Sul tema del turismo – con il collegato rischio dell’overtourism – riceviamo e volentieri ospitiamo un articolato intervento dell’avvocato comasco Riccardo Mandelli. Il testo integrale di seguito.
Con l’anticipo dell’avvio della stagione turistica, si sono riproposti gli annosi problemi del Servizio di Trasporto pubblico lacuale: mancanza di un sistema efficace di prenotazione e difficoltà di bigliettazione con lunghe file, frequente esclusione dall’imbarco dei “residenti”, a causa della soverchiante presenza dei “turisti”, insufficienza delle corse. L’efficiente esercizio del Trasporto pubblico lacuale costituisce una parte importante della gestione dell’impatto turistico a Como e sul Lago. Per comprendere il problema, bisogna partire dalla valutazione di alcuni dati economici significativi.
La gestione economica del Servizio di Trasporto sul Lago di Como, a differenza degli altri Laghi, è attualmente largamente positiva, e copre tutti i costi di gestione e, con una quota adeguata di contributi statali, potrebbe generare le risorse per rinnovare ed integrare in un quinquennio la flotta e superare, per capacità ed efficienza nel trasporto, anche il servizio della Confederazione Elvetica. Pertanto, è nell’interesse di Como e del Lago, “provincializzare” la gestione del Servizio di Trasporto pubblico lacuale, separandola dalla gestione statale. A tale proposito, avevo sottoposto al Ministero competente, circa un anno fa, un percorso ed un progetto rapidamente attuabili, ma purtroppo, che purtroppo non hanno avuto alcun riscontro.
Occorre altresì ricordare che una parte rilevante dei costi della gestione governativa è sostenuta da contributi a carico della Fiscalità generale, e quindi, il costo dei biglietti è abbattuto da tali contributi. Tale riduzione è giustificata esclusivamente per i “residenti”, che con il pagamento delle imposte concorrono al finanziamento del servizio, non certo per i “turisti”, soprattutto per quelli che si limitano alla gita con il pranzo al sacco.
La “mission” del Trasporto pubblico lacuale è in primo luogo la mobilità dei residenti via lago, in alternativa a quella via terra, assai difficoltosa, per non dire tormentosa. Per tale motivo una quota dei posti dovrebbe essere necessariamente riservata ai residenti, con ulteriori benefici tariffari, finanziati dall’ aumento del costo del biglietto per i turisti (si tratterà di individuare l’ambito soggettivo di tale categoria), che dovrebbero essere obbligati ad una prenotazione, preferibilmente tramite alberghi o ristoranti dei cui servizi si avvarranno, e distribuiti in tal modo sulle corse in cui ci siano posti ancora disponibili, con completa copertura del numero massimo di passeggeri da trasportare. Solo nel caso in cui, all’imbarco, non si presentino i “riservatari” o i “prenotanti” in numero sufficiente a coprire i posti loro assegnati, dovrebbe essere ammesso il trasporto della categoria “turisti”.
Per i residenti dovrebbe essere prevista una tessera identificativa, all’occorrenza “prepagata”, per consentire il rapido imbarco con corsia preferenziale. Tali soluzioni potrebbero essere facilmente implementate con gli strumenti oggi offerti dalle più avanzate applicazioni informatiche.
Attualmente, il servizio è posto sotto pressione dall’eccesso di “trasfertisti con il pranzo al sacco”, che non lasciando sul territorio un solo centesimo, beneficiano del biglietto agevolato e, gratuitamente, di una serie di servizi pubblici. Considerati i numeri di tali masse in trasferta, la situazione diverrà a breve insostenibile, “espellendo” dal servizio i residenti ed i turisti con capacità di spesa.
La questione della gestione del turismo di massa propone sicuramente problemi complessi, ma non irrisolvibili, dai quali, se non vi si pone mano,deriverà la distruzione del modello ottimale del Turismo Lacuale. Sono quindi richieste competenze amministrative di alto livello e di applicazione immediata, oltrechè un dibattito tra veri esperti.
AVV. RICCARDO MANDELLI
8 Commenti
Anche in Ticino grazie le nostre tasse di ritrovano le strade belle pagate da noi e un bollino dell autostrada che è una bazzecola rispetto l Italia dove paghi ogni tratta ogni giorno che passi
Sono possessore da 20 anni di una seconda casa/rudere a colico che uso solo d’estate perchè mancante di riscaldamento.
Pago un ‘ IMU sostanziosa e una tassa rifiuti maggiorata per tutti i mesi dell’anno anche se i sacchi che conferiscono sono non più di 5 all’anno. Per gli we , non essendoci raccolta il lunedì , sono costretto a riportarli a casa.
Voglio contestare le affermazioni dell’avvocato Mandelli il quale evidentemente non è mai stato al lago di Como o perlomeno a Colico.
– I residenti hanno uno sconto del 50 % sui traghetti.
– I residenti pagano 20€ per il permesso annuo di sosta auto in tutti i parcheggi a pagamento.
– I residenti potevano usufruire di uno sconto in una piscina ora momentaneamente chiusa.
– Alcuni bar praticano prezzi inferiori per i residenti.
Per chi possiede una seconda casa non c’è nulla di tutto ciò.
Scusate, se fosse vero che il termine “indifferenziato” applicato al trasporto pubblico risulta ostativo all’applicazione delle agevolazioni per residenti proposte nell’articolo, il Comune di Venezia, che le ha messe pacificamente in atto ormai da più di 50 anni, sarebbe fuori legge? Evidentemente esiste la possibilità di derogare. Sarebbe utile un consulto tramite ANCI.
È un anno che, da residente, non faccio altro che lamentarmi della scarsità sei servizi offerti. L’articolo centra un punto fondamentale, volendo fare le cose, basterebbe veramente poco ad attuarle. Fare una fila riservata ai residenti per l’acquisto e per il battello, prevedere dei posti, svincolabili, a bordo ha un costo nullo e un beneficio alto. Solo che siamo concentrati a guardare i conti in banca che salgono ad ogni check-in. Capre
Noi residenti sempre più vittime e senza alcun beneficio. Città sporca, TARI aumenta, città invasa di masse di persone e impossibilità di usufruire di battelli, funicolare etc.
Regolamentare il turismo è un DOVERE e condividere con i cittadini i benefici economici che portano sul territorio lo è altrettanto
“Il trasporto pubblico regionale e locale comprende i sistemi di mobilita’ terrestri,
fluviali, lacuali e aerei organizzati in modo continuativo o periodico con itinerari, orari, frequenze, tariffe e condizioni prestabilite, ad offerta indifferenziata che si svolgono nell’ambito del territorio regionale”
Questa è la definizione di trasporto pubblico riportata in diverse leggi e normative.
La dicitura “ad offerta indifferenziata” mi pare impedisca sia l’applicazione della prenotazione (che è tipica dei servizi commerciali come quelli di lunga percorrenza) sia di privilegiare una categoria di passeggeri (i residenti) rispetto ad un’altra.
Lavoro in nlc e devo ringraziare il signor Arido in quanto ha colto il problema….se fosse per me darei priorità sicuramente ma purtroppo è la legge italiana che impedisce le prenotazioni e le corsie dei residenti nel tpl…..come al solito sono i politici che devono fare la differenza ma come sempre tanto fumo e poco arrosto…..
Rispondo io e dico che la gestione delle prestazioni on-line è una TORTA da 22.000.000,00 euro ipotizzando 1 euro di supplemento per prenotare tramite computer e o telefono.
Minimo 22.000.000!!!
Sono anni che chi DEVE decidere COME SPARTIRSI I 22.000.000.
Di conseguenza non si fa nulla di nulla per non danneggiare i soliti 4 gatti che di fatto hanno in mano la torta e si guardano benissimo dal dividerla con tutti.
L’Italia funziona o meglio disfunziona così da sempre.
Buona giornata.