Negli ultimi dati ufficiali sullo screening mammografico in Italia emerge un segnale incoraggiante: nel 2023 sono state invitate a fare la mammografia circa 275 mila donne in più rispetto al 2022 e le adesioni sono cresciute di quasi 250 mila unità, con la copertura che è risalita al 52,7%, vicino ai livelli pre pandemia.
In Lombardia lo sforzo è particolarmente evidente. Il programma regionale offre lo screening a tutte le donne tra i 45 e i 74 anni, una popolazione di oltre 5 milioni di persone, e il tasso di copertura è salito a quasi il 60%, uno dei valori più alti registrati negli ultimi anni. Questo significa che sempre più donne si stanno sottoponendo a una mammografia periodica, l’esame che permette di individuare tumori al seno in fase precoce, quando sono ancora piccoli e curabili con maggiore probabilità.
Il territorio di Como rientra in quest’impegno. ATS Insubria, che copre le province di Como e Varese, invita le donne tra 45 e 49 anni ogni anno e quelle tra 50 e 74 anni ogni due anni, una cadenza studiata proprio per intercettare eventuali lesioni prima che compaiano sintomi. Accanto a questi percorsi organizzati, però, resta tutto il mondo delle prestazioni private, scelto da molte donne per motivi di tempo, comodità o esigenza di personalizzare il proprio percorso di prevenzione.
Dopo la pandemia la prevenzione riparte, ma non per tutte allo stesso modo
La pandemia ha rallentato per mesi gli esami programmati e molte donne hanno saltato uno o più controlli. I sistemi di sorveglianza nazionali mostrano che la copertura dello screening mammografico è calata nel 2020 e nel 2021, sia perché l’offerta si è temporaneamente ridotta, sia perché molte persone erano comprensibilmente restie a recarsi in struttura. Solo nel 2022 e nel 2023 i livelli di adesione sono tornati gradualmente vicini a quelli precedenti.
Non tutte però sono “risalite sul treno” alla stessa velocità. C’è chi ha ripreso a fare regolarmente la mammografia, chi ha rimandato pensando di “recuperare più avanti”, chi ha preferito spostarsi sul privato per poter scegliere giorno, orario e struttura in modo più flessibile. Il sistema PASSI, che monitora la prevenzione in Italia, ricorda da anni che una quota non trascurabile di donne si sottopone all’esame fuori dai programmi organizzati, su iniziativa personale e a pagamento, totale o parziale.
Per molte persone questo significa, concretamente, cercare un appuntamento che non costringa a prendere mezza giornata di ferie, che si incastri tra figli, lavoro e spostamenti quotidiani. È qui che entra in gioco la possibilità di confrontare soluzioni diverse, non solo in termini di posizione e tempi di attesa ma anche di costi, scegliendo il percorso più sostenibile senza rinunciare alla qualità degli esami.
Tra lago, città e lavoro: organizzare una mammografia a Como
Como è una città particolare, stretta tra lago e montagne, con un centro storico molto vissuto e interi quartieri abitati da persone che ogni giorno si spostano verso Milano o la Svizzera. Spesso la sensazione è di avere sempre poco tempo, soprattutto per chi lavora con orari rigidi o turni spezzati. In questo contesto, trovare lo spazio per una visita senologica o per una mammografia può diventare più difficile di quanto sembri sulla carta.
C’è chi preferisce prenotare vicino a casa, per esempio nella cintura urbana o in uno dei comuni che affacciano sul Lario, e chi approfitta invece dei giorni in cui è già a Como per lavoro. C’è chi sceglie strutture più piccole e raccolte perché si sente più a suo agio, e chi preferisce centri con un reparto di senologia completo, dove poter fare nello stesso percorso ulteriori esami di approfondimento se necessario.
In questo scenario la possibilità di confrontare i prezzi e prenotare una mammografia nella città di Como online diventa un aiuto concreto. Portali dedicati alle visite mediche come Elty permettono infatti di vedere in pochi clic quali strutture offrono l’esame, con quali fasce orarie e a quali condizioni economiche. Elty viene scelto proprio perché nasce come portale su cui prenotare visite mediche specialistiche in modo semplice, senza trasformare la ricerca di un appuntamento in una corsa a ostacoli tra telefonate e orari di segreteria.
