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Something els(i)e: la mostra di Erone onlus tra arte e salute, nel parco di Villa Olmo

Sabato 29 e domenica 30 maggio nel parco di Villa Olmo si è tenuta una mostra molto particolare che sollecita una riflessione autentica insieme sull’arte e sulla salute: “SOMETHING ELS(I)E”.

Organizzata dall’associazione Erone onlus, realizzata dagli studenti del liceo artistico Paolo Carcano del Setificio di Como, con la collaborazione del Comune di Como e con il Patrocinio della Provincia di Como, ha esposto opere, video installazioni e performance che hanno rappresentato ai visitatori il rapporto tra la bellezza disarmonica del contemporaneo e la bellezza classica, facendosi al contempo metafora di cosa accade nel nostro corpo quando un tumore compromette i canoni di forma e sostanza delle cellule.

Alessandro Fermi e Alberto Vannelli all’inaugurazione della mostra

“Tutti i tumori – spiega Alberto Vannelli, primario della Chirurgia generale e responsabile dell’unità operativa di Chirurgia oncologica dell’ospedale Valduce di Como – hanno origine da una cellula del nostro corpo. Nei tessuti normali le cellule si riproducono seguendo regole, che garantiscono i canoni di bellezza ai quali siamo abituati. Nei tumori questo equilibrio è compromesso. La cellula perde armonia e continua a riprodursi senza regole, perdendo questi canoni di forma e sostanza. Corretti stili di vita e diagnosi precoce restano i primi strumenti per combattere questa malattia, eppure la prevenzione è realmente efficace se comincia quando si è ancora giovani”.

(foto Facebook Erone onlus)

E aggiunge: “L’ideale di bellezza fisica e morale, secondo la tradizione greca, è racchiuso nell’espressione kalokagathìa: bello e buono. Viviamo in un mondo alla spasmodica ricerca dell’apparenza e l’immagine della bellezza finisce per paralizzarci. I giovani, che sono capaci di utilizzare un approccio unico per comprendere la bellezza della vita anche nelle sue manifestazioni più dolorose e spaventose, come il tumore, ci hanno guidato in una mostra dove lo strumento dell’immagine è diventato la leva per muovere la nostra coscienza”.

La pandemia ha letteralmente stravolto il nostro mondo: uno tsunami che ha scardinato modelli consolidati di assistenza e priorità di cura. Dopo oltre un anno, si avverte l’esigenza di rinnovamento. Per questo motivo Erone onlus ha scelto il parco di Villa Olmo, luogo aperto simbolo di bellezza, e i giovani come autori delle opere proposte, in quanto capaci di ispirare con la loro passione.

(foto Facebook Erone onlus)

“Ogni anno – spiega Alessandra Fadigati, fondatrice dell’agenzia di eventi IVIE che collabora da anni con Erone – organizziamo un evento rivolto alla cittadinanza per conoscere la sanità e le innovazioni in campo oncologico del nostro territorio. Questa volta, abbiamo deciso di cambiare, lasciando ai giovani il compito di creare un canone per ispirare la cittadinanza: la kalokagathìa come modello etico di prevenzione. Il progetto non è solo un prodotto artistico, ma un vero e proprio PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento): prendendo spunto da alcuni versi del poeta americano di William Carlos Williams e dalla loro lettura critica, gli studenti del Liceo Artistico dell’Istituto Carcano hanno prodotto dei progetti che vogliono essere un momento di riflessione, il tutto presentato in un gioiello di rara bellezza e in uno dei contesti naturali più apprezzati al mondo”.

Sono state coinvolte tutte e tre le classi del liceo artistico nato tre anni fa (prima, seconda e terza), che comprendono in tutto una sessantina di studenti, guidate da Giuseppe Vigliotti, docente di discipline pittoriche, e Toni D’angela, docente di filosofia. L’iniziativa parte da un approccio interdisciplinare, grazie al quale i ragazzi hanno affrontato, oltre alla fase di predisposizione e realizzazione delle installazioni, un momento di riflessione più ampia sulla bellezza e sul senso della bellezza nella contemporaneità.

(foto Facebook Erone onlus)

Lo scorso febbraio è iniziato il lavoro di progettazione con la raccolta delle idee, per passare alla fase di realizzazione nei mesi di aprile e maggio. Tutta l’attività si è svolta a scuola, anche utilizzando ore extra curricolari, con un impegno importante da parte degli studenti, e con la garanzia della scuola di poter mantenere per ogni classe almeno un giorno a settimana di didattica in presenza anche nei periodi in zona rossa.

“I ragazzi – conclude Alessandra Bonduri, Assessore alle Politiche Educative del Comune di Como – divisi in gruppi, hanno preparato 12 opere/installazioni realizzate con materiali di recupero (legno, metallo, plastiche) che sono stati posizionati in diverse zone del parco di Villa Olmo. Un gruppo inoltre ha preparato una performance per coinvolgere e far riflettere, che è stata eseguita all’inaugurazione della mostra sabato 29 maggio e ripetuta il giorno dopo. Un altro gruppo ha preparato una video installazione con immagini e suoni nel casinò nord”.

I visitatori hanno dunque avuto la possibilità di vedere passeggiando nel parco di Villa Olmo una video-installazione ambientale, una serie di immagini su grande formato (gigantografie) e sculture-assemblage, accompagnati dai ragazzi che hanno realizzato le opere. Con questa iniziativa, prima esperienza italiana sul tema, si è voluta proporre una modalità di tornare alla normalità e infondere speranza.

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