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Referendum 8-9 giugno, la lettera aperta di Estelli: “A Como una piazza speciale. Ecco i nostri 5 sì”

Sul tema dei referendum del prossimo 8-9 giugno, riceviamo e pubblichiamo la lettera del segretario provinciale della Cgil, Sandro Estelli.

Una piazza, una scelta: Como ascolta e discute. Noi ci siamo.

C’è un’Italia che non si arrende al silenzio, che non si rifugia nell’indifferenza né si piega alla retorica della rassegnazione. Un’Italia che, quando viene chiamata a scegliere, risponde con dignità, con consapevolezza, con passo fermo e mente aperta e con la voglia sincera di capire.

Lo abbiamo visto a Como, dove una piazza ha ascoltato con rispetto le parole di Maurizio Landini. Non un comizio rituale, ma un momento autentico di confronto: un esercizio di cittadinanza attiva.

In un tempo segnato dalla fretta e dalla semplificazione, quella piazza ha scelto la complessità e l’ascolto. Ha dimostrato che possiamo ancora incontrarci attorno a ciò che ci unisce: il lavoro come dignità, i diritti come garanzia, la democrazia come pratica quotidiana.

Lì non è nato solo un evento, ma un’idea di Paese: aperto, plurale, capace di riconoscersi anche nelle differenze. Un’Italia che riflette prima di giudicare.

Come comitato referendario, in quella piazza ci siamo sentiti a casa. E crediamo che l’Italia meriti quella casa: inclusiva, non divisiva. Perché quel clima civile è esattamente ciò che cerchiamo ogni giorno, nei mercati, davanti alle fabbriche, nelle strade delle città.

Non promettiamo soluzioni facili a problemi complessi. Offriamo domande, confronto, e uno strumento: il referendum. Perché la democrazia, se non si esercita, si consuma.

Per questo l’8 e il 9 giugno saranno giorni importanti. Non solo per noi, ma per il Paese intero. Perché non si decide solo su norme, ma su giustizia, lavoro, cittadinanza. Noi voteremo SÌ:

Voteremo SÌ per chi viene licenziato ingiustamente e merita il diritto di tornare al proprio posto, non di avere soltanto un’indennità.

Voteremo SÌ per dire basta alla precarietà normalizzata: a Como, il 75% dei contratti non è stabile. Il lavoro a tempo indeterminato deve tornare la regola e non un’eccezione.

Voteremo SÌ perché la vita vale più del profitto. E chi prende un appalto non può delegare ad altri la responsabilità per gli incidenti sul lavoro. La sicurezza non si frammenta, non si svende, non si scarica altrove.” 

Voteremo SÌ perché chi vive regolarmente in Italia da cinque anni, lavora, studia, contribuisce, ha il diritto di sentirsi parte di questa comunità. Perché non si può essere presenti nei doveri e invisibili nei diritti.

E voteremo SÌ anche per chi sceglie di confrontarsi, pur partendo da posizioni diverse. Perché il referendum non è uno strumento divisivo, ma un’occasione di confronto pubblico. Un esercizio di democrazia che appartiene a tutte e tutti.

L’8 e il 9 giugno andremo a votare. Anche per chi non lo farà. Perché il voto è un diritto, ma oggi è anche un dovere morale. Decidere significa non lasciare che altri decidano per noi.

Vi invitiamo a venirci a trovare. Non per aderire, ma per discutere. Non per schierarsi, ma per capire. 

Questo è il nostro impegno: aperto, rispettoso, determinato. Perché la democrazia vive solo se viene esercitata. Si difende praticandola, giorno dopo giorno. E solo così resta viva e autentica: una democrazia che non teme il confronto, ma lo cerca. Che non chiude, ma apre. Che non impone, ma coinvolge.

Sandro Estelli

Segretario Generale CGIL Como

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