Il nuovo percorso della linea 4? “Bene, ma non benissimo”. Questo è il pensiero dell’architetto comasco Sergio Beretta che, davanti all’annuncio da parte di Asf del nuovo percorso della linea 4, che entrerà in vigore da domenica 9 giugno, ha affidato al suo profilo Facebook alcune riflessioni che gli abbiamo chiesto di approfondire. Ma quali sono le novità della nuova linea, la prima “ad anello” della città?
L’idea dell’azienda di trasporto pubblico è quella di offrire, innanzitutto, un servizio di interscambio per i turisti che dal centro devono tornare ai pullman che li attendono in viale Innocenzo XI. Il tutto offrendo anche ai cittadini un servizio che tocca i principali punti della città a partire dalla Stazione San Giovanni per poi passare dalla Basilica di Sant’Abbondio e proseguire per il Cimitero Monumentale e da lì Viale Battisti, Viale Lecco, Camnago Volta, Piazza del Popolo e il lungolago.
Il tutto con corse ogni mezz’ora durante il periodo invernale (dalle 5.44 alle 20.44) e nelle prime ore dei giorni feriali estivi (6.14-8.14) e ogni ora, fino alle 20.14, per il resto della giornata, i festivi e l’intero mese di agosto. E sono proprio il nuovo percorso e gli orari ad aver sollevato le perplessità di Beretta che scrive:
Quando il Trasporto Pubblico si può dire che funzioni?
1 – Quando copre un’ampia porzione di territorio e / o un elevato numero di persone
2 – Quando l’estensione delle corse copre il maggior numero di ore nel corso delle 24
3 – Quando la frequenza all’interno delle ore coperte è alto
4 – Quando il percorso è intelligibile (banalmente quando una fermata ha la sua corrispondente dall’altra parte della strada).
Partendo da questi presupposti teorici, ecco la sua, impietosa ma oggettiva, analisi della nuova linea:
1- Ottima copertura territorio/utenza
2- A Como tutti a letto entro le 21 (ergo da Camnago te lo sogni, letteralmente, di tornare a casa con il Trasporto Pubblico dopo teatro, tanto per citare un’attività socialmente accettata).
3- Se ne perdi uno ti tocca aspettare un’ora (se durante l’orario invernale SOLO mezz’ora).
3 bis- Forse in una città con le affluenze di Como bisognerebbe iniziare a non considerare più orari diversificati (feriale – festivo, invernale – estivo).
4- Considerato che via Regina è a senso unico, le corse saranno in senso anti orario.
Sconfortante
“Non mi sono inventato niente, sono le regole del trasporto pubblico, roba da manuale – è il commento dell’architetto Beretta, esperto proprio sui temi riguardanti lo spazio pubblico – se si vuole che il traffico diminuisca bisogna capire che il trasporto pubblico oggi non funziona ma, se si fanno scelte come questa, continuerà a non funzionare”.
“Immaginiamo un turista che da piazza Cavour voglia tornare in tangenziale a prendere il pullman o andare in stazione: in questo caso la nuova linea funziona sicuramente – spiega infatti – ma poi immaginiamo che voglia fare il percorso inverso, dalla stazione San Giovanni al lungolago o che un cittadino da viale Battisti voglia andare al Cimitero. Dovrebbero prima salire fino a Camnago Volta facendo un giro infinito e senza senso solo perché la linea 4 è, in origine, niente altro che la linea per Camnago. Perché dovrebbero usare questo servizio?”.
Una riflessione che non fa una grinza a cui Beretta aggiunge anche una critica agli orari: “Gli orari dei bus a Como sono ancora quelli di quando in convalle c’erano le fabbriche e in agosto la città era deserta mentre la realtà oggi è ben diversa. Oggi è assurdo ragionare in termini di feriale e festivo o di orario estivo e orario invernale, senza pensare poi al fatto che l’ultima corsa è prevista a un orario che impedisce di assistere, banalmente, a uno spettacolo o uscire a cena – aggiunge – un bus che in pieno agosto o la domenica, quando la città scoppia, passa ogni ora è una scelta a dir poco assurda in una città turistica, oltre che per i cittadini stessi”.