Dal confronto alla prenotazione: il digitale come alleato della prevenzione
Guardando da vicino le storie di molte donne, il passaggio decisivo non è tanto capire che la mammografia è importante, quanto riuscire a trasformare questo pensiero in una data vera, scritta in agenda. Qui la tecnologia può fare la differenza, perché riduce gli ostacoli pratici che spesso bloccano, più ancora della paura dell’esame.
Un portale di prenotazione permette, ad esempio, di filtrare per città, tipo di prestazione, giorno e fascia oraria. Se una donna sa di avere il mercoledì mattina libero o di poter uscire prima dal lavoro in un certo periodo, può cercare direttamente le disponibilità in quella finestra, evitando di adattarsi a orari impossibili. Per chi vive in provincia diventa più semplice scegliere se programmare la mammografia a Como, magari abbinandola a un altro impegno, oppure se valutare strutture in zone diverse in base ai propri spostamenti.
Il confronto dei prezzi aiuta anche a gestire meglio il budget, sapendo subito che tipo di spesa ci si troverà di fronte. Questo non sostituisce il consiglio del medico, che resta centrale nello scegliere il momento giusto e l’eventuale frequenza degli esami, ma rende più facile rispettare i controlli suggeriti, soprattutto quando rientrano in un percorso di prevenzione personalizzata.
Prepararsi alla mammografia e vivere con più serenità il percorso
Molte donne, ancora oggi, vivono la mammografia con un certo timore. C’è la paura del risultato, l’ansia per un esame che potrebbe “trovare qualcosa”, il timore del fastidio fisico. A volte pesa anche una precedente esperienza poco empatica, con tempi lunghi di attesa o spiegazioni ridotte al minimo.
Informarsi in anticipo su come si svolgerà l’esame, su cosa aspettarsi e su come leggere il referto aiuta a ridurre l’ansia. Sapere, per esempio, che un eventuale richiamo non significa automaticamente avere un tumore, ma spesso solo la necessità di immagini più precise, permette di affrontare il percorso con meno paura. Molte strutture affiancano alla mammografia un colloquio con il medico radiologo o con il senologo, che può spiegare in modo chiaro cosa è stato visto e quali sono i passi successivi.
In questo contesto, la possibilità di scegliere dove andare non è un dettaglio. Alcune donne si sentono più tranquille in centri in cui sanno di poter fare, se necessario, anche ecografia o ulteriori accertamenti nello stesso luogo, altre privilegiano strutture più piccole, dove si sentono seguite con maggiore continuità. L’importante è che la scelta sia consapevole e sostenuta da informazioni chiare, sia dal medico curante sia dagli strumenti online che si utilizzano per prenotare.
Mettere la prevenzione in agenda: un impegno con sé stesse
Alla fine, il punto è uno solo: la salute del seno non è un tema che riguarda solo il mese di ottobre o le campagne con il nastro rosa, ma la vita quotidiana. Ogni donna ha una storia familiare diversa, fattori di rischio propri, un’età e uno stile di vita che influenzano il modo in cui andrebbe costruito il suo percorso di prevenzione. Il confronto con il medico resta il riferimento per decidere quando iniziare a fare la mammografia e con quale frequenza proseguirla.
Quello che ciascuna può fare, in concreto, è dare a questi controlli lo stesso peso di un impegno di lavoro, di una scadenza importante, di una data che non si può mancare. Segnarsi la prossima mammografia, usare i promemoria del telefono, sfruttare la comodità della prenotazione online, sono piccoli gesti che rendono molto più probabile rispettare le tempistiche consigliate.
In una città come Como, dove il tempo sembra sempre correre tra traffico, pendolarismo e giornate piene, strumenti digitali pensati per semplificare l’accesso alle visite mediche possono diventare un alleato prezioso per prendersi cura di sé. Scegliere di non rimandare la prossima mammografia significa, in pratica, scegliere di restare protagoniste della propria salute, oggi e negli anni che verranno.