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Olgiate, il sindaco Moretti a Conte: “Dai commercianti sacrifici enormi, un nuovo stop li farebbe chiudere. Scrivo con la mano sul cuore”

E’ una lettera accorata, preoccupata, piena di dignità ma anche segnata dai timori per i commercianti della città – e quindi per la tenuta del tessuto sociale ed economico – quella scritta al premier Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza e al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, dal sindaco di Olgiate Comasco, Simone Moretti.

Un documento molto, lungo complesso, che narranno di come oggi, dopo l’impatto devastante del primo lockdown e dopo le riaperture di serrande, saracinesche e cancelli, molte attività vivano nell’angoscia di aver fatto di tutto per mettere a norma i luoghi di lavoro, investire sulla sicurezza, aumentare le tutele per titolari, dipendenti e clienti eppure questo non basti a scongiurare una nuova raffica di chiusure per decreto.

“Il lavoro è fondamentale, ogni lavoro è fondamentale ed ogni settore merceologico e produttivo ha una sua dignità e non deve essere mai messo in discussione dividendo i commercianti in necessari e superflui”, scrive tra le altre cose il Moretti al premier allegando anche alcune foto di commercianti che testioniano a suon di immagini tutti gli accorgimenti presi in questi mesi.

Di seguito, comunque, l’appello integrale del sindaco di Olgiate Comasco a Giuseppe Conte.

Presidente

Giuseppe Conte,

Ministro

Roberto Speranza

Presidente

Attilio Fontana
Chi si rivolge idealmente a Voi è un Sindaco di un Comune di 11.600 abitanti in provincia di Como, Olgiate Comasco, che si fa umile portavoce delle attività commerciali presenti nella sua Città affinchè le misure previste e programmate non siano penalizzanti ma il più possibile equilibrate, di buon senso e soprattutto tarate sulle diverse realtà, lasciando anche ai Sindaci la possibilità di intervenire.

Fin dallo scorso mese di marzo c’è stato un costante, continuo contatto e confronto con i negozi e le attività della Città che ho l’onore di amministrare, affrontando tutti assieme la prima parte dell’emergenza sanitaria anche grazie al coinvolgimento diretto della nostra Commissione Comunale al Commercio e Attività Produttive ed alle Associazioni di Categoria ( Confcommercio, Confesercenti, Confindustria e Confartigianato), che non smetterà mai di ringraziare.

E’ stato quanto mai importante avere un filo diretto di comunicazioni per poter trasmettere in tempo reale, di sabato e di domenica, anche a tarda serata tutte le direttive, le ordinanze, i dpcm così da essere sempre informati sulle misure da prendere, sui comportamenti da tenere, sui rischi che si correvano…fino a quando è scoccata l’ora del lockdown.

Ansia, sconforto e paura di non poter ricominciare sono stati i sentimenti che hanno caratterizzato la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, assolutamente comprensibili e derivanti dal blocco del proprio lavoro e della propria attività, che si sono riversate sulla serenità del nucleo famigliare.

Mai a onor del vero i nostri imprenditori si sono persi d’animo davanti alle difficoltà e appena è stato possibile riaprire si sono ritirati indietro le maniche ed hanno adeguato le proprie attività, i propri centri e studi professionali alle stringenti normative sanitarie prescritte dal Ministero della Salute e dal CTS.

Separatori in plexiglass e mascherine, disinfettanti e cartellonistica, tavolini distanziati e ozonizzatori, gel per le mani e termometri a infrarossi, igienizzanti, lavaggi con candeggina e alcol, lampade germicida e strumenti a vapore: questi sono solo alcuni dei dispositivi che ognuno di loro nel corso degli ultimi mesi ha acquistato e continua a fare tutt’ora nel rispetto della propria salute e della salute dei loro clienti.

Le attività commerciali hanno riaperto con tanti dubbi, alcune sono state subito sanzionate per il mancato rispetto di norme a volte di difficile interpretazioni o che lasciavano un alone di discrezionalità, hanno accettato riduzioni di posti, limitazioni orarie, DPI da indossare che hanno reso anche difficoltoso il proprio lavoro, ma tutte l’hanno fatto e continuano a farlo.

Il lavoro è fondamentale, ogni lavoro è fondamentale ed ogni settore merceologico e produttivo ha una sua dignità e non deve essere mai messo in discussione dividendo i commercianti in “necessari” e “superflui”.

Dalla palestra al centro estetico, dalle piscine ai centri sportivi, dal parrucchiere al bar, dall’ottico alla pasticceria, passando per i negozi di abbigliamento ai fotografi, dai panettieri ai massaggiatori, dalle piadinerie alle birrerie, dai consorzi agrari ai ristoranti, dalle gelaterie alle pizzerie, tutte e dico tutte le attività presenti a Olgiate Comasco dalla riapertura ad oggi stanno rispettando in maniera rigorosa le regole.

Per dimostrare che quanto scritto non è frutto di una difesa d’ufficio del pubblico amministratore verso i suoi concittadini (che farei in ogni caso e più che volentieri), ho chiesto alle attività che volessero testimoniarlo di inviarmi uno o più fotografie di quanto fatto e quali sono i dispositivi che oggi si trovano nei negozi e dai professionisti di Olgiate Comasco a tutela della salute.

Le foto stanno a dimostrare che di sacrifici ne sono stati fatti tantissimi, anche e soprattutto a livello economico, a cui si sono aggiunti la riduzione drastica della clientela, del numero dei tavoli, del numero degli ingressi.

Se si aggiungesse un nuovo blocco parziale o totale, questo fatto potrebbe rappresentare la chiusura definitiva di attività di vicinato e realtà imprenditoriali che rappresentano la vita di ogni centro abitato.

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La richiesta e l’appello che si leva da Olgiate Comasco ma che potrebbe levarsi da uno qualsiasi degli 8.000 Comuni Italiani è quello di valutare con attenzione, buon senso, raziocinio ed un forte senso di responsabilità qualsiasi azione o provvedimento da mettere in campo per preservare da una parte la salute pubblica e contenere il numero dei contagi in ascesa; dall’altra consentire alle attività di avere la possibilità di continuare a lavorare, anche rimodulando orari e abitudini con lo stesso obiettivo di non mettere a rischio la propria salute e quella dei loro clienti.

I pubblici amministratori, a tutti i livelli ma soprattutto coloro i quali occupano le posizioni di vertice e che hanno il compito di decidere, devono avere a cuore la vita dei loro concittadini e devono adoperarsi affichè venga mantenuto l’equilibrio di tutte le Comunità, dalle più grandi alle più piccole.

Confidando in provvedimenti misurati a quanto scritto sopra, con una mano sul cuore vi faccio un sincero in bocca al lupo per gestire al meglio anche questa difficile seconda fase della Pandemia e mi auguro che vengano prese le decisioni migliori per tutti.

Simone Moretti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. Tutto giusto ma, parole al vento. Nel senso di “banalità” perché descrittive di realtà note a tutti. Niente di nuovo, il sindaco potrà almeno dire di averci provato, di aver detto la sua. Atti concreti sarebbero invece sospensione di tasse e affitti per i commercianti in caso di stop alle attività perché molte attività chiudono proprio per questo…

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