17 Commenti
L’esperto è pagato da CZ? Oppure dedica la sua attività lavorativa all’organizzazione del trasporto pubblico?
Andate in bici. Magari avrete anche meno fiato per lamentarvi.
Ma non doveva essere una innovazione epocale per lo sceriffo…
In effetti la circolare con breve excursus a Camnago fa un po’ ridere. Comunque il vero problema oggi a Como è il treno delle NORD che per arrivare alla Stazione di Como Lago blocca la città per un quarto d’ora a ogni passaggio.
Certo che gli “esperti” li trovate tutti voi… sempre solo cavillare negli sbagli invece di presentare un servizio magari limitato, ma nuovo. Non vi andrà mai bene niente
Grazie all’ architetto… magari fare arrivare una copia del regolamento anche ad ASF?
L ultimo anno l azienda dei mezzi pubblici ha fatto un UTILE di 1 o 2 milioni di euro
Quindi i soldi ci sono per aumentare mezzi e personale( e pagarli)
Perché vogliamo parlare dei bus fuori città??
Avete mai provato a voler andare ad Appiano Gentile??o altri paesi??se va bene 2 corse scolastiche al giorno,il resto???
Con quello che costano biglietti ed abbonamenti!!!!!
E allora prendiamo il Beretta, gestore del TPL da tastiera, mettiamolo alla testa di una azienda di trasporti, facendosi carico anche degli equilibri di bilancio , garantire stipendi e copertura dei costi operativi, poi vediamo cosa ne esce…
L’ho scritto al primo articolo “Cos’è, uno scherzo?”
Per attirare viaggiatori sui mezzi pubblici ci vogliono mezzi: puntuali, frequenti, puliti, dove tutti pagano ma senza ridicoli controlli. Non fate più per favore il blocchetto da 11 biglietti e che ognuno sia libero di staccarli a darli ai famigliari o chi gli pare.
Prendo tantissimo i bus ed ogni volta capisco chi usa la macchina!!!
Realmente sconfortante che passi ogni ora anziché ogni 15 minuti. Ma i soldi della tassa di soggiorno dove e come vengono spesi?? Possibile che non si trovino le risorse per aumentare la frequenza che tra l’altro con più passeggeri aumenta gli incassi? L’unica spiegazione è che NON si voglia favorire la mobilità leggera
Mi aggancio al suo messaggio per sollevare il problema frequenza. Vero, tutti vorremmo un bus ogni 5 minuti ma vi cito un piccolo episodio. Sabato 8 giugno, prendo il 4 da piazza Cavour per Camnago( visita al cimitero) ore 9 e 54. Sul bus sono da sola, durante il tragitto le persone diventano sei che scendono lungo il tragitto , a Camnago siamo in due.
Ritorno , ore 10 e 46, salgo a Camnago da sola, fino a Como salgono e scendono cinque persone , alla stazione ne scende una al Monumentale sono da sola. E il bus riparte vuoto.
Mi chiedo se i biglietti degli utenti hanno ripagato lo stipendio dell’autista…….
Cara signora Giulia, lei ha preso una corsa della 4 verso le ore 9.00, ma le posso assicurare, poiché sono una assidua utente, che in altre fasce orarie l’autobus è usato da studenti, lavoratori e gente che lascia a casa la macchina e vorrebbe un servizio pubblico all’altezza di questa città, che si fregia del titolo di ” turistica ‘ , ma non sa neanche gestire il traffico ordinario…e lasciamo perdere tutto quello che non funziona.
Le altre linee restano, eh.
Il trasporto pubblico a Como è scarso
Ci sono zone non coperte, corse che saltano o ritardano
Linea 4 circolare con excursus a Carnago !!!
Così non e’ più circolare e perde di logica e di efficacia. Se non ti accorgi o non lo sai e, non scendi in fondo a viale Lecco, dopo aver intravisto la stazione, viaggerai fino a Camnago per il resto della settimana.
Diciamo che non vi è proprio nulla di serio. Spero faccia tappa anche al San Martino e, li, si fermi definitivamente !
Le altre linee rimangono, eh.