Se la Lariana piange (di traffico), sicuramente la Statale Regina – che passa tra paesi e borghi lungo la sponda occidentale del Lago di Como, aspettando la Variante della Tremezzina – non ride. Anzi, anche qui i maxi ingorghi sono all’ordine del giorno e specialmente nel periodo estivo, le giornate in colonna possono diventare inferni su 4 ruote.
In proposito, ospitiamo una particolareggiata lettera del nostro lettore Norberto Fasoli, il quale – lungi dall’avere la soluzione radicale per eliminare il caso – suggerisce ai sindaci della Regina qualche punto della statale dove si potrebbe intervenire per allargare la sede stradale e almeno limitare gli stop (spesso dovuti, oltre che alle migliaia di auto, alla presenza di mezzi pesanti e pullman turistic).
Di seguito, la lettera integrale e, nel testo, i punti indicati con le foto inviate dall’autore alla redazione (per lettere, segnalazioni, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o al whatsapp 335.8366795 o alla nostra pagina facebook).
Caro Mauro Guerra, cari sindaci della sponda occidentale del lago, illustre sig. Prefetto,
in merito alla questione della statale Regina tanto dibattuta in questi giorni sui media e sulle varie piattaforme social e non solo, bisogna necessariamente convenire su un punto, bisogna rassegnarsi al fatto che la tratta Colonno-Isola di Ossuccio (tre km di strada, di cui solo in pochi tratti è inferiore ai 5mt di larghezza) vada in qualche modo interessata da lavori, da piccoli interventi di smussamento e laddove possibile a micro allargamenti che diano fruibilità alla circolazione a prescindere dalla realizzazione di quella che sarà l’opera principe, di quella che sarà l’opera tanto attesa e risolutiva quale è, e quale sarà la Variante della Tremezzina per il nostro territorio.
Nessun intervento di smussamento potrà sostituire la Variante, ma la politica che state approntando che definirei la politica del tu si, tu no (tu passi alle tre di notte, tu alle otto del mattino, tu non passi del tutto…) che verosimilmente piace tanto alla gente in quanto ormai legittimamente esasperata e sfinita di vivere in un quotidiano inferno profuma però, per usare un eufemismo, di mera demagogia; profuma tanto di effimero, anche perché le misure che andrete a prendere potranno alleviare la situazione a breve termine ma certo non pagheranno a lungo termine.
Purtroppo, ma direi per fortuna, viviamo in uno dei posti più desiderati, in uno degli angoli più amati al mondo; un posto per il quale vi siete spesi fino allo sfinimento per promuoverlo a livello internazionale ottenendo dei risultati eccellenti.
Ora che il mondo ha conosciuto le nostre bellezze, la dolcezza del nostro lago, l’armonia dei nostri monti, non possiamo più tornare indietro, ma soprattutto non possiamo più impedire alla mondo intero di venire a visitare il lago più bello del pianeta.
Per questo, nel rispetto, in primis, di chi vive sul lago, di chi per lavoro ha necessita di spostarsi sulla statale Regina, di chi ha necessità di spostarsi per motivi di salute, dobbiamo giocoforza ricercare soluzioni strutturali e permanenti non soluzioni e misure temporanee in virtù anche del fatto che, al di là di certi proclami, nessuno è, allo stato, in grado di affermare con certezza quando finiranno i lavori anche perché i tempi italiani li conosciamo tutti (gSalleria di Dongo 24 anni, solo per citarne una).
Anni fa dei piccoli lavori di allargamento nella tratta più critica era stati realizzati, poi tutto si è interrotto presumibilmente per concentrarsi e per non rallentare l’inizio dei lavori della Variante, ma ora che la Variante è una certezza questo timore lo dobbiamo accantonare adoperandoci all’unisono per dare un vero e duraturo sollievo alla nostra gente e al nostro amato territorio lariano.
Nessuno ha tra le mani la soluzione vincente, ma quantomeno confrontiamoci; non lasciamo nulla di intentato, la nostra gente ce lo chiede!
Con stima
Norberto Fasoli