Un alert sullo stato di salute del cittadino, generato in automatico grazie all’elaborazione dei dati clinici disponibili tramite l’AI: è una delle novità del Fascicolo sanitario elettronico 2.0, cuore della trasformazione digitale della sanità italiana, che sono approfondite durante quattro workshop, che si tengono a Villa Erba, Cernobbio, in provincia di Como, giovedì 20 e venerdì 21 giugno, nell’ambito del convegno L’Innovazione nel Sistema Sanitario Nazionale. Il Fascicolo Sanitario Elettronico per modernizzare la Sanità che vede il patrocinio del Ministero della Salute e del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, e che ha come protagonisti i principali attori della sanità pubblica italiana, riuniti per discutere i dettagli della rivoluzione/trasformazione digitale da diversi punti di vista: il Ministero della Salute, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Sogei, Agenas, le Aziende sanitarie italiane, l’