E’ davvero bizzarra, a volte, la vita amministrativa di questa città. E non c’è alcuna particolare forma di polemica, in questo caso. Ma dopo le prime rivelazioni ufficiali sul mini-cartellone degli eventi estivi previsti dal Comune per l’estate imminente – qui l’intervento dell’assessore Carola Gentilini con i dettagli – si fa fatica a mettere assieme le tessere del mosaico della “doppia vita” di Palazzo Cernezzi in tema di spettacoli e artisti di strada.
Da un lato, infatti, abbiamo la lotta durissima e, per carità, per alcuni singoli aspetti anche comprensibile rispetto a oggettivi eccessi, nei confronti delle performances nelle vie e nelle piazze del centro.
Dall’altro e – per le curiose coincidenze del fato – in perfetto parallelo, abbiamo la novità che i 70mila euro previsti per animare Como tra luglio e settembre andranno a sostenere e finanziare performances nelle vie e nelle piazze (soprattutto) del centro.
In sostanza, con una mano, quella che ha redatto ad esempio il nuovo Regolamento di polizia urbana in fase di discussione e il nuovo Regolamento di occupazione del suolo pubblico già approvato dalla giunta e atteso in aula a brevissimo, a palazzo si stabiliscono nuovi limiti e vincoli ferrei alle esibizioni all’aperto di cantanti, musicisti, mimi, plasmatori di sabbia e giocolieri.
In questo senso, basta ricordare alcuni paragrafi disseminati tra i due documenti: l’esclusione completa di tutto il quadrilatero attorno al Duomo per le esibizioni, i divieti generali per casse e amplificatori, i vincoli di tempo degli show, la proposta di un Albo degli artisti di strada per fare selezione delle proposte, la dichiarata volontà dell’amministrazione di accogliere in senso restrittivo gran parte delle rimostranze di negozi, boutiques e residenti messe nero su bianco in questo documento.
In parallelo, con l’altra mano, abbiamo appreso ieri sera dall’assessore Gentilini che per i prossimi 3 mesi il Comune mette “in palio” tramite un bando multimisura atteso entro metà giugno 70mila euro per finanziare quasi unicamente mini-spettacoli all’aperto di mezz’ora al massimo (benché ripetibili nell’arco della stessa sera) tra vie e piazze.
Ovviamente, vista la descrizione sommaria, visti i limiti di durata, vista la cifra modesta da suddividere su 90 giorni, pare abbastanza difficile che possano confluire sul bando grandi compagnie teatrali o maxi orchestre sinfoniche. Più facile presumere che gli show saranno proposti in buona parte da artisti di strada, singoli performer o piccole compagnie musicali o teatrali.
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Al netto della bizzarra concausa che vuole l’unico palco fisso del Comune non a norma e dunque a oggi non utilizzabile, sarà interessante leggere il testo del bando quando uscirà.
Giusto per capire se, almeno di sera e in estate, la stretta su questo tipo di performances verrà meno causa bel tempo o no.
Giusto per capire, insomma, se casse e amplificatori saranno tollerati dopo i tramonti di luglio e agosto, se la zona del Duomo sarà uno dei palchi sotto le stelle disponibili, e se i “pedigree” dei partecipanti al bando saranno elementi discriminanti per la scelta delle proposte.
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Giusto per capire, in ultima analisi, se si coglierà una logica tra la stretta complessiva e strutturale in arrivo su questo tipo di eventi e l’apparente “liberi tutti” per le notti estive. O magari se si è invece trovato finalmente l’uovo di Colombo capace di mettere assieme tutto, sorpassare le criticità e far contenti artisti e pubblico.
Di sicuro, per quanto se ne sa finora, l’insidia di un doppio binario vagamente paradossale e potenzialmente in antitesi rispetto a una linea chiara e definita su questo tanto dibattuto tema, non è trascurabile.