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Omofobia e razzismo. Rondi e quel Manifesto: “E’ arrivato il momento di ribellarsi. Scudi umani contro l’ignoranza”

Del nostro amico Beppe Rondinelli, parlavamo giusto qualche giorno fa. Il racconto di una brutta esperienza (turisticamente imbarazzante) con il servizio pubblico è diventata testimonianza e denuncia di un sistema da rivedere o quantomeno da ripensare. Qui:

Rondi-furia, lettera indignata di un mattatore: “Noi e i turisti, abbandonati da un bus a Ferragosto” 

Beppe è tutt’altro che un Carneade. Così è bene ribadire lo stesso concetto, ribattuto articolo per articolo. Lo presentiamo sempre nello stesso modo, che poi è quello perfetto, non ci sono altre misure:

Conduttore, uomo-radio (direttore artistico di Studiovivo e poi CiaoComo), giornalista, Dj.

Animatore. Non nel senso del villaggio-vacanza-all-inclusivenel senso che mettilo davanti a un microfono, scansati e impara. Organizzatore di eventi, pensiero fino, battuta sempre geniale, sapidissima. Voce splendida.

Inutile dire chi è: ma, sai mai, le giovani generazioni potrebbero (anche no) aver bisogno di una rinfrescata.

Oggi quell’invidiabilissimo ever-green di un ragazzo la tocca dura, la tocca seria. Non parla più di eventi-turistici o autobus in ritardo.

Anzi. Complice forse qualcosa che ha visto, vissuto o toccato direttamente, scuote con uno scritto che è una sferzata per lucidità, sintesi e capacità di osservazione. E parla chiaramente, stigmatizzando, di una “nuova primavara per i razzisti e gli omofobi”. Difficile dargli torto.

E’ bene leggere, inutile mediare o restringere il Rondi-pensiero, eccolo:

È ARRIVATO IL MOMENTO DI RIBELLARSI! Ultimamente si sta insinuando nelle nostre apparentemente normali vite quotidiane, una sorta di nuova primavera per i razzisti e gli omofobi, che da qualche tempo si sentono autorizzati a salire sul piedistallo, cercando la sponda per le loro battute odiose e becere verso l’immigrato di turno o la coppia gay intercettata per strada.

Ecco, vorrei suggerirvi se siete d’accordo, di iniziare tutti a fare da “scudo umano” a questo nuovo fenomeno, rispondendo a tono senza alcun timore a questi individui, parlando il loro stesso linguaggio.

Ad esempio: quando sentite o leggete un commento del tipo: “Ma perché a chi piacciono tanto i negri non se ne porta qualcuno a casa sua”, guardate negli occhi il personaggio in questione e iniziate a ridacchiare finché lui sarà convinto della vostra complicità. A quel punto ditegli a cuor leggero: “No no, io ridevo perché mi piacciono gli ignoranti e stavo meditando di portare a casa te…”.

Oppure se leggete un commento contro gli omosessuali tipo: “per me l’unica famiglia che conta è quella tradizionale fatta da un uomo e una donna”, non abbiate timore di rispondere subito: “Anch’io ne ero convinto prima di conoscerti e capire che dementi possono mettere al mondo quelle famiglie…”.

Insomma, con l’uso dell’intelligenza, iniziamo a farli sentire soli nella loro ignoranza. Magari non funzionerà con loro, ma almeno noi potremo sentirci più in pace con noi stessi…

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6 Commenti

  1. Non so se la risposta di Rondinelli sia quella più efficace. Certamente solleva un problema centrale che certifica la patologia della nostra società. Di fronte al razzismo ed all’omofobia non ci si deve voltare dall’altra parte,ma costruire un tessuto sano che ne emargini definitivamente l’insorgenza.

  2. Sono assolutamente d’’accordo con Beppe Rondinelli che non conosco ma stimo. Il “politicamente corretto” serve molto a poco con chi pensa che il proprio modo di vivere e la propria libertà di vivere come meglio crede, siano, chissà per quale strana ragione, le uniche consentite. A chi pensa che i “diversi” discriminano i “normali” dico di non essere stato mai discriminato in quanto eterosessuale ma ho visto omosessuali discriminati. Non ricordo di essere mai stato discriminato in quanto bianco autoctono ma di aver visto “neri” discriminati, stranieri dell’est Europa e albanesi discriminati ma anche italianissimi “terroni” discriminati. Sono stato d’altro canto discriminato in Ticino in quanto “Italian”…..ma si sa si è sempre più meridionale di qualcun altro.
    La discriminazione deve essere combattuta con ogni mezzo. La mia libertà deve essere difesa difendendo la libertà altrui. E’ un concetto fondamentale su cui si sono combattute guerre. Quindi Guerra senza esclusione di colpi (mai violenti però) a chi si arroga il diritto di sentirsi più libero degli altri.

  3. Non condivido: non per forza deve essere imposto ciò che vuole la lgbt, dolce e gabbana hanno detto che i figli nascono da padre e madre. E sono stati attaccati dal cantante inglese..Poi se due persone si amano, stiano insieme. I migranti sono stati usati come manifesti elettorali, ed ancora lo saranno, anche perché qualcuno ne ha fatto un business. Ad esempio don Giusto li ha accolti come fratelli, ma lui ha la missione nel cuore, altri pensano all’accoglienza come affare redditizio

  4. Alziamo invece il livello culturale generale e facciamo qualcosa di più utile al posto che stare ad ascoltare o leggere e addirittura perdere tempo a rispondere ai cretini. Non bisogna dargli retta, bisogna emarginarli. E se esagerano diffidarli o segnalarli a chi di dovere.

  5. Non condivisibile. Astioso, politically correct, ma come ritiene lui correct. Evidenzia con puerilità identica a chi vuole combattere la dogmatica catechesi che impone quel suo pensiero unico, ma per l’amor del cielo “corretto”… secondo lui.
    Per fortuna c’é ancora chi non si adegua ed ad esempio sa ancora, magari anche senza volgarità, opporsi all’immigrazione di massa o discernere cosa sia una famiglia naturale e cosa invece un legame, magari di uguale amore, ma certo inconfutabilmente diverso.

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