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“I ragazzi stropicciati, le ragazze bellissime, le lacrime” Como, lettera alla scuola di Alessandra Bonduri (un anno dopo)

In attesa dei messaggi ufficiali delle varie istituzioni, da chi ne ha fatto parte fino a un anno fa – e proprio nel ruolo specifico – arriva una lettera piena di sostegno e, perché no, tenerezza per i tanti studenti comaschi che oggi tornano in classe, E con loro, naturalmente, anche per tutto il mondo della scuola: dai professori alle famiglie. Il testo è dell’ex assessore alle Politiche educative nello scorso mandato amministrativo, Alessandra Bonduri. E volentieri lo pubblichiamo di seguito integralmente.

Carissimi,
oggi è il primo giorno di scuola e le giornate di molti noi, cominciano nuovamente ad essere scandite dal suono di una campanella. Il tempo infatti corre veloce, come il vento tra le dita di chi si vuole bene.

Sembra ieri che il trillo assordante sanciva l’ultimo giorno delle lezioni e l’inizio dell’estate ed ora, quello stesso drin drin, ci trasmette che stiamo entrando in una altra fase dell’anno e, per alcuni, di una nuova vita.

Le scene che si intravedono paiono essere sempre le stesse, ma mai l’una identica all’altra.

Ed ecco che guardando tutto dal fuori col telescopio delle emozioni, possiamo osservare alcuni bambini che non si vogliono staccare dal grembo della mamma, mentre altri che corrono via rapidi e sgambettanti, poiché desiderano essere i primi a varcare il portone del tempio del loro sapere e dello scherzare.

Genitori che festanti decidono di andare a prendere un cappuccino al bar in compagnia, sentendosi quasi liberi ed altri che volano al lavoro, poiché temono di arrivare in ritardo, però con la giustifica già in tasca, come la verità: “E’ il primo giorno di scuola”.

Ciò nonostante, i papà e le mamme che preferisco sono quelli che osservano i figli da lontano e che fanno fatica a trattenere le lacrime, quelle lacrime d’amore, d’amore puro.

Anche per le maestre e le insegnanti è un tempo nuovo. Si sentono già oberate, in quanto l’italica burocrazia le sta già pressando di incombenze maniacali. Ormai per essere docente e soprattutto dirigente scolastico, devi dimenticare di insegnare ed immergerti in un mondo fatto di azioni amministrative; cosa che io reputo assurda, poiché il corpo docente dovrebbe avere i minuti e le ore da dedicare all’innovazione del metodo e della conoscenza, per preparare i nostri figli alle molteplici sfide che questo mondo, così veloce, ogni giorno ci impone; senza però dimenticare le radici da dove proveniamo ed i valori, che derivano da quella cultura familiare, fatta di rispetto e di inclusione.

Adesso si è fatto tardi e vi sto tediando abbastanza con i miei pensieri colorati di rosso ed immagino che dobbiate scappare anche voi.

Quindi, vi lascio con l’immagine di studenti che mi fa sempre sorridere ovvero quella dei ragazzi delle secondaria, né carne né pesce, come direbbe la mia nonna, che si credono tanto grandi ma che in realtà sono ancora bambini ed i liceali, quelli col viso stropicciato dal sonno, anche per il primo giorno….no, le ragazze no…loro sono splendide, perché il primo giorno di scuola per loro è come andare a Villa d’Este.

Quindi cari,
mamme, papà, nonni ed ancora insegnanti e, perché no, istituzioni ma soprattutto cari Ragazzi, entrate in questo mondo fatto di sfide, di passione, di amore e di allegria e cercate di godervela alla grande e, last but not least, provate ad essere comunità, ma confortati dall’unicità del singolo.

Buona scuola a tutti! E che sia davvero Buona ed anche Bella.

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