarsi a detentori della morale, anche perché, ormai, non ci crede più nessuno.

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