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FdI, lettera di Anna Dotti: “Il grido di dolore di Cantaluppi, Tufano e gli altri va ascoltato. Molinari riveda le sue scelte”

Continua a riservare colpi di scena e prese di posizione la lotta interna a Fratelli d’Italia. Ora la parola passa alla consigliera regionale appena eletta al Pirellone, nonché sindaca di Argegno, Anna Dotti, che con un articolato intervento si schiera dalla parte dei due consiglieri comunali a Como, Lorenzo Cantaluppi e Antonio Tufano, che hanno recentemente espresso critiche decisamente dure al coordinatore provinciale Stefano Molinari (e che la sostennero apertamente alle ultime elezioni regionali, preferendo la sua candidatura a quella del coordinatore provinciale).

Di seguito, l’intervento integrale di Anna Dotti inviato alla redazione.

Ritengo che il grido di dolore che proviene dal gruppo consiliare di Como e non solo sia più che condivisibile e vada accolto e ascoltato con attenzione. Il partito in questo momento ha bisogno di concertazione e unità, e non di resa dei conti. Gli elettori si sono espressi liberamente, così come è giusto che simpatizzanti, tesserati e dirigenti del partito possano fare nel corso di un’elezione regionale.

Estromettere persone che si sono impegnate duramente in campagna elettorale per portare consenso comunque, al partito di Fratelli d’Italia, come Zauli – rimosso da responsabile degli Enti locali, pur essendo Sindaco di un comune di 8000 abitanti – Arosio, Marcato, Matteri e tutti i coordinatori territoriali rimossi, credo sia profondamente sbagliato. Invito l’amico coordinatore Stefano Molinari a rivedere le sue scelte e in futuro a dialogare e condividere le sue decisione all’interno del coordinamento.

Un partito si rafforza se chi lo guida opera per coinvolgere e unire elettori, eletti ed iscritti, così come è riuscita a fare il nostro Presidente Meloni, e non penalizzando chi si impegna per FdI solo perché sceglie di esprimere la preferenza per un candidato diverso dal coordinatore. Tengo a precisare che hanno concorso tutti per una candidata e un candidato che fanno parte di Fratelli d’Italia ed è bene sottolineare che dietro non c’è nessuna cospirazione, semmai la voglia di dare voce a tante persone competenti, appassionate e volenterose che sono una risorsa per il partito e non un ostacolo!

In molti tesserati, dirigenti e non solo hanno scelto liberamente di sostenere Stefano e per questo è riuscito a ottenere un buon risultato elettorale, anche se non sufficiente a farlo eleggere. Usare oggi il ruolo che il Presidente Meloni ha restituito al coordinatore per “punire” chi non lo ha sostenuto, è a mio avviso un metodo che indebolisce il partito e sta creando un clima di malcontento e divisione che sta avendo l’effetto opposto a ciò che credo vada fatto per aiutare Fratelli d’Italia in provincia di Como a crescere ancora, rafforzando unità e coesione. Sarebbe auspicabile un dialogo con tutti per riportare un po’ di serenità! Spero davvero possa riflettere sul fatto che il presidente Meloni si aspetta che il suo operato serva il partito e non perché siano il partito e i suoi dirigenti a dover servire lui.

Cordialmente,

Consigliere Regionale Anna Dotti FdI

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7 Commenti

  1. Fantastico! Anna Dotti usa la stessa espressione di Cavour, il “grido di dolore”, quando si rivolse al Parlamento a Torino dopo gli accordi di Plombiers e prima dell’arruolamento dei volontari in tutta Italia. Arruolamento che scatenò la Seconda Guerra di Indipendenza. Non si comprende bene cosa c’entra con la polemica interna alla Segreteria provinciale di Como di Fratelli d’Italia, non si comprende bene cosa c’entra Anna Dotti con Cavour e cosa c’entra Tufano e gli altri con i volontari di Garibaldi, cosa c’entra Molinari con Francesco Giuseppe e a chi frega del “grido di dolore” di Cantaluppi. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. I post-fascisti senza il solito pizzico di bolsa retorica non sanno spiegare nulla. Cosa vogliamo farci passano gli anni ma continuano ad assomigliare al Federale di Salce interpretato da Tognazzi. Quello del “buca con acqua” per intendersi…. 😊

  2. Si parla sempre di estromissioni sbagliate, ma siamo sicuri che si tratti di ripicche? Saranno pure state date le motivazioni, se alla base delle scelte ci fosse mancanza/perdita di fiducia, o peggio, comportamenti scorretti?

  3. Ritengo l’intervento di Anna Dotti, giusto e sincero. Personalmente mi sono mosso per amore del partito e simpatia del candidato sul mio territorio. Non c’era nessun ordine di scuderia e non capisco l’atteggiamento di Molinari.

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