RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Punti di vista

Rapinese-Roperto hanno risvegliato la Como civica (non i gattini). Un favore a loro, alla città, alle elezioni

Un effetto sicuro, finora, l’annunciata falce sulle scuole comunali imbracciata dal sindaco Alessandro Rapinese, in tandem con l’assessore alle Politiche Educative, Nicoletta Roperto, l’ha prodotto: risvegliare come d’incanto uno spezzone nemmeno trascurabile di società civile comasca prima narcotizzata (o chissà, forse in parte proprio ‘assorbita’) dalla vittoria alle ultime elezioni del primo cittadino estraneo ai partiti con l’omonima lista civica. Come se, per l’appunto, il terzo incomodo extra e anti sistema, nato sostanzialmente tra l’opposizione in Comune, le piazze anti Ztl e i salotti del centro storico poi trasformati in giunta, avesse in qualche modo fatto da spugna rispetto a ogni attivismo non incanalato negli schieramenti tradizionali.

Poi però – anticipate giusto dal massiccio movimento dei giostrai del Luna Park ora vittoriosi in Tribunale – sono arrivate le chiusure delle scuole. Prima quelle dei nidi Coccinella a Magnolia, con la reazione immediata di un ampio nucleo di genitori che per prima cosa ha dato vita al battagliero Comitato Como a misura di famiglia (peraltro capace di far riaprire la struttura di via Passeri), e poi ha rappresentato e rappresenta tutt’ora un segnale di vita di quel tessuto della città che sembrava inaridito dal giugno 2022.

Poi, con la chiusura di altre 6 scuole con un altro schiocco di dita e qualche mail, ecco che – probabilmente anche sulla scia dell’esempio già vittorioso – è arrivato il Movimento Genitori della scuola di via Perti, che peraltro fa seguito alla più che coraggiosa presa di posizione pubblica del Consiglio dell’Istituto Comprensivo di via Borgovico. Ed ecco che oggi, almeno a livello ideale, si compie una sorta di saldatura tra i due soggetti, con il primo che ha salutato così il ‘fratellino’: “Con grandissimo piacere il Comitato Como a misura di famiglia accoglie la nascita del Movimento Genitori Scuola “N.Sauro di Via Perti” con cui condividiamo gli obiettivi e che sosterremo. La città continua ad attivarsi!”.

Insomma, squilli di una Como non morta fino in fondo (e non intimidita, come invece paiono diverse sue articolazioni da tempo ammutolite come gattini consenzienti). Segnali – ancora radi, ma ben udibili – che alimentano e si alimentano a loro volta attraverso la resistenza e l’azione di altri nuclei di cittadinanza attiva in altri ambiti (dalla cultura, con la battaglia dell’Associazione Carducci per il palazzo di via Cavallotti, alla disabilità, con l’encomiabile tandem Pia Pullici-Colisseum che non ha smesso un attimo di tenere alta l’attenzione sul caso via Del Dos).

Andando persino al di là di torti e ragioni nelle singole vicende, si tratta di buone notizie anche per sindaco e assessore, paradossalmente: la città, come Rapinese ha sempre auspicato riducendo a poco più che grumo di malfattori e lazzaroni i 22 anni dei governi precedenti, ora potrebbe diventare contesa e contendibile sulla base che più gli aggrada. Ossia quella degli interessi concreti, delle idee specifiche, delle passioni di quartiere, delle ambizioni e delle speranze condivise dai suoi cittadini, singoli o uniti, e non solo per il tramite (invero ormai assai indebolito, soprattutto a destra) di contenitori pre-impostati, programmati dall’alto e ideologici. In nuce, un viatico ottimo per rendere il terreno di scontro-confronto tra chi governa e chi propone alternative più simile e omogeneo rispetto alla narrazione di facile presa conosciuta finora con lo stucchevole refrain ‘Partiti Vs Immacolato resto del mondo’.

In conclusione, senza insultare o fare a meno dei pur malconci partiti – anzi, qui rivendicandone nonostante tutto una funzione ancora importante per la vita di una città, soprattutto vista all’opera la lista di governo ridotta a silenzi e obbedienza assoluta – chissà che un’iniezione di sano civismo appassionato, attivo e ovviamente trasversale (non solo camuffato con baffi biondi e occhiali scuri) non riesca a rendere più appassionanti e coinvolgenti le prossime elezioni, sfidando i mostri dell’astensionismo e dell’apatia, e regalando nuovi “derby” tra cittadini che si contendono il destino di scuole, musei, parcheggi, bocciofile, palestre e ‘Ticose’ alle prossime elezioni. Lontane, le elezioni, in apparenza; eppure da gennaio 2025 saranno già più vicine a noi di quanto non siano state le ultime.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

7 Commenti

  1. Avete sotto gli occhi quello che hanno lasciato i partiti comaschi dopo 40 anni di governo: una città marcia!
    Risanarla è da sceriffi ignoranti?

    1. Cosa starebbe risanando Rapinese?
      I quartieri privandoli dei servizi essenziali come le scuole?
      Le associazioni privandole degli spazi?
      Le piscine?
      La Ticosa?
      Il Politeama?
      I legamenti di Varane?

  2. Rapinese non rappresenta un esempio di “lista civica” tant’è che i precedenti compagni di viaggio di Rapinese se ne sono andati o sono stati cacciati (Mantovani e Martinelli). Lui è un rappresentante di sé stesso, del suo egocentrismo e di uno sfrenato populismo con cui ha conquistato i voti per essere eletto.
    E’ un castello di carte che franerà, con il non trascurabile effetto collaterale dei danni che sta provocando alla città

  3. Il problema non sono i partiti, ma il fatto di avere qualcuno senziente alla carica di sindaco e vice-sindaco (minuscola voluta). Se ci fosse un partito, o più di uno al governo della città ci sarebbe dibattito anziché sterili annunci, sempre smentiti dai fatti o dai Tribunali. Gli esseri umani pensanti al momento vengono derisi perché l’ignoranza non permette di poter dibattere.

  4. Il vero civismo all’interno nei partiti devo ancora vederlo. E benché non abbia ancora 50 anni, mi sono già rassegnato: non lo vedrò mai.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo