Alla base di tutto credo che il problema sia un gap culturale non indifferente.
Perché, parliamoci chiaro, se da noi un padre avesse messo in piedi tutta questa cosa per festeggiare il fidanzamento della figlia, un promesso sposo appena appena acuto due domande se le sarebbe fatte e se la sarebbe data a gambe levate prima ancora dell’aperitivo.
E poi c’è il fatto che criticare i matrimoni è un po’ lo sport nazionale, diciamocelo. Da quello della migliore amica fino a quello della lontana cugina da parte di mamma, siamo un po’ tutti dei piccoli wedding planner mancati con un’unica certezza: io l’avrei fatto diverso.
Figurarsi se possiamo già partire a criticare fin dal fidanzamento (che da noi è al massimo roba tra amiche “Guardate! Mi ha regalato l’anello!” e tutte a dire “Che bellooo!” mentre in realtà si pensa che è stato un tirchio, lui o il nostro fidanzato. Dipende).
PER APPROFONDIRE
Festa indiana a Villa Olmo. Aleotti: “Musica fino alle 5.47, inaccettabile”. Gaddi: “Bene!”
A questo aggiungete il fatto che si parla di villa Olmo e avete tutti gli elementi per capire il perché dei dibattiti che agitano mezza Como. Da un lato i sostenitori del “basta che paghino”, divisi però al loro interno in due fazioni: quelli che qualunque cifra va bene perché comunque bisogna guardare l’indotto e il ritorno d’immagine per la città e quelli che, con assoluta certezza, listini di super location alla mano, sostengono che siamo a livello di airbnb, soprattutto trattandosi di un bene pubblico di cui, oltretutto, tra cantiere e evento di Dolce & Gabbana, abbiamo ripreso possesso da pochissimo.
Dall’altra parte, invece, ci sono i puristi, quelli del “questo fidanzamento non s’ha da fare”, non lì almeno.
Ma anche in questo caso il fronte non è affatto compatto: ci sono i fondamentalisti, quelli del no assoluto alla concessione in esclusiva di un parco pubblico, e poi ci sono i possibilisti, quelli che potrebbero anche passare dall’altra parte della barricata se solo fossero stati dati dei vincoli all’allestimento.
Perché, ciliegina sulla torta, non solo la villa e il parco sono stati concessi in esclusiva per due settimane, ma l’allestimento scenografico nel parterre ha fatto storcere il naso a molti (e ne ha entusiasmati altri, va detto): una profusione di luci e architetture in stile bollywood da far impallidire il parco giochi dei Ferragnez e che ha circondato gli ospiti nascondendo la villa ai passanti e il lago agli invitati.
E spianando la strada, ovviamente, a chi si domanda perché mai scegliere una villa del Settecento affacciata sul lagopiùbellodelmondo per poi non vederlo neanche (ma qui si entra nel merito delle scelte personali o, forse, nel rispetto dei monumenti che è un terreno quantomai scivoloso trattandosi di un evento privato e temporaneo).
L’unica certezza è che con la festa di fidanzamento conclusa, tempo di smontare tutto, la villa tornerà ai comaschi e ai turisti. E torneremo a vedere la facciata con le sue magagne (quella sul retro però, quindi chissenefrega), i cancelli che si sono dimenticati di verniciare, la ghiaia talmente abbondante che sarebbe in grado di mettere in difficoltà un fuoristrada e le sale vuote, orfane da troppo tempo di un evento (pubblico).
Tante piccole cose per cui arrabbiarsi e che, da domani, nessuna lucina colorata sarà più in grado di nascondere. Cose che degradano, quelle sì, una villa che merita di essere molto di più di un bel giardino.
6 Commenti
Se rileggete le prime righe dell’articolo, vi accorgete che le “due domande” sono quelle che si fa il promesso sposo, dopo di che è scappato a gambe levate…quindi dovete chiedere direttamente a lui…..
Un vero peccato che la signora Taiana non mi abbia risposto. All’aperitivo non sapevamo proprio di cosa parlare…
Quindi signora Taiana ?? Sto uscendo per andare ad un aperitivo con degli amici, se mi fa la cortesia di dirmi quali sono le due domande magari provo a pensare con loro alle risposte…
Ma perchè, con qualche spicciolo dei 280.000 Euro dell’affitto non verniciamo il cancello e rastrelliamo un po’ di ghiaia? E perchè subito dopo non cominciamo anche a gustarci la bellezza del parco? Non l’hanno fatto gli indiani, che probabilmente non hanno capito quali sono i veri valori veri della villa neoclassica, ma possiamo farlo noi … o forse siamo meno consapevoli di loro?
Comunque la si pensi, una città rispettabile non aliena i propri spazi pubblici per offrirli ai privati sottraendoli ai cittadini e ai visitatori con tutto il loro indotto. In questi giorni nell’intero quartiere non si trova un posto auto perché quelli che ci sono sono stati “sequestrati” per affidarli agli invitati e allo staff della manifestazione privata. Non è questione di fondamentalismo, come si dice nell’articolo. Si tratta del minimo sindacale che ogni buona amministrazione dovrebbe applicare. Un comportamento scontato, ma purtroppo a Como non lo è affatto.
Bene, ma le “due domande pre-aperitivo” quali sarebbero ???