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Punti di vista

“Il progetto ideale c’era ma ora basta: quell’obbrobrio dello stadio va abbattuto e ricostruito lì (con opere adeguate)”

La lunga e dettagliatissima lettera dei tre tifosi del Como che abbiamo pubblicato ha inevitabilmente suscitato pareri e opinioni di vario tipo. Molti i commenti sociali, diverse le altre lettere giunte alla mail redazionecomozero@gmail.com.

Di seguito, di queste ultime, ne pubblichiamo due restando come sempre aperti ad altri contributi (meglio se firmati e ovviamente articolate civilmente, visto che il tema ‘scalda’ molto gli animi).

Voglio intervenire anch’io nella discussione perché l’argomento nuovo stadio lo seguo da quel progetto apparso prima dei mondiali del 90, dove veniva ipotizzato nell’area di Lazzago, dove ora ci sono i campi dell’Ardisci e Spera (dove ci ho lasciato il cuore dopo quasi 10 anni di frequentazione) e l’istituto Magistri Cumacini. Ecco, quel progetto, a quel tempo, era l’ideale! Il meglio che si potesse fare.

Stadio simile all’attuale Marassi di Genova, tutto coperto, con l’aggiunta a lato del campo per la pallavolo (Comense) o persino il basket (Cantù). Era un’idea perfetta. Che si calava nel periodo temporale più adatto per metterla in pratica. Persa quella occasione, addio. Addio all’idea di spostare, giustamente, lo stadio da Como città.

Sulla bellezza del luogo in cui è incastonato ora nulla da dire. Impossibile non essere d’accordo. Ma sui disagi che porta? Sulle limitazioni che inevitabilmente si porta dietro e che danno linfa a tutti i dibattiti che splendidamente leggo nelle vostre pagine? Sono convinto che ormai da lì lo stadio non si può più spostare. Sarebbe quasi un delitto. Anche perché al suo posto non ci sarebbe spazio per nulla se non quella sfortunata piscina e, a questo punto, la prosecuzione del parco fronte lago stile Lugano, (da mantenere al meglio però) con costi anche ingenti per l’amministrazione comunale.

Quindi il mio appello è a che tutti si rassegnino a vedere rimodernare lì lo stadio, facendolo però nel migliore dei modi. Cercando di coniugare la capienza (non può essere inferiore a 16/18mila posti) e un impatto ambientale quanto più minimale possibile. Per chi si lamenta di altezze, ingombri o quant’altro, si ricordi che lo stadio esisteva prima dei loro palazzi!

Se hanno scelto di lasciar costruire e, di conseguenza, andare ad abitare lì sapeva dei disagi a cui andava incontro. E ora se li tiene! L’obbrobrio attuale, anche se nel tempo rappezzato qua e là, va abbattuto. Come il marciapiede a lato dei parcheggi, divelto dalle radici di piante diventate enormi per il posto in cui sono (ma qui è un capitolo a parte, legato a una cura del verde da sempre trascurata).

Per finire, resto col grande dubbio legato alla gestione dell’afflusso dei tifosi e sportivi che vogliono andare alla partita. Como non è Milano o anche Bergamo, non ha tifosi in città capaci di riempire ogni volta lo stadio. Quindi? Facciamo bastare i parcheggi della val Mulini o Grandate (FF Nord) o altre pezzature sparse per la città? Insomma, mancano infrastrutture adatte! E la modernizzazione (vedi l’idea di metropolitana leggera o altro tra Como e Grandate) di queste deve andare di pari passo alla costruzione del nuovo stadio! Per favore: stavolta decidete!!

Cordialità,
Vittorio Folcio

Buongiorno.
I 3 sostenitori del Como 1907 ai quali mi associo hanno ragione, in quanto le persone che contestano sono le stesse che essendo molto benestanti A Como non investono non fanno niente ma queste persone quando devono spendere si spostano a Milano o Lugano per loro a Como non deve cambiare nulla.

Stefano

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