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“Malati lasciati per giorni come bestie nei corridoi”. L’ospedale Sant’Anna è l’inferno descritto da Rapinese?

Sull’abisso che rivela chi arriva a paragonare una civile protesta di cittadini per difendere 45 alberi storici dall’abbattimento con i problemi della sanità, c’è poco da dire. Un simile accostamento, anche per chi è abituato alle peggiori strumentalizzazioni della politica, è qualcosa che va persino oltre l’immaginazione. E i commenti che su vari media hanno accolto l’ultima incredibile esternazione del sindaco di Como Alessandro Rapinese (almeno i media che non l’hanno tagliata dalle cronache) parlano da soli: non è risultata credibile nemmeno all fanbase più granitica, in alcuni casi.

 

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Ma è talmente grave l’accusa mossa dal primo cittadino che è difficile lasciarla correre, se non altro per sapere se davvero – come ha testualmente affermato Rapinese nel suo ultimo video – all’ospedale Sant’Anna di Como i vertici di Asst Lariana, i medici e gli infermieri lasciano “per giorni come bestie nei corridoi” persone malate. E’ una questione di trasparenza e di giustizia sapere se davvero il più importante ospedale della provincia comasca riserva un simile, disumano trattamento alle persone e in particolare agli anziani.

Ricordiamo brevemente l’antefatto: dopo l’ennesimo stop al Tar subito dal Comune di Como sull’abbattimento dei ciliegi di via XX Settembre, benché temporaneo in attesa di decisione nel merito, la furia del sindaco ha preso la forma dell’ennesimo video sui suoi canali social. E, nel tentativo scomposto di denigrare cittadini e partiti che hanno contestato la decisione di tagliare quelle piante, è ricorso all’assurda accusa che dovrebbero lasciar perdere quella protesta per dirigere rabbia e polemiche su una sorta di ospedale degli orrori. Il Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, appunto, dove – ripetiamo testualmente – ci sarebbero “persone malate lasciate per giorni come bestie nei corridoi di un ospedale”. Che è cosa ben diversa dal rimarcare l’esistenza di oggettivi problemi di lunga data sul fronte sanitario.

Per non lasciare alcun dubbio sul riferimento delle sue parole, il sindaco di Como allega anche spezzoni di un servizio del telegiornale di Espansione Tv del 13 dicembre scorso.

Alleghiamo il servizio integralmente qui sotto, anticipando che Asst, senza negare il momento di forte sovraffollamento in particolare del Pronto Soccorso, legato al boom dell’influenza e a fattori concomitanti, con il caso di un anziano effettivamente rimasto in attesa di un letto più di un giorno, ha già anche annunciato provvedimenti immediati per migliorare la situazione difficile.

Ma non basta, perché sempre nello stesso video, per rilanciare ancora l’accusa all’ospedale comasco, ecco un secondo passaggio: “Anziani malati abbandonati per giorni nei corridoi degli ospedali”, dove il plurale riferito agli ospedali, visto l’esplicito riferimento precedente, è soltanto un ‘vezzo di forma’. Mentre i “malati abbandonati per giorni”, si deduce siano diversi casi accertati.

Ecco, alla luce di queste accuse di gravità inaudita, e a tutela di chiunque in questi giorni abbia bisogno per sé o per parenti, amici, conoscenti, magari anziani, di ricorrere all’ospedale Sant’Anna, crediamo sia doverosa una presa di posizione pubblica di Asst Lariana, o di Regione Lombardia, o di medici e infermieri tramite le loro organizzazioni.

Perché se un sindaco di capoluogo – non l’ubriacone al bar di paese – arriva a descrivere la struttura sanitaria di riferimento di un intero territorio come un luogo dove le persone vengono dimenticate “per giorni nei corridoi come bestie”, i cittadini – a maggior ragione i più fragili, nel momento del bisogno – hanno diritto di sapere se davvero una richiesta di cure può diventare un incubo di abbandono e indifferenza. Oppure si dovrà accettare il silenzio di tutte le parti coinvolte come una terribile conferma di un ospedale da film horror.

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