Sulla questione del nuovo stadio di Como, continuano ad arrivare pareri e opinioni. Pubblichiamo un altro contributo (per inviare lettere, segnalazioni, foto e video la mail è redazionecomozero@gmail.com).
Buongiorno,
mi permetto come semplice cittadino di intervenire sul problema Stadio anzi nuovo Stadio. Alla mia età oramai lo Stadio Giuseppe Sinigaglia lo vedo come una seconda casa, mio padre mi portava da bimbo, poi la frequentazione domenicale con i miei amici e le trasferte in stadi che a confronto del nostro credevo fossero ruderi (qualche esempio: il vecchio Mirabello di Reggio Emilia, il Sada di Monza e lo stadio in tubolari di Parma). Oggi il “brutto” il “superato”, il “vecchio” è il nostro, il glorioso Sinigaglia.
Abbiamo avuto tempi belli e bruttissimi dove giustamente i tifosi veri del Como ricordano Scanzorosciate, Meda, Borgomanero ecc, campi di periferia campi dove abbiamo tifato comunque i nostri colori. Ho vissuto i tempi della curva monumento e orgoglioso di avere la tessera dei Panthers 1973 poi quando è stata costruita la curva ovest – Fossa lariana, Ultras, Panthers mi sono trasferito nei Distinti vivendo la storia a distanza dei Blu Fans e dei Maestri Cumacini; poi giù anche quello e su i due blocchi in tubolari inaugurati con una sconfitta interna in Serie A con l’Empoli. Ora ci sono altri gruppi a tifare in curva Como e grazie a loro i giocatori sentono anche il calore dei Distinti – immensi Pesi Massimi – e della tribuna centrale.
Ma veniamo all’oggi, dopo che gli Hartono, lode a loro, hanno ripulito lo Stadio, lo hanno reso nuovamente a norma per una più che dignitosa Serie A.
Vero, il Comune ha fatto il suo ma il più è stato fatto dalla Società. Non solo lo stadio ripulito, ma immensi investimenti sulla squadra e quest’anno ancor di più per affrontare una stagione che si preannuncia stimolante in tutti i sensi. Ma Suwarso e gli Hartono guardano ancora più in là e il progetto nuovo stadio ne è la testimonianza, oltre al progetto autosilo da 400 posti al Pulesin. Mi sono detto: ci siamo finalmente.
Invece no perché non solo la Soprintendenza detta le solite regole ma nascono comitati contrari alla realizzazione del nuovo Stadio, cosa assurda per un mondo che cambia, per una città oramai votata al turismo, per una marea di tifosi che increduli ‘smadonnano’ tutti i giorni appellandosi al buon senso, alla necessità di riqualificare un area dove spaccio e delinquenza la fanno da padroni, al Sindaco, alla Conferenza dei servizi, a Babbo Natale ecc ecc.
Ora, non entro nel merito del Decreto Sblocca Stadi perché andrebbero spiegate troppe cose. E sarebbe troppo semplice dire che l’autosilo a Como sarebbe una manna per tutti e che se per 18 domeniche su 365 giorni posteggiassero anche i tifosi del Como non sarebbe un grande danno, ma il beneficio in una città senza parcheggi, quello sì, sarebbe importante.
Ma sullo Stadio mi chiedo: dà fastidio l’impianto nuovo o il lato commerciale (hotel più spazi commerciali e altro)? È evidente che questo è il motivo del contendere e che crea la vera problematica che fa esporre una pletora di gente tra avvocati, architetti e altri che formalmente nemmeno sarebbero contrari all’opera ma che “a nome di…” esprimono parere contrario.
Se non riusciamo a comprendere che chi investe ha bisogno di un ritorno avremo sempre una povera Como fatta di invidie e di contrarietà sponsorizzata e sostenuta dalla vecchia guardia mentre il mondo attorno sta cambiando e nessuno si accorge. Ma come? La Ticosa? Il Politeama? Il piano del traffico? Il lungolago? Le problematiche dei parcheggi inesistenti e tutti gli altri problemi chi li affronta?
Nulla può essere delegato solo al Comune eppure nessun comitato o altro organismo si è dichiarato contro o ha dato una mano per risolvere il problema. Io sono favorevole al Nuovo Stadio non solo come tifoso ma come cittadino e mi auguro che questa occasione non la si sprechi rendendosi paladini di chi dietro al no non ha il coraggio di presentarsi e farsi vedere.
Giorgio