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Como Senza Frontiere chiede a sindaco e consiglieri di schierarsi per la causa palestinese (e per la pace)

Como Senza Frontiere chiede al Comune di Como di prendere una posizione unilaterale, nel solo sostengo alla causa palestinese, in merito al conflitto in corso con Israele. Un vero e proprio appello, rivolto al sindaco Mario Landriscina e al consiglio comunale, che riportiamo di seguito.

Leggiamo sul sito del Comune che Como, quale Città messaggera di Pace, favorisce ogni iniziativa di Pace tra le città e i popoli del mondo e che le Città messaggere di Pace hanno espresso la loro ferma convinzione nel ruolo che le autorità municipali hanno nella creazione di una cultura di solidarietà, facendo uso degli strumenti a loro disposizione, per contribuire efficacemente – in stretta collaborazione con le Nazioni Unite – alla costruzione della Pace in tutto il mondo basata sulla giustizia e sui diritti umani.

Como come sapete è gemellata con Fulda, città tedesca, con la giapponese Tokamachi, con la palestinese Nablus e con la israeliana Netanya.

Luigino Nessi, esponente della rete Como Senza Frontiere e il cui ruolo nell’impegno solidale è stato riconosciuto con il conferimento dell’Abbondino d’oro nel 2018, nel corso della manifestazione di domenica 16 maggio, in piazza Cavour, ha invitato l’Amministrazione comunale – e in particolare il Sindaco, quale rappresentante di tutta la cittadinanza – a farsi promotrice di un’azione di Pace, anche sentendo i colleghi delle città gemellate, soprattutto quelli di Nablus e Netanya, per far sì che ritorni la Pace nella terra di Gerusalemme e di Gaza,

Pace che deve essere davvero basata sul riconoscimento della giusta causa del popolo palestinese e dei suoi diritti, da anni negati nella segregazione e nella violenza.

Come rete impegnata nell’affermazione della Giustizia e della Pace, a livello locale e a livello globale, Como senza frontiere è convinta che le varie municipalità possano avere un ruolo in questa drammatica situazione e debbano quindi impegnarsi per riconoscere i diritti di tutti i popoli.

Noi crediamo che la nostra città abbia, in quanto Città messaggera di Pace, una responsabilità particolare in questo.

Como Senza Frontiere si appella quindi al Sindaco e al Consiglio comunale perché intraprendano da subito azioni concrete per ottemperare a tale gravoso e impegnativo compito.

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