Da quanto il Como 1907 ha ufficialmente presentato in Comune la prima proposta per il nuovo Stadio Sinigaglia, molti sono stati i pareri negativi. Ma naturalmente ci sono anche tanti sostenitori ed estimatori dell’impianto futuro, così come immaginato dal club lariano (qui un esempio piuttosto articolato).
E’ il caso, ad esempio, di Matteo R., Giulia C. e Nicola B., i quali, in una lunga lettera inviata alla mail redazionecomozero@gmail.com offrono il loro un contributo sia sul progetto del nuovo stadio, sia sull’attuale dibattito pubblico (che proprio ieri ha visto il Comitato dei residenti in zona Pulesin intervenire molto duramente).
Riteniamo sia fondamentale riportare l’attenzione sui fatti, specialmente di fronte ad accuse ripetute e spesso infondate nei confronti della proprietà del Como 1907, che ha dimostrato un reale impegno verso la città – la premessa dei tre autori – Saremmo davvero felici se poteste considerare la pubblicazione, nel rispetto del confronto aperto che Como merita”. Ben lieti di ospitare la loro riflessione, la pubblichiamo integralmente di seguito.
Progetto stadio: Como 1907 e la città che non vuole cambiare
In questa città sembra che l’unico modo per attirare l’attenzione sia essere contro tutto e tutti. Contro ogni proposta concreta, contro chi investe, contro chi lavora, contro chi, semplicemente, cerca di costruire qualcosa di positivo. E più sei “contro”, più visibilità ottieni. Sui social, nei comunicati, nei commenti che si spacciano per analisi, nei contenuti “mascherati” da informazione.
Sembra quasi che l’obiettivo reale non sia discutere nel merito, ma piuttosto delegittimare qualsiasi proposta venga avanzata. Da tempo sentiamo lo stesso copione: si grida alla speculazione, si evocano catastrofi, si seminano sospetti. Peccato che nel frattempo ci siano anche quelli che agiscono, in silenzio e con coerenza.
Chi ha scelto Como, chi sta investendo decine di milioni senza contare su fondi pubblici. Chi ha già dimostrato, con i fatti e non con le parole, cosa significhi prendersi cura di una città e della sua comunità. Ma di tutto questo si parla poco. Forse perché è più facile insinuare dubbi che riconoscere i meriti. È più semplice dire “no” che prendersi le proprie responsabilità.
E allora, abbiamo una sola domanda: dove erano tutti quelli che oggi si oppongono a tutto, quando c’era davvero bisogno di fare qualcosa per Como? Perché chi oggi si lamenta e grida allo scandalo, spesso è lo stesso che per anni ha scelto di rimanere in silenzio e non muoversi.
Il progetto per un nuovo stadio non è perfetto, ma nessun progetto lo è. Tuttavia, almeno abbiamo un progetto, ci sono investimenti in gioco e una visione chiara. E per una volta, abbiamo anche un’opportunità concreta per un vero cambiamento. Basta solo volerla vedere.
Chi oggi etichetta la proprietà del Como 1907 come “speculatori” dovrebbe avere l’onestà di riconoscere tutto ciò che è stato fatto dalla proprietà per questa città:
- Donazioni attraverso il 5×1000: i tifosi possono destinare il proprio 5×1000 alla Fondazione Como ETS, che sostiene progetti sociali legati all’educazione, allo sport, alle donne e alla salute.
- Educazione dei bambini: attraverso progetti nelle scuole come Piscinin, Respect & Play, Un salto Oltre lo Zucchero e Parolario.
- Sport per tutti: con eventi inclusivi, squadre speciali come Links, tornei paralimpici e sostegno a giovani in difficoltà.
- Vicinanza alle donne: con iniziative come Prevention Day, la collaborazione con IMperfect e il supporto a Casa della Giovane.
- La salute: con donazioni agli ospedali, dispositivi per i bambini con malattie rare e il progetto “Un Natale Speciale”.
- L’ambiente e la cultura: grazie al progetto con 3Bee per la sostenibilità e al restauro del Cinema Astra.
- Lotta alla marginalità: progetti per l’inclusione e il supporto alle fragilità.
- Sostegno locale: spazio e attenzione a iniziative nate “dai Cumasch per i Cumasch”.
Raccolta fondi tramite NFT:
- donazione di 11 mila euro all’Organizzazione Benefica EMERGENCY, a sostegno delle vittime di guerra e povertà, frutto della vendita del proprio primo NFT (“Tribuna d’onore a vita”).
Iniziative per il Sant’Anna:
- donazione di 125.000 euro al Sant’Anna grazie ai tifosi. La società ha triplicato la cifra raccolta dalle rinunce del rimborsi dei tifosi (periodo Covid).
Campagna “Dona la Spesa”:
- supporto all’iniziativa promossa da Coop Lombardia e Croce Rossa per le famiglie bisognose.
Sostegno alla lotta contro la leucemia infantile:
- donazione di oltre 250.000 euro all’associazione “Quelli che… con Luca” per sostenere la ricerca contro la leucemia infantile.
Iniziative per i tifosi: - “Bimbi in Campo”, esperienza educativa e affettiva per le famiglie. L’intero ricavato dell’iniziativa va a sostenere un progetto per i bambini della città di Como.
- “CUMASCH SINCE 2025”: body con il logo del Como regalato a ogni nuovo nato in città.
Turismo e accoglienza:
- Collaborazioni con strutture ricettive per promuovere il territorio anche attraverso lo sport.
E queste sono solo alcune delle tante iniziative che la società Como 1907 ha messo in campo, molte delle quali sono rimaste nell’ombra o sono state ignorate deliberatamente. Se tutto questo è solo “speculazione”, allora il problema non è il progetto dello Stadio in sé. È qualcos’altro.
A Como, troppo spesso, chi ha il coraggio di agire diventa un facile bersaglio. È molto più semplice indignarsi sui social che assumersi delle vere responsabilità.
Chi oggi grida alla speculazione è spesso lo stesso che per anni ha approfittato del silenzio e dell’immobilismo. Questo vale soprattutto per coloro che si presentano come i paladini del “bene comune”, ma che, quando avevano l’opportunità di agire concretamente, hanno semplicemente scelto di non farlo.
Firmato,
Sostenitori del nuovo stadio di Como
Matteo, Giulia e Nicola