Il tema della riorganizzazione delle scuole di Como voluta dal sindaco Alessandro Rapinese e dall’assessore Nicoletta Roperto continua a tenere banco. Ma se l’attenzione è monopolizzata dalla chiusura della scuola di via Sinigaglia, anche l’addio definitivo delle lezioni all’ormai ex Asilo Sant’Elia – capolavoro del Razionalismo firmato da Giuseppe Terragni, chiuso da oltre 6 anni per lavori di restauro e riqualificazione mai finiti – suscita reazioni.
Esempio ne è la lettera della nostra lettrice Emanuela Capra che alleghiamo integralmente di seguito.
Buongiorno,
ho letto il contenuto della conferenza stampa del Sindaco alla presenza dell’assessore Roperto.
Come giustamente si poteva capire ci si è focalizzati sul grave problema della chiusura della Corridoni per il prossimo anno scolastico 2026.
Ad attirare però la mia attenzione è stato il modo del tutto blando e quasi in sordina con cui è stato comunicato, come esclusivo atto formale/legale il passaggio della scuola d’infanzia Asilo Sant’Elia chiuso PROVVISORIAMENTE nel 2019 al plesso della primaria Severino Gobbi di via Viganò.
Io, nata del 1961, la scuola elementare di via Viganò l’ho frequentata negli anni Settanta e ricordo bene che non aveva nemmeno un nome assegnato!
Ora mi chiedo se gli spazi assegnati ai bimbi dai 3 ai 6 anni siano idonei per quella fascia di età che sappiamo tutti hanno esigenze didattiche specifiche. Area giochi all’aperto su via Leoni, ad esempio, è in condivisione con la primaria ma sufficiente con gli orari di utilizzo?
La Severino Gobbi è stata realizzata per esigenze di utenti più grandi, i servizi igienici sono stati adattati per i piccoli (mi pare che qualche modifica sia stata eseguita).
So che dei genitori di sono fatto sentire più volte, ahimè invano.
Il quartiere è abitato da tante famiglie multietniche e che, proprio per questo, ha bisogno di molta attenzione in quanto i genitori stranieri non hanno voce e, al di là della scuola dell’infanzia in Salita Cappuccini, questa è l’unica struttura pubblica per i più piccoli raggiungibile a piedi per chi vive ad esempio sia in Napoleona che in via Milano.
Avrei una curiosità l’assessore Roperto, che nel CV ha indicato di aver svolto supplenze nella primaria, ha un suo parere, pensa forse che i piccoli della scuola d’infanzia debbano per forza essere collocati in una struttura non destinata alle loro necessità?
Nota
Anche voi siete tornati recentemente sull’argomento sull’edificio di via Alciato, sappiamo tutti, o forse solo il Sindaco ( ? ) o forse no la destinazione futura che verrà decisa con la spada di Damocle di pareri e di veti della Sovraintendenza, di studi infiniti sui materiali originali e non del Politecnico, sull’inenarrabile campagna FAI I LUOGHI DEL CUORE 2024 (calendario 2025 e layout sul portale del Comune circa 7500 voti) per un progetto che, attualmente nessuno sa.
Saluti, Emanuela Capra