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Ma sì, riportiamo i parcheggi in piazza Cavour

Avete presente l’orda di pullman che assediava la zona davanti allo stadio? Quel muro di metallo incandescente e motori accesi rigurgitanti orde di turisti accaldati capace di trasformare la porta di ingresso alla “cittadella razionalista” nella piazzola di un autogrill?

Ecco, dal 5 luglio tutto questo finalmente non c’è più grazie a un’ordinanza comunale che, qualche settimana fa, ha ufficializzato la soppressione degli “stalli dedicati alla fermata dei bus turistici per il carico e scarico in Largo Borgonovo e in viale Vittorio Veneto, tra viale Rosselli e viale Corridoni”.

Una luce nel buio, una decisione che, per chi conosce i problemi di questa zona e la sua fragilità, rappresenta la presa di coscienza della necessità di riappropriarsi degli spazi più preziosi della città liberandoli dall’assedio di chi li vede solo come potenziali parcheggi vista lago. Un piccolo passo verso l’auspicata pedonalizzazione di tutta la zona intorno allo stadio che la trasformerebbe da girone infernale a collegamento ideale, senza soluzione di continuità, tra lungolago, giardini e passeggiata di Villa Olmo, punteggiata com’è di capolavori architettonici che ora fanno solo da sfondo a parcometri e imprecazioni di chi, per trovare parcheggio, è già al ventesimo giro dell’isolato.

Ma poi ti svegli. E scopri che, per liberare quest’area dall’assedio di chi parcheggia all’ombra di un monumento (anzi due) e se ne va, si è pensato di mantenerla come un’area destinata all’assedio di chi parcheggia sotto un monumento (anzi due) e se ne va. Solo di un altro colore.

Perché dal 5 luglio, gli stalli gialli destinati ai pullman turistici hanno semplicemente cambiato colore trasformandosi in nove stalli blu. E non serve sicuramente un armocromista per capire che il messaggio è chiarissimo: mentre si persegue l’obiettivo (giustissimo) di allontanare i pullman dal centro, si riempiono i posti lasciati liberi con macchine, macchine e ancora macchine.

E il guadagno per la città dove sarebbe? Davvero non ci si rende conto che ai comaschi, ai turisti – e persino al patrimonio che abbiamo ricevuto in eredità dal passato – servono spazi, bellezza e aria pulita? O l’importante è solo continuare ad aggiungere biglie sul pallottoliere dei mille parcheggi (“al-me-no”) promessi a colpi di cinque qua e nove là? E poco importa se questo significa condannare questa città a una visione che è quanto di più lontano ci sia da quello che accade nel resto d’Europa, dove sono le auto ad essere allontanate dal centro, non le persone.
È già successo con piazza Roma, liberata dai pullman e trasformata in parcheggio per residenti nonostante la promessa elettorale di farla diventare uno “spazio vivo e bello creando uno skatepark recintato”. Che magari non sarebbe stato il massimo, ma tra spostare lo skate park fuori dal centro e buttare via l’idea di farne uno spazio fruibile mettendoci delle auto ci sono sicuramente decine di altri potenziali progetti.

“Eh ma così è stata finalmente pedonalizzata piazza Perretta”. Sì appunto, idea che (stando al programma elettorale) doveva essere realizzata insieme ad altre pedonalizzazioni “solo quando saranno pronti i nuovi parcheggi dei quali uno, ex Stecav, si trova a 500 metri da piazza Volta. Una volta realizzato l’autosilo, verranno riservati ai residenti, nell’area ex Stecav, posti auto in misura uguale a quelli tolti per liberare il centro storico dalle auto”. Ipse dixit.
A questo punto, perché non riportare i parcheggi in piazza Cavour, come in un passato neanche troppo lontano? Tanto non serve per i mercatini, non parrebbe destinata ad ospitare eventi, non può ospitare tavolini, sono pochi quelli che decidono di attraversarla a piedi e non ospita neppure chissà quali capolavori dell’architettura. Ha sicuramente più carte in regola della zona stadio per essere declassata a parcheggio. E al limite a dicembre la si libera un paio di settimane per metterci la pista del ghiaccio.

L’ARTICOLO CHE HAI APPENA LETTO E’ USCITO SU COMOZERO SETTIMANALE: ECCO DOVE PUOI TROVARLO

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11 Commenti

  1. Basterebbe rendere obbligatorio il parcheggio a Grandate magari aggiungendo una carrozza navetta delle Nord e i signori turisti arriverebbero a Como lago in 10 minuti guadagnandoci in tempo salute e denaro

  2. Ho trovato anch’io ridicolo scambiare parcheggi per parcheggi, in un’area di pregio della città: possibile il comune non abbia idee migliori?

    Sappiamo che vogliono una città a misura d’auto, chissà se si rendono conto delle conseguenze per le persone

  3. Un mese fa il Comandante della Polizia locale, Vincenzo Aiello, in occasione dell’anniversario della fondazione del Corpo che dirige, ha messo in guardia i politici e le autorità con un discorso che aveva come oggetto i rischi dell’impatto causato dal turismo di massa sia sulla viabilità della città ma anche e soprattutto sulla sua vivibilità. Ha citato un documento fondamentale, il Rapporto Peeters, redatto dalla Commissione Trasporti della UE, che parla dell’impatto dell’overtourism quando eccede la capacità fisica, economica, sociale, ecologica e psicologica di una città e dei suoi abitanti. Sorprende che nonostante questo intervento si pensi ancora alle soluzioni di ampliamento o spostamento dei parcheggi quando è evidente che il problema è l’eccesso di traffico. Sorprende anche che nonostante un mese fa, un brillante Dirigente del Comune abbia fatto presente con grande lucidità questo problema, nessun politico, compreso quelli dell’opposizione a dire il vero, si è fatto promotore di analisi e studi per proporre soluzioni alternative a questa situazione. Sorprende che chi pensa al benessere della collettività è un Dirigente del Comune mentre politici e amministratori sembrano più interessati al benessere di gelatai, baristi e pizzaioli. A dire il vero ormai non sorprende più!

  4. Al peggio non c’è mai fine. Questa amministrazione che può solo fare accordi per smaltire i pannoloni che hanno su loro per primi. Nel senso che per non fare scelte coraggiose come quella di pensare ad un progetto per la città nell’area Ticosa, si mettono il pannolone e fanno la prima cosa che ti viene in mente quando vedi uno spazio vuoto a Como: un parcheggio.

  5. punire autisti vietandogli di raggiunge la destinazione è inutile , bisogna emanare un vademecum di comportamento e regole alle agenzie di viaggio “private e non ” che le sanzioni arriveranno nei loro uffici . L’autista : guida , provede alla sicurezza de passeggeri quando sono a bordo del’autobus , mentre turisti passeggeri sono gestiti dagli accompagnatori incaicati dalle varie agenzie “private e non” IDEM per tutti i lavoranti come : camerieri , bigliettai , barcaioli , piloti aeronautici e via discorrendo . Detto ciò se viene aplicato forse la Città ritorna vivibile ed i bar con i ristoranti ritirano un pò di tavolini

  6. Si potrebbe definire ordinaria amministrazione la scelta di togliere i parcheggi di qua per metterli di là. Se non fosse che, abitualmente, la gestione del quotidiano serva a produrre ordinari vantaggi per tutti, a differenza delle misure che non accontentano quasi nessuno senza migliorare in tema di sostenibilità, funzionalità e vivibilità urbana.

  7. amministrazione la scelta di togliere i parcheggi di qua per metterli di là. Se non fosse che, abitualmente, la del quotidiano serva a produrre ordinari vantaggi per tutti, a differenza delle misure che non accontentano quasi nessuno senza influire affatto su sostenibilità, funzionalità e vivibilità.

  8. Perché Comozero non scrive articoli di ciclo-mobilità ed esempi da imitare al posto che volantini di propaganda?

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