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Punti di vista

“Ci si scandalizza per i turisti al parchetto per i bambini. Ma chiediamoci perché succede e lo dico da padre di due figli”

Ha suscitato numerose reazioni la lettera inviata ieri da un nostro lettore sull’invasione di turisti nel parchetto di via Vittorio Emanuele a Como, in particolare per usufruire dei bagni. Una lunga fila di persone in attesa che, sfruttando la posizione centrale dei servizi e la gratuità, di fatto ne rende difficile l’utilizzo per i frequentatori abituali, tra i quali ovviamente moltissimi bambini.

Oggi, però, ospitiamo un altro intervento che affronta le cause del problema. Di seguito, il testo integrale.

Buongiorno,

volevo giusto esprimere un parere in merito all’articolo allegato. Piuttosto che scandalizzarsi per la fila di turisti in bagno perché non ci si chiede perché?

  • non ci sono bagni pubblici in centro a Como dove poter andare quindi é ovvio che si finisce nelle poche aree disponibili (che tra l’altro fanno schifo). Dove vanno le migliaia di turisti che fanno arrivare, stremate da ore di coda ai battelli sotto il sole, nella piena disorganizzazione?
  • inoltre, perché non parlate di QUEL parco giochi? All’architetto che lo ha realizzato e a chi lo ha autorizzato bisognerebbe chiedere i danni. Unico parco in centro a Como con scivoli da 50 cm per bambini di massimo un anno e mezzo e un enorme (unico!) spazio buttato con giochi inutili: un’amaca rigida che si rovescia in continuazione ed un’altalena doppia inutile o tre palle che dovrebbero essere un bruco che occupa 40 metri quadrati.

Ho due figli, uno di 8 e uno di 4 anni, e a Como non so dove andare. Piuttosto potevano allestire uno spazio con un gioco multifunzione (vedi Cernobbio).

COMO NON E’ UNA CITTA’ PER FAMIGLIE, ZERO SERVIZI, ZERO PARCHI, ZERO ATTIVITA’.

Peccato.

Cordiali saluti,

Sig. Luca Saba

 

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