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Covid, tutto uguale un anno dopo. Lucido magone di un sindaco, Moretti: “Non andrà tutto bene per forza ma fiducia nella scienza”

Si direbbe uno sfogo in chiaroscuro. Un modo per leggere il presente in controluce, senza picchi emotivi ma con pelle e cuore e testa.

E’, più semplicemente, una lucida e umanissima analisi dell’oggi. E’ quella di Simone Moretti, sindaco di Olgiate Comasco.

A un anno di distanza dall’inizio della pandemia, come noi tutti, Moretti si guarda d’intorno e non trova cambiamenti, diversità. E’ vero e lo sappiamo bene, l’unica risposta è il vaccino. E’ così e non ci sono alternative, miracoli o panacee altre.

Olgiate, lockdown 2020

Resta però il quotidiano, l’ordinario, restano le giornate. E con l’avvio della zona rossa oggi, la fionda del tempo ci scaglia indietro di trecentosessantacinque giorni e rotti. Ci riporta indietro nelle immagini ma con un’anima più (molto più) affaticata dal limbo permanente.

Quella di Moretti è una pacata e lucidissima riflessione sul tempo, appunto, sulla medicina e la scienza, su chi ce l’ha fatta e chi no. Su chi siamo e come stiamo.

Così la riprendiamo interamente. Eccola:

Nel primo giorno della nuova Zona Rossa (l’ultima per salvare Pasqua, mi sembra di averla già sentita purtroppo tante volte) non possiamo non ricordare che un anno fa la nostra Olgiate si presentava cosi, in una delle tante purtroppo domeniche di CHIUSURA generale.

Spettrale, deserta, senza macchine o persone in giro…con il silenzio rotto solo dalle sirene delle ambulanze. Con questo virus sconosciuto che incombeva su di noi e mandava in ospedale i nostri cari.

Il 12 marzo di un anno fa il primo caso olgiatese, un nostro concittadino che ha affrontato come un leone la sua sfida più importante vincendola, e dopo di lui tanti altri e altre fino ad arrivare a 42 casi nella cosiddetta prima onda.

Olgiate, lockdown 2020

E non dimentichiamo mai chi non è più con noi per non aver vinto la sua battaglia con il virus…

Le foto servono adesso per non dimenticare, servono ad attuale e futura memoria di quello che abbiamo già affrontato e che non vorremmo più dover affrontare in futuro. Una delle tante giornate da #iorestoacasa, da #andratuttobene che poi tutto bene non è andato.

Giornate in giro con il megafono ed il mezzo della nostra protezione civile ad avvisare le famiglie e la popolazione di stare in casa. Erano le giornate dove le mascherine mancavano e le prime erano arrivate solo grazie alle attività commerciali cinesi, seguite poi anche dalle nostre aziende olgiatesi che avevano consentito di organizzare la prima distribuzione grazie ai volontari ed alle nostre olgiatesi.

Era poi arrivato il momento dell’#aiutiamociperaiutare con tanti ma tanti aiuti alla popolazione da parte delle nostre attività commerciali olgiatesi, dalle tute agli atomizzatori, dalle mascherine ai guanti, dall’amuchina ai gel disinfettanti.

Nel momento che stiamo vivendo, dove siamo tutti sfiduciati, arrabbiati e scoraggiati, dove basta una miccia o un commento interpretato male sui social a scatenare interminabili e vacue discussioni sui provvedimenti governativi, vale al pena ricordare da dove siamo partiti: e queste immagini ne sono le specchio.

Olgiate, lockdown 2020

Giova ricordare i passi avanti fatti in questo terribile anno in tema vaccini, cure e conoscenza della malattia.

Ma soprattutto abbiamo bisogno di capire come e in che direzione stiamo andando, cercando faticosamente di riconquistare tanti piccoli pezzi di normalità.
Non andrà tutto bene per forza, ormai l’abbiamo capito.

MA dobbiamo continuare a mantenere la nostra fiducia nella scienza, nei progressi della medicina, nei nostri medici e infermieri che da un anno a questa parte hanno fatto e stanno facendo un lavoro enorme per portarci tutti quanti a tagliare il traguardo.

OLGIATE UN ANNO FA: GALLERY-SFOGLIA

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