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Como, la lettrice: “Io, la mia bassottina disabile, la spalla chiusa nella porta del bus. Nemmeno le scuse”

Da una nostra lettrice, una disavventura accaduta questa mattina a Como su un bus urbano della linea 11. La pubblichiamo integralmente di seguito [per lettere, segnalazioni, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o al whatsapp di redazione 335.8366795].

Vorrei raccontare la mia “disavventura ” di questa mattina.

Sono le 12.45 e decido di prendere un bus per raggiungere prima la mia abitazione, mi reco alla fermata più vicina e dopo qualche minuto arriva il numero 11. Una volta salita, salutato il conducente e timbrato il mio biglietto, prendo un posto singolo con il mio mezzo di trasporto per la mia bassottina paralizzata.

Il viaggio è abbastanza movimentato sia per la velocità del mezzo sia per la discesa e le curve della strada che percorriamo. Decido di scendere di fronte al Teatro Sociale, il tempo di sostare nello spazio giallo antecedente al apertura, mi carico il mio mezzo per scendere e si chiude totalmente la porta. Praticamente scendo al “volo”, mi si chiude la spalla nella guarnizione e con l’altro braccio cerco di salvaguardare il mio animale.

Le porte non si riaprono, non ricevo uno ‘scusi’, nemmeno un cenno di rallentamento, il bus sfreccia verso piazza Roma, mentre io cerco ancora di metabolizzare l’imprevisto. Chiedono spesso di prendere mezzi di trasporto per l’inquinamento etc..etc..ma oltre ai ritardi, al affollamento, etc…etc ci si trova a episodi che non trovo termine idoneo per definirlo.

Nella speranza che i servizi siano migliorati e che i conducenti si ricordino che ci sono delle persone su quel mezzo, porgo cordiali saluti.

V.T.

AGGIORNAMENTO, SONO ARRIVATE LE SCUSE:

La bassottina disabile e la spalla chiusa nella portiera bus: le scuse di Asf e dell’autista alla lettrice

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4 Commenti

  1. 26/01/24
    Prendo il pullman al capolinea della 7 a sagnino arrivando al monte Olimpo alla fermata del Iperal andando verso Como salgono diversi ragazzi che hanno finito la scuola il pullman diventa affollato un gruppo di ragazzi si mette la posto dei disabili, dopo qualche minuto sento odore di bruciato, mi rendo conto che i ragazzi che erano al posto de i disabili giocavano con un accendino bruciando pezzi del messo mi riferisco a loro chiedendo cosa fanno la riposta stata lei chi si crede di essere si faccia i caz** suoi, il autista non si è reso conto di niente perché era con le cuffie a parlare al telefono

  2. Condivido il commento. La maggioranza degli autisti e’ cortese ma per colpa dei pochi rozzi e maleducati ne va di mezzo tutta la categoria.
    Oggi ore 14 e 30 , bus doppio fermo in piazza Cavour direzione , per intenderci , Ponte Chiasso. Ho scoperto dopo che andava a San Fermo. Sale una coppia di lingua tedesca e in italiano zoppicante chiede se il bus va a Chiasso. Risposta : “non ha visto il cartello davanti al bus?” Come se tutti gli stranieri dovessero sapere che San Fermo è da un’altra parte.
    Pochi minuti dopo salgono un paio di uomini , apparentemente nord africani , uno con una bambina, chiedono se il bus passa dalla stazione. Risposta lapidaria “No” . Capisco che gli autisti non siano guide turistiche ma una parola in più per chi chiaramente non è della città, non guasterebbe.
    Vi prego , fategli fare un corso di buona educazione.

  3. Io quando sono in macchina e vedo un bus gli sto alla larga. Ne combinano di tutti colori, poi arroganti e maleducati.

  4. Dice bene la signora, certi autisti pensano di trasportare sacchi di patate.
    Prendo spesso il numero 7 in salita su via Bixio, certo si arriva più che in fretta a destinazione quando l’autista guida a velocità da rally, basta stare ben attaccati ai supporti!

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