Sul contestatissimo pedaggio in arrivo sulla superstrada Milano-Meda, che unisce la provincia di Como al capoluogo lombardo attraverso la Brianza, intervengono con una nota durissima i Verdi. Di seguito la nota integrale.
La nostra decennale opposizione alla Pedemontana si basa non solo sugli strascichi ambientali che ha lasciato e lascerà, ma anche sulla scarsa efficacia dell’opera, che genera un fuggi-fuggi dai suoi tracciati a pagamento, innescando dinamiche di congestionamento sui comuni limitrofi e portando “in pancia” costi e debiti rilevantissimi nonostante le continue trasfusioni di denaro pubblico.
Il tratto B2, da Lentate a Varedo era previsto da tempo ed era nota l’introduzione del pedaggio di una tratta della Milano Meda. Non ci si può stupire ora, tuttavia è necessario condannare questa ennesima beffa per le tasche dei contribuenti rivelando ciò che nasconde:
– Pedemontana Lombarda ha accumulato circa 106 milioni di euro di perdite nel 2023, il doppio dell’anno precedente, nonostante le continue trasfusioni di denaro pubblico.La cifra totale dei debiti aggiornati si aggira intorno ai 390 milioni di euro per il 2024, compresi gli impegni necessari per completare le tratte in costruzione.
La Corte dei conti ha evidenziato come l’indebitamento e il ricorso a risorse pubbliche trasferiscono il peso economico sulle generazioni future, con rimborsi previsti fino al 2045. Ciò rende la Pedemontana un esempio di rischio finanziario elevato, con implicazioni sociali, e ambientali
– Il modello di rifinanziamento si basa fortemente sugli introiti dei pedaggi, ma l’esperienza ha dimostrato che tariffe elevate possono scoraggiare l’utilizzo, generando entrate insufficienti a coprire i costi. In questo quadro la decisione di rendere a pagamento tratti precedentemente gratuiti, come una parte della Milano-Meda, un’arteria chiave per i collegamenti tra Milano e la Brianza, rappresenterebbe per Pedemontana Spa una gallina dalle uova d’oro, dato che oggi il tratto vede circa 4.000 veicoli diretti verso Milano e 3.600 verso Como durante le ore di punta rispettivamente di mattino e sera.
Questi dati sottolineano l’elevato utilizzo della strada per spostamenti intercomunali e per i pendolari, i quali continueranno a passarci non per scelta, ma per disperazione. I costi previsti per il transito giornaliero sono stimati tra i 4 e i 6 euro per andata e ritorno. Un incasso medio di circa 20.000 euro al giorno e di circa 400.000 euro /mese solo dal traffico pendolare.
L’imposizione del pedaggio potrebbe spingere molti automobilisti ad evitare il tratto a pagamento, deviando verso strade locali come la Comasina o la Monza-Saronno, incrementando congestionamenti in aree già critiche.
Sulla stessa direttrice di Pedemontana nel 2018 è stata chiusa la ferrovia Seregno-Carnate (che oggi ha servizio di bus sostitutivi). Una questione di scelte, della Regione, che disincentiva il trasporto su pubblico su ferro a favore del trasporto stradale.
Elisabetta Patelli, Presidente onoraria Verdi Lombardia
Matteo Aiani Referente mobiità e Trasporti Europa Verde di Como