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Gelpi (Aci): “Inutile lamentarsi del traffico sul Lago di Como se crescono insediamenti turistici e residenziali”

Per paradosso, il maltempo sta alleviando un po’ la morsa del traffico sulla città e sul Lago di Como, ma ci sono tutte le avvisaglie per un’altra estate di fuoco sul fronte della viabilità. Come si può sfuggire alla morsa del traffico causato dai flussi turistici? Esiste una ricetta per migliorare la viabilità e la sicurezza stradale di tutti gli utenti? L’avvocato Enrico Gelpi, già presidente dell’Aci nazionale e da decenni numero uno dell’Automobile Club Como, propone una serie di riflessioni in materia che è difficile non condividere. Non mancano i riferimenti alla necessità di pianificare a livello urbanistico città e paesi, anche con i nuovi insediamenti. Di seguito, il suo contributo.

Il lago di Como beneficia della promozione turistica fatta in questi anni dagli Enti competenti e dagli imprenditori-operatori turistici privati, nonché dalla presenza di Vip dello spettacolo e dello sport che hanno fatto da testimonial involontari. Il problema ora è la gestione e l’organizzazione del turismo, o se vogliamo l’ottimizzazione degli effetti della promozione turistica. Soprattutto per la viabilità stradale.

Due strade in particolare, la Strada statale 340 Regina e la provinciale 583 lariana per Bellagio. La Regina, che ricordiamo è strada statale gestita da Anas perché collega Italia e la Svizzera, da tempo è in situazione critica soprattutto nel tratto Colonno-Menaggio. Ora si aggiungono il traffico da cantiere per i lavori della realizzazione (prevalentemente in galleria) della variante Tremezzina e l’aumento esponenziale del traffico pesante soprattutto turistico. Nell’interesse generale, e della sicurezza pubblica e della vivibilità dei residenti, diventa indispensabile una regolazione non tanto degli accessi ma delle modalità di transito. Questo perché non è possibile infatti prevedere, come in altre parti d’Italia, una sorta di grande Ztl o Ztl diffusa, proprio per la funzione di transito di collegamento tra Stati, e, per quanto riguarda la diramazione Regina (tratto da Menaggio a Colico), di collegamento interprovinciale.

Una mobilità su gomma più fluida che ha anche il vantaggio di rendere più sicura la guida. Quello che si prefigge la nuova ordinanza Anas, che però leggo già possibile oggetto di nuovi ricorsi al Tar. Ma sono completamente d’accordo col prefetto di Como, Andrea Polichetti, che ha messo davanti a tutto l’interesse pubblico generale (penso ad esempio alle difficoltà di movimento dei mezzi di soccorso sanitario, dei vigili del fuoco, con i mezzi di emergenza spesso imbottigliati nelle strettoie con grave pericolo dei soggetti coinvolti che necessitano di urgenti servizi di soccorso).

Occorre che i vari interessi particolari, del tutto legittimi certo, debbano convincersi della necessità di contemperare questi con l’esigenza della fluidità e della sicurezza del traffico. Contemporaneamente potenziare ancora di più il servizio di trasporto pubblico su gomma e via lago, come già Asf sta facendo con l’istituzione di nuove linee (C25) e il potenziamento di quelle esistenti (C20 e C10), penso alla navetta serale tra Argegno e Menaggio) e quella per Bellagio (C30), o la Navigazione laghi con l’aumento della frequenza delle principali tratte.

E’ aumentato anche il traffico pedonale (vedi code a Como su lungolago, oppure l’enorme flusso di persone che vengono a Como in treno, sia sulla linea delle Nord sia alla stazione centrale) o l’affollamento dei pontili nelle principali località turistiche, e qui la prenotazione obbligatoria online, il biglietto unico e la programmazione degli accessi potrebbe essere utile per organizzare al meglio questa tipologia di presenza turistica. Si deve investire quindi nella tecnologia e nella comunicazione e informazione all’utenza.

Poi occorre maggiore attenzione alla programmazione urbanistica, con i piani regolatori (Pgt) e i piani attuativi, che hanno un’incidenza diretta sulla viabilità e la sicurezza stradale.

È inutile e persino contraddittorio lamentarsi del traffico aumentato, quando l’aumento è determinato da nuovi insediamenti turistici o residenziali. O dalla mancata regolazione, attraverso gli strumenti urbanistico-edilizio delle varie amministrazioni locali, delle nuove forme di accoglienza ricettiva.

Da ultimo, per quanto riguarda la sicurezza stradale, occorre da parte di tutti molta più attenzione alla guida, tolleranza

e maggior rispetto delle regole del Codice della strada, perché soprattutto nei giorni festivi e prefestivi, per l’intersecarsi di più tipologie di mezzi – pullman, camion, camper, auto, moto e ciclisti – la convivenza tra le diverse forme di mobilità risulta particolarmente complessa e difficile.

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Un commento

  1. Con l’aumento del turismo, e per preservare gli splendidi paesi del lago, sia sulla sponda ovest che su quella est da Como a Bellagio, andrebbe creata con gallerie una strada alternativa come fu creata non molti decenni fa sul lato di Lecco. Così come il trasporto pubblico da e per Bellagio andrebbe quantomeno quadruplicato in estate. Guadagnano soldi col turismo ma non investono in infrastrutture.

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