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Como, la lettera: “La palestra è un disastro. Abbiamo scritto al sindaco, si è indispettito e non ha mosso un dito”

Sul doppio tema attualissimo delle scuole e delle palestre comunali a Como, riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di Simona Laurenzi che racconta innanzitutto delle condizioni disastrose della struttura nella primaria di via Fiuma ma poi svela anche il rapporto tempestoso con il sindaco Alessandro Rapinese “sommerso di mail” per chieder un intervento con l’unico risultato che “si è indispettito, si è imputato e non ha mosso un dito”. Di seguito testo e foto (per lettere, segnalazioni, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o al whatsapp 335.8366795 o alla nostra pagina facebook).

Perché il Comune di Como concede l’uso esclusivo della neo ristrutturata palestra di via Giulini a una società sportiva – che, peraltro, già dispone di un’altra palestra – e non si cura minimamente delle altre società sportive cittadine, anche quando si trovano in grave difficoltà a condividere spazi angusti, insalubri, inadeguati, come capita oramai da anni e come sta capitando tutt’ora?

Lo scorso anno, come cittadini e genitori degli alunni e degli atleti che si allenavano (o ci provavano) nella palestra della scuola primaria di Via Fiume, abbiamo chiesto a gran voce un intervento sulla palestra che versava da tempo in uno stato di totale incuria e abbandono. Abbiamo sommerso il sindaco di email. Risultato? Si è offeso. Si è indispettito. E si è impuntato.

Ha redarguito la società polisportiva che utilizzava (o ci provava) la palestra (società in nessun modo responsabile dell’agire dei privati cittadini i cui figli ne facevano parte) e non ha mosso un dito. Non ha fatto assolutamente nulla, come per punire il reato di lesa maestà. Ha fatto il pugno duro.

E ora che, a distanza di un anno, le condizioni della palestra si sono aggravate diventando pericolose per gli atleti e gli alunni della scuola, cosa vuole fare il sindaco al di là dell’accanirsi contro chi non si inchina o ne critica l’operato? Gli atleti di Como, i cittadini di Como, hanno e devono avere tutti lo stesso valore e le stesse opportunità. Non devono esserci figli di serie A e di serie B. È necessario investire nei giovani e nello sport, in modo equo e democratico.

È davvero così difficile? Non mancano i soldi, manca la volontà di fare qualcosa per i cittadini di questa città in cui si chiudono scuole e asili, si vogliono sgomberare associazioni radicate da cent’anni e si aprono solo nuovi bar e ristoranti, sommersa dalle onde del lago e dell’overtourism.

Simona Laurenzi

 

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26 Commenti

  1. Trovo scandaloso come viene trattato lo sport dilettantistico a Como. Pur essendo capoluogo da 80k abitanti siamo agli ultimi posti per disponibilità delle strutture: dove sono i promessi progetti per piscine, palazzetto, palestre? Tra l’altro nella povertà della situazione il soggetto privilegia gli sport a lui “cari” con vie privilegiate ed accordi nascosti e penalizza tutti gli altri con anche le associazioni per anziani e disabili….ma con un trattamento di favore alla società professionistica di calcio che appena chiede qualcosa subito viene esaudita (daltronde è il suo primo palcoscenico di visibilità mediatica). L’accordo per l’uso del palazzetto di Casnate poi, è finito a favore delle società della provincia e non a quelle di Como. La verità è che sport dilettantistico da fastidio al nostro, da poca visibilità, troppi problemi e costi. Meglio che i giovani comaschi stiano a casa davanti ad una consolle o una TV…..più comodo per tutti !

    1. Quello che non hanno fatto le amministrazioni precedenti non può essere una scusa perché si continui a non fare nulla. Non è come in matematica in cui meno per meno fa più. Un errore non ne giustifica un altro. Da due anni e mezzo l’interlocutore è l’attuale amministrazione ed è a questa che è legittimo chiedere conto.

      1. …non si tratta di scuse…si tratta di usare, da arte del politici falliti, l’inefficienza, l’ inefficacia, l’inconcludenza, i fallimenti e le promesse disattese, in armi verso chi sta cercando di recuperare decine di anni fallimentari, colmi di BLABLA BLA e basta.
        Tutto questo accanimento verso le fallimentari amministrazioni precedenti io, francamente, non lo ricordo… probabilmente fa molto comodo alle redazioni tenersi buoni gli amici politici che, prima o poi, tornano buoni

        1. forse non erano così fallimentari visto che lui si sta ritrovando solo progetti e lavori partiti prima di essere eletto…e a chi ci sarà dopo di lui lascerà piscine chiuse, scuole chiuse, palestre chiuse, città chiusa per residenti e famiglie (svizzeri che continuano a parcheggiare dove vogliono… fragandosene delle pseudo minacce del chiacchierone), nessuna iniziativa culturale, nessuna iniziativa natalizia, nessun parcheggio in centro, nessun progetto di fondazioni che hanno sempre investito a Como… Insomma, forse non vi rendete conto della realtà…

    2. Hanno spianata la strada a questa povera persona.
      Ma se pensate che la cura del male deve essere il peggio, forse avete bisogno di uno bravo, ma bravo davvero, neh?

  2. Esatto. Qli sono gli accordi con il comovolley, .. in via Giuliani ci deve solo giocare , quindi si poteva dare anche alla pallacanestro

  3. Solidarietà alle società sportive. E meglio che tacciano , altrimenti chiude anke questa per 2 anni !

    1. Quindi bisogna tacere per paura delle rappresaglie?
      Bisogna stringere i denti e sopportare fino alle prossime elezioni?

  4. Purtroppo è oramai evidente che Rapinese, dopo aver insistito tanto durante la campagna elettorale sulla mancanza di programmazione della manutenzione degli stabili comunali, in due anni e passa di mandato non ha ancora fatto nulla.
    Ma il tempo passa e il deterioramento prosegue, così paino piano si chiudono scuole, palestre, piscine, ville, mercati…..
    Nessuno pretendeva che Rapinese fosse in grado di risolvere tutto subito, ma un minimo segnale di vita era doveroso. Ed invece c’è stato il nulla più assoluto.

  5. La situazione degli impianti sportivi a Como è disastrosa da un po’ di tempo, in particolare dalla chiusura del palazzetto di Muggiò. Il tema è però differente. Per quale motivo via Giulini è stata assegnata a una sola società sportiva che tra l’altro non la condivide con nessuno? Per quale motivo chi vuole giocare a pallacanestro, Comense, Basket Como, Antoniana forse pure, deve emigrare fuori città oppure tenersi impianti fatiscenti come quelli di via Fiume? E per quale motivo, come fece per via del Doss, non propone di accompagnare i bambini in elicottero a Villaguardia o a Fino per fare minibasket? Ma, soprattutto, per quale motivo Rapinese Sindaco non crea una “consulta dello sport” formata dai dirigenti dei sodalizi sportivi cittadini per condividere le priorità e gestire al meglio gli insufficienti impianti cittadini? Rapinese Sindaco non è solo intollerante ai problemi e alle critiche che i problemi generano ma purtroppo anche alle soluzioni. Li metta intorno a un tavolo e condivida con loro le priorità dello sport a Como: fa più bella figura lui ed evita che qualsiasi sua scelta sia interpretata come un favore ai suoi stakeholder elettorali.

  6. Cambia lo strumento, ma la musica è sempre la stessa! “Ego sum”, la coniugazione conosciuta dal Sindaco, non esistono “nos sumus et vos estis”, tutto ruota intorno al suo “umore” e debella il confronto dentro e fuori la sede istituzionale, dove “lui” è solo un “facente funzione”, non il “padrone”. Spesso glorifica la Costituzione Italiana, ma dal suo atteggiamento mi viene da pensare che è un modo ironico, non di rispetto!

  7. ma i consiglieri che hanno bazzicato il modo sportivo (tipo quelli in quota a Como Nuoto il bacino voti prediletto del sindaco) che cosa pensano di questo modo di gestire il patrimonio sportivo del loro capo?
    Sono soddisfatti di due anni di NULLA in ambito sportivo?
    La consigliera Tagliabue Patrizia è ancora in giro per le piscine lombarde per accompagnare i figli a fare sport? O ha appeso le cuffie al chiodo?

  8. Da malpensante credo che la polisportiva in oggetto si chiama Com …. ense, e ovviamente per lunghe diatribe pregresse, il sindaco non ha concesso l’uso del palazzetto di via Giulini, così lo chiama il sindaco, dimenticando che invece é intitolato a Liliana Ronchetti, mitica giocatrice della Comense
    Rancoroso e ancora rancoroso, ora sta cercando di vendicarsi

    1. Non ho fatto i nomi delle società sportive coinvolte avendo scritto a titolo esclusivamente personale (da privata e libera cittadina) e volendo evitare speculazioni di qualunque tipo a riguardo. Non importa chi sono le società coinvolte, ma l’attitudine di certe istituzioni nei confronti della cittadinanza che dovrebbero rappresentare, avendone ricevuto mandato, e nel cui interesse dovrebbero agire

  9. Ma soprattutto perchè ha assegnato in via esclusiva e senza alcuna procedura di evidenza pubblica la palestra Ronchetti di Via Giulini a una società di Pallavolo??????
    E questa società paga un affitto?
    Che tipo di accordi sono stati presi?
    Perchè in uso esclusivo?
    dove sono i documenti di tale affido?
    Questa è la trasparenza del sindaco di Como?

    Per il resto, la signora ha ragione da vendere!!!

  10. Vietato parlare con l’autista, altrimenti blocca, si indispettisce, si vendica, irride o insulta.
    Il fatto che stia guidando come un pazzo e in contromano a lui e ai suoi amici a bordo non interessa nulla.
    Non è lui quello in contromano, sono tutti gli altri a sbagliare

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