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Como, Frigerio e Ceruti dividono: “L’ecomostro non è il nuovo Sinigaglia”, “Restauriamo il vecchio stadio”

Come sempre, quando uno spunto riapre il dibattito sullo stadio di Como – vecchio o futuro che sia – i nostri lettori partecipano e fanno sentire la loro voce. Ieri, in particolare, l’intervento dell’ex presidente dello Yacht Club ed ex assessore provinciale Alberto Frigerio, che ha definito il progetto del Como un “ecomostro” ha stimolato interventi e repliche, a partire da quella di segno radicalmente opposto dell’architetto Lorenza Ceruti. Qui di seguito diamo conto di altre reazioni pervenute spontaneamente alla redazione tramite la mail redazionecomozero@gmail.com.

Buongiorno, ascoltando personaggi come il sig. Frigerio a Como non si farà mai niente di nuovo e funzionale, adeguato ai tempi, abbiamo una forte società che vuole portare in alto non solo la squadra di calcio ma l’intera Città nel mondo, non buttiamo al vento questa fortuna!
Claudio Pellizzari

Buongiorno, letto le parole del Sig Frigerio, mi sembrano parole un po’ retro’, un po’ vintage. Il mondo gira le cose cambiano, non so come faccia a descrivere la zona stadio così come è messa, quasi come un paradiso. Se lei pensa lo stadio di oggi ha circa 11mila posti che diventeranno 12mila il prossimo campionato, il progetto è come dicono di circa 15mila posti, quindi forse il disegno inganna sulle misure perché alla fine saranno 3mila posti in più, con tutte le zone vuote oggi credo che ci sono all’interno quei 3mila posti si tirano fuori senza fare ecomostri. Comunque il nuovo stadio non uscirebbe dai confini di dov’è adesso. Mi domando, ma i condomini in tutta la zona lei li ha presenti? Intendo in tutta la zona, ce l’ha presente bene? Cosa sono villette a schiera? Non sono ecomostri? Cemento buttato là? Chi tirerebbe fuori, per ristrutturare, una struttura che con le questioni di sicurezza costerebbe più che farlo nuovo?
Cordiali saluti Cristiano

Spettabile redazione, mi chiamo Mario Parravicini e sono un tifoso del Como da decenni. Nonostante questo non ho le fette di salame sugli occhi e provo a guardare le ipotesi sul nuovo stadio del Como con oggettività. Ho letto gli interventi del signor Frigerio e della dottoressa Ceruti e, al di là del tifo, sono più d’accordo con il primo. L’impatto del nuovo a prima vista sembra molto pesante ma soprattutto finora non sappiamo quasi  niente, a parte vedere delle immagini. Sarà perché vado al Sinigaglia da quando ero piccolo, ma l’ipotesi di spazzare via la storia dello stadio senza nemmeno tentare di recuperarlo mi sembra come minimo rischiosa. Ma soprattutto, non si potrebbe avere almeno una stima di quanto costerebbe riportare il vecchio Sinigaglia alle origini, per confrontare con il progetto del Como?

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