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Gli schiaffi di Giorgio Gandola e Nicola Molteni al Pd: “Clochard strumentalizzati contro la giunta, se la prendano con Lamorgese”

Comasco doc, una vita trascorsa tra redazioni (il Giornale di Indro Montanelli, la direzione de La Provincia e quella de L’Eco di Bergamo giusto per citarne alcuni) e teatri internazionali come inviato speciale, autori di libri, Giorgio Gandola per “La Verità”, il giornale diretto da Maurizio Belpietro, in un articolo dedicato alla vicenda del senzatetto multato dalla Polizia pochi giorni fa a Como, ha ribaltato diversi canoni di lettura della storia.

Partendo dal presupposto che la zona dei portici del Liceo Volta dove Pasquale Giudice è stato “in fondo era casa sua” e pur concedendo qualcosa al fatto “ai tratti paradossali” della notizia in sé, Gandola boccia “la reazione politica di una città in cui clochard e migranti sono strumentalizzati h24 per tutto l’anno da un centrosinistra in piena frustrazione, impegnato a dipingere Como con le tinte surreali della città bieca e intollerrante, una Gotham City che brutalizza gli ultimi”.

“Ho pagato io per Pasquale, dovere civico”. Il senzatetto, la multa perché ‘lontano da casa’ e il gesto di un notissimo professionista

Il motivo? E’ sempre Gandola che scrive: “Tutto ciò per calcolo politico contro la giunta di centrodestra guidata dal sindaco Mario Landriscina”.

Poi un paragrafo al veleno sul Pd nello specifico, prima di citare i commenti del segretario cittadino Tommaso Legnani e del consigliere regionale Angelo Orsenigo: “Anche questa volta, con riflesso pavloviano, il Pd ha gridato allo scandalo e molti media nazionali gli hanno spolverato i pantaloni nello scondinzolare”.

Ma il vero focus dell’articolo viene in coda, dove Gandola – ricordando l’omicidio di don Roberto Malgesini – stigmatizza “il tentativo della sinistra cattodem di far passare per matto l’assassino accreditando la teoria dell’intolleranza collettiva come movimenti, tesi smentita dall’inchiesta ma arrivata egualmente fin sulle labbra del Papa”.

“In questo caso – conclude Gandola marcando che sul caso della multa al clochard “i dem gridano allo scandalo però gli agenti seguono le direttive del Dpcm e del Viminale – la strumentalizzazione ha le gambe corte perché la polizia dipende dal ministero dell’Interno guidato da Luciana Lamorgese. E perfino i consiglieri regionali dovrebbero saperlo”.

Tanto che poi l’articolo chiude con un invito ai dem a “sfogare l’indignazione per la disumanità e degli errori di procedura, chiedere una maggiore pietà per i piveri chiamando direttamente uno dei due viceministri, Matto Mauri, o uno dei due sottosegretari, Achille Variati. Non dovrebbero fare fatica a trovare i loro numeri, sono entrambi piddini”.

Una lettura, quella del giornalista comasco, rilanciata anche dal deputato ed ex sottosegretario all’Interno Nicola Molteni: “A sinistra sono ossessionati e/o in mala fede! Il Dpcm è governativo, le circolari interpretative del gabinetto del ministero Interno alle Prefetture e ai Comuni per il rispetto degli obblighi di mobilità e delle prescrizioni alle limitazioni delle libertà individuali arrivano da Roma, il controllo del territorio è effettuato da forze di polizia che rispondono al Viminale”.

“Giustamente si chieda conto a Roma e alla Lamorgese che nella prima ondata del virus si vantò di aver controllato 22 milioni di italiani – chiude Molteni -Se a sinistra se la prendono con l’amministrazione comunale denotano ottusità e poca lucidità politica e amministrativa. Il tutto ovviamente al netto del fatto che la multa andava cancellata de plano”

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4 Commenti

  1. Questa è proprio divertente! In tre anni di governo l’Amministrazione Landriscina non è riuscita a combinare nulla, non dico di buono, ma di appena sufficiente e c’è chi dice che l’opposizione strumentalizza la storia della multa al senzatetto per screditare il governo di centrodestra? Ma è incredibile. Dopo la telenovela della piscina, i finanziamenti della Fondazione Cariplo lasciati sfuggire, le tapparelle dell’Asilo Sant’Elia, le straordinarie peripezie dello Splendido Assessore al Patrimonio, il padiglione grossisti del mercato coperto, le concessioni della piscina a lago ecc.ecc.ecc. , abbiamo una sola certezza. Il Sindaco Landriscina e la sua maggioranza di centro destra non hanno bisogno di nessuno per essere screditati. È l’unica cosa che in questi tre anni sono riusciti a fare con successo da soli!

  2. Come al solito si guarda al dito e non alla luna; se son questi gli schiaffi, stiamo freschi.

    Il problema non è la multa, il problema è quello di sempre: c’è gente senza casa costretta a vivere e dormire all’aperto per il quale chi di dovere (Comune, servizi sociali) non sembra fare nulla.

    La multa è semplicemente stata l’ennesima occasione che ha mostrato la difficile situazione dei senzatetto.

    Ma appunto nuovamente, invece di ammettere il problema e provare a risolverlo, ci si perde in cose minori (la multa) e accuse a caso (“se la devono prendere con X per il decreto Y”).

    Provo a ripeterlo, chissenefrega della multa!

  3. La responsabilità dell’Amministrazione comunale non risiede nell’applicazione della sanzione, ma nel non aver dato seguito alla mozione consiliare che prevedeva l’apertura di un dormitorio. Apertura che avrebbe ridotto i casi per applicare la sanzione.
    Possibile che persone così istruite non l’abbiano capito?

  4. Uno che scrive per “la verità” ha una credibilità inversamente proporzionale al nome di quel “giornale”.

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