Continua a far discutere il progetto della Giunta Landriscina di “appianare” il Broletto con una passerella che porti la superficie calpestabile allo stesso piano di piazza Duomo e via Pretorio.
Un modo, nero su bianco nella prima relazione dell’intervento, per evitare che sotto il porticato si siedano “disagiati” e portatori di “malcostume”.
Oggi riceviamo e pubblichiamo un lungo intervento di Pierluigi Tavecchio segretario provinciale di Rifondazione Comunista.
Di seguito, il testo integrale.
L’architettura medievale sembra essere tornata di moda, almeno nel dibattito politico recente della città di Como.
Come si sa la giunta Landriscina ha incaricato i progettisti che dovranno rifare la pavimentazione del piano terreno del Broletto. Il problema principale dell’amministrazione è quello impedire che sostino sotto il portico le persone sgradite per i loro comportamenti “poco decorosi”.
Per questo scopo pare si stia pensando ad un pavimento nuovo che andrebbe a coprire sedute, gradini e muretti attualmente esistenti sotto il portico che sono ad un livello più basso (quello originario di circa ottocento anni fa) rispetto al resto della piazza che, nel corso di più secoli, è andata “alzandosi”.
Una spianata asettica, che viene descritta come trasparente, per consentire ai passanti di vedere, come all’acquario, le tracce delle pavimentazioni antiche. Come se fruire di uno spazio storico volesse dire guardare e non toccare… per non parlare poi dei problemi di manutenzione ed usura (le erbacce che crescerebbero sottovetro, i vetri da sostituire perché graffiati dal passaggio)
Da un punto di vista storico-artistico un’operazione discutibile, sulla quale occorrerà vigilare e, se necessario, mobilitarsi in ogni forma possibile.
Dal punto di vista sociale, peggio ancora.
La città vetrina, secondo una mentalità che noi avversiamo totalmente, va ripulita da tutte le presenze sgradevoli: senza tetto, mendicanti, persone in difficoltà…solo che questa volta non ci sono norme anti-accattonaggio o che impediscono di portare aiuto ai poveri;
Adesso vengono usate le modifiche ad un intero edificio storico come arma per allontanare i fastidiosi indigenti.
Strano destino, questo, per un edificio come il broletto che sin dal XIII secolo serviva per le assemblee cittadine, per l’amministrazione della giustizia e come sede comunale, archivio. Una costruzione da sempre pubblica con uno spazio porticato necessariamente animato e frequentato
Anche senza scomodare le ricostruzioni storiche, o le immagini dei secoli scorsi che ci mostrano un broletto brulicante di vita, basta tornare agli scorsi decenni, per ricordare il portico popolato di mostre mercato di libri e festival letterari.
Per rendere il Broletto un posto ‘ben frequentato’ basta farlo vivere tutto l’anno con iniziative pubbliche che sfruttino la meraviglia dello stare in quel luogo così com’è e senza aggiunte.
I drammi sociali non si risolvono rendendo asettici ed inospitali i luoghi pubblici, anzi.
Proprio ritornando al medio evo andrebbero riproposta l’ospitalità che veniva offerta a pellegrini, viandanti, ma anche poveri e bisognosi di cure negli hospitalia diffusi lungo le principali vie di comunicazione.Una possibilità, tanto per fare qualche esempio famoso, che ritroviamo riproposta in forma turistica lungo le vie riscoperte da qualche decennio (Francigena, cammino di Santiago…)
Si tratterebbe per le città della ricca Lombardia di garantire gratuitamente un pasto, una doccia, un posto letto, servizi igienici alle persone che, per motivi diversi, non ne hanno.
Ci sarebbe davvero necessità di tanti piccoli rifugi di questo genere, perché i senzatetto, i migranti, i disagiati (come li chiamate voi) vi danno fastidio con la loro puzza, i loro letti di cartone, e le loro pisciate perché non hanno dove farsi la doccia, dormire, secondo la stagione, al riparo dal freddo e dagli insetti.Non si divertono a stare così male, sapete?
Offriamo loro questa ospitalità, che serva a tutte le persone fragili per riprendersi un attimo e ricominciare a vivere, e non dovrete più preoccuparvi di fare ordinanze e di spendere centinaia di migliaia di euro per mettere sottovetro il broletto, mettere gli spuntoni alle panchine, chiudere le fontanelle dell’acqua o strappare le coperte a chi dorme sotto i portici.
4 Commenti
Vedete di impiegare le risorse necessarie per la realizzazione dei dossi in via Dante Alighieri. Vivo lì da 6 mesi ed ho già visto investire 4 persone.
La disumanità di questa Giunta non ha davvero precedenti, né limiti: dalla sottrazione delle panchine a San Rocco per far dispetto agli stranieri a quella delle coperte ai senzatetto di S. Francesco per sloggiarli e ora alla copertura della pavimentazione del Broletto per evitare la “mancanza di decoro” di chi lo occupa. Persone così cattive e sgradevoli, tutte insieme, è davvero difficile incontrarne. Più che le loro dimissioni a mio parere sarebbe legittimo augurarsi che vadano tutti all’inferno.
Qui la passerella han pensato..a San Francesco le inferiate…
Xche la giunta non pensa invece alle dimissioni??
Difficile commentare in modo adeguato… una perfetta analisi condivisibile sotto tutti i punti di vista: umano, civile, civico, sociale, ‘urbanistico’… anche cristiano… e ricordare che, vero, anche le mostre mercato di pittura, tipo Brera,ci stavano bene quando venivano fatte….