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PAROLA AI POLITICI I nidi chiusi da Rapinese, gli interventi di Rifondazione e Gioventù Nazionale

Dalla destra giovanile all’estrema sinistra, continuano ad arrivare interventi sul caso dei nidi a Como, con il sindaco Alessandro Rapinese che ha comunicato la volontà di chiuderne due e i genitori che hanno vibratamente protestato già venerdì scorso e continueranno a farlo anche in consiglio comunale. Di seguito, gli interventi di Rifondazione Comunista e subito dopo quello Gioventù Nazionale. Invitiamo come sempre amministratori e politici del territorio che volessero inviare opinioni, contributi, lettera a ComoZero a scrivere alla mail redazionecomozero@gmail.com.

RAPINESE L’AVEVA DETTO CHIARO: REGALERÒ I SERVIZI PUBBLICI AI PRIVATI. RINGRAZIATE CHI L’HA VOTATO

8 Marzo 2024, una data che i comaschi difficilmente dimenticheranno: durante la conferenza stampa di presentazione della “Programmazione degli Asili Nido per gli anni formativi 2024/2025 e 2025/2026”, infatti, il sindaco Rapinese ha comunicato la decisione di chiudere l’asilo nido “Magnolia” di via Passeri a giugno di quest’anno e l’asilo “Coccinella” di Monte Olimpino a fine 2025.
Il Motivo? La razionalizzazione degli asili nido.
La soluzione offerta ai genitori dei quartieri interessati? Spostarsi.

Come Giovani Comunisti/e di Como, Partito della Rifondazione Comunista e Unione Popolare siamo sconcertati davanti a questi fatti, tuttavia, non siamo sorpresi, il sindaco Rapinese sin dalla campagna elettorale ha sempre mostrato l’intenzione di voler anteporre il profitto economico dei privati agli interessi generali della popolazione.

La logica che ha guidato l’operato della giunta comunale è quella delle “privatizzazioni a tutto spiano”. Questo modus operandi si basa sulla concezione neoliberista secondo cui il privato, condizionato dalle legge della concorrenza presente nel mercato, sia sinonimo di qualità. Questo assunto, tuttavia, è vero solo ed esclusivamente nelle teorie economiche, nella realtà il soggetto privato concentra la sua azione su ciò che gli offre più opportunità di profitto, non sugli interessi generali della popolazione.

Le politiche basate su questa concezione, messe in atto sia da questa giunta comunale che da quelle precedenti, indipendentemente che fossero di centrodestra o centrosinistra, stanno trasformando questa città in una vetrina, vivibile solo da ricchi e turisti, in cui il cittadino non è più un individuo attivo, creativo, che ha bisogno di luoghi di aggregazione per socializzare e di servizi gratuiti che gli permettano di vivere una vita serena nella sua città, ma è considerato come un semplice consumatore che risponde alla logica del “compra, consuma, crepa”.

Hanno iniziato chiudendo gli spazi di aggregazione come i centri civici di Camnago Volta, Civiglio, Monte Olimpino e Tavernola, adesso chiudono anche gli asili nido, e tutto questo adottando la scusa della razionalizzazione delle risorse. Al sindaco Rapinese allora poniamo alcune domande: si rende conto delle implicazioni che avrà questa sua decisione sulle famiglie? Ha intenzione di lasciare qualche spazio e servizio gratuito? Le famiglie che non possono permettersi di spostarsi come faranno?

Prc/SE- Federazione Provinciale Como
Giovani Comunisti/e Como
Unione Popolare Como

Sul tema, come detto, anche l’intervento di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia. Di seguito l’integrale.

L’ennesima chiusura rappresenta una porta sbattuta in faccia ai giovani e alle nuove generazioni. In
pochi mesi, abbiamo assistito a un’ulteriore chiusura da parte dell’Amministrazione: la scuola di Ponte
Chiasso, il Lunapark, l’associazione Combattenti e Reduci e ora anche le serrande di due asili nido
fondamentali per la vitalità dei quartieri periferici della città.

«I toni utilizzati dal Sindaco non rappresentano una novità per Como, oltre alla questione evidente
riguardante la conformazione degli stessi in relazione alla sua figura istituzionale» afferma Laura
Corace, residente a Como e militante di Gioventù Nazionale «noi di Gioventù Nazionale ci domandiamo
se Alessandro Rapinese abbia capito che è stato eletto Sindaco di tutti i cittadini comaschi».

Emanuele Marone, coordinatore provinciale di Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli
d’Italia, specifica: «Il servizio degli asili nido viene trattato come una questione meramente numerica,
quando invece riveste un’importanza centrale nelle comunità periferiche, come quella di Monte
Olimpino. È fondamentale per consentire la conciliazione tra vita familiare e lavorativa, evitando così di
gravare ulteriormente sul bilancio familiare con la necessità di assumere una babysitter».

Il Sindaco non agisca da freddo calcolatore, ma piuttosto si sforzi di comprendere le necessità delle
famiglie che richiedono servizi pubblici essenziali, dimostrandosi quindi più flessibile. Sebbene le
iniziative del Sindaco, pur impopolari, possano contribuire a migliorare il bilancio comunale, sembra
che abbia definitivamente scelto di considerare i cittadini di Como come meri numeri, ignorando le loro
concrete necessità.

Non è sufficiente costruire uno skatepark; per investire sul futuro dei giovani della città, è necessario
agire sul presente, garantendo l’accesso a nidi e scuole e riconoscendo le radici culturali e tradizionali
cittadine, come l’associazione ‘Combattenti e Reduci’ e la presenza del Luna Park.
Emanuele Marone
Coordinatore Gioventù Nazionale Como

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