Spesso si discetta, pontifica e sentenzia d’arte-eventi-cultura-spettacolo come ci fosse una patente generale di diritto alla parola. Magari non si sa fare il pane, tinteggiar pareti o operare a cuore aperto e si tace.
Ma, in qualche modo, mediamente sgradevole, tutti s’ha qualcosa da dire su teatro-poesia-cinema-musica-trombe-tamburelli-mimi-elefantialbini-nani-ballerine-ricchipremi&cotillon.
Ecco, no.
Chi, a pieno titolo, ha qualcosa da dire (nei giorni del contestato esito del Bando Cultura e dell’ancora effimero – ma prossimo? – Bando Eventi) è Giuseppe Rondinelli.
Conduttore, uomo-radio (direttore artistico di Studiovivo e poi CiaoComo), giornalista, Dj.
Animatore. Non nel senso del villaggio-vacanza-all-inclusive, nel senso che mettilo davanti a un microfono e impara. Organizzatore di eventi, pensiero fino, battuta sempre geniale. Voce splendida.
Inutile presentarlo ma, sai mai, le giovani generazioni potrebbero (anche no) aver bisogno di una rinfrescata. Così non appare affatto peregrino il Beppe-pensiero quando dice la sua sull’annunciata selezione degli artisti di strada (o para-strada) in vista dell’appunto agognatissimo Bando Eventi.
Ne abbiamo parlato con l’assessore alla Cultura, Carola Gentilini, qui:
Cultura&Turismo, Carola non gioca a dadi (pare): “Bando fatto, sì grandi mostre, basta danni”
Così arriva il Beppe-pensiero. Inutile sintetizzarlo a bocconi, eccolo per intero (interessante, piuttosto):
Ho riflettuto molto sulla decisione presa in Consiglio comunale a Como, di istituire una commissione che giudichi l’idoneità artistica degli “aspiranti” musicisti di strada. Ad esempio mi sono chiesto quale curriculum si debba avere per farne parte… Se possa essere utile l’occhio critico di un esperto musicista da scegliere a caso tra i vari talenti cittadini o se invece sarebbe più adeguato un esperto di vita all’addiaccio che con la propria esperienza maturata sul campo sappia così sentenziare sulla licenza di esibizione per le vie del centro storico. E poi come si farà per rendere appetibile la venuta in città degli aspiranti artisti, se non a questo punto con l’istituzione di un vero talent che premi il vincitore con (perché no?) un riconoscimento tangibile, come ad esempio l’ospitalità illimitata e la possibilità di diventare cittadino onorario di Como. E ancora c’è da annoverare anche il criterio per cui (mi raccomando) la vocazione dell’interessato non nasca dalla necessità di sbarcare il lunario, ma che in lui bruci davvero il sacro fuoco dell’arte. Per carità, che di approfittatori ne girano già fin troppi nei nostri paraggi… È cosa certa che questa brillante idea confermi un ideale tutto nostrano che per le soluzioni dei problemi, COMO’S GOT TALENT. A proposito, ecco trovato un titolo originale per l’ambito casting!!
https://www.facebook.com/giuseppe.rondinelli/posts/10216646014035372