Il tema del turismo (meglio: del tipo di turismo) che Como e territorio accolgono e accoglieranno nei prossimi anni è stato al centro di numerosi confronti su queste pagine (e quelle di ComoZero Settimanale) nel corso delle ultime settimane.
Vacanzieri e gitanti d’élite? Di massa? Quali strumenti di governo dei flussi? Quali politiche d’accoglienza?
Comunque la si pensi sono architravi che, se non risposte repentine, meritano almeno una pensata seria.
Insomma, si tratta di questioni che riguardano capacità d’accoglienza ed economia di tutto il territorio, non solo del capoluogo. Trottare alla cieca troppo a lungo non è sano e una pandemia mondiale ha ampiamente mostrato che la vacca grassa, che ingrassa da sola poi, è un dono al massimo temporaneo anche se stai sul lagopiubelloetc…
Ché se pure mamma natura ha fatto le cose per bene, tu poi devi governarle e trattarle con cura.
Tutto è nato dal primo intervento del capogruppo si Svolta Civica in Consiglio comunale, Vittorio Nessi: qui trovate numerossimi interventi e repliche.
Ebbene, finalmente nel confronto si inserisce una voce nuova, fresca, un punto di vista tanto necessario quanto diverso. E’ quello della redazione di FuoriFuoco (gruppo di giovani che dire in gamba è poco e di cui scriviamo da un po’: qui potete conoscerli).
Riportiamo senza sintesi o mediazioni quanto scrivono direttamente a ComoZero e vi invitiamo a leggere con estrema attenzione (e chiediamo con estrema serietà ai rappresentanti istituzionali: perché non rispondere?):
Buongiorno,
scriviamo a voi colleghi più navigati dalla redazione di FuoriFuoco. Abbiamo seguito con interesse il dibattito sul turismo nato anche sulle vostre pagine e sui vostri canali, suscitato dalle parole del consigliere comunale Vittorio Nessi.
Come FuoriFuoco, come sapete, ci siamo occupati di questo tema nel nostro webdoc Lago della Bilancia: abbiamo voluto scrivere a tutti i consiglieri e le consigliere comunali per presentare loro in breve i risultati della nostra inchiesta e chiedere loro un momento di confronto. La speranza è quella di costruire l’occasione di un dibattito aperto, per fare entrare nel discorso pubblico qualche dato e le considerazioni di esperti del settore che vadano oltre gli slogan e la contrapposizione tra “pro” e “contro” i turisti.
Per ora l’unica risposta che abbiamo ricevuto è quella di Vittorio Nessi, che si dice interessato ad un possibile incontro pubblico, a cui abbiamo scritto personalmente. Gli altri consiglieri abbiamo provato a raggiungerli attraverso una mail all’ufficio stampa del Comune di Como e al presidente del Consiglio Comunale, ma per ora non abbiamo ricevuto risposte.
Alleghiamo la lettera ai consiglieri (qui sotto completa, Ndr) che abbiamo mandato lo scorso 16 giugno. Speriamo in questo modo di riuscire a trovare spazio per i dati, le considerazioni e i pareri degli esperti che abbiamo raccolto in un anno di lavoro e di approfondimento.
I temi che affrontiamo nel webdoc sono tanti e crediamo che ognuno di questi – ambiente, economia, questione giovanile – sia cruciale per immaginarsi un futuro per le nostre comunità in questa fase di ripresa della socialità e di apparente ritorno alla normalità. Ci siamo sforzati nel nostro lavoro di includere anche le voci di tanti giovani, quelli che emigrano ma sognano di poter fare ritorno in questi territori, quelli stigmatizzati come lavativi e pigri nella quasi totalità dei discorsi pubblici.
Speriamo che le loro e le nostre voci trovino spazi di ascolto, confronto e dibattito.
Grazie e buon lavoro
Come diceva nonna: “Domandare è lecito, rispondere è cortesia”. Eh.
Un commento
Molto molto bene, ho letto con estremo interesse. Largo ai giovani “pensanti” ricchi di entusiasmo e capaci di far riflettere con una prospettiva nuova su un tema così importante. Speriamo che vi sia una classe politica non troppo “inchiodata” capace di cogliere le sottili e acute riflessione per il bene della nostra meravigliosa città e di tutta la sua comunità. Il tema come avevo già scritto in un commento precedente deve necessariamente essere coltivato con una ottica “nuova” e fresca e con lo stile di questi giovani giornalisti.
Speriamo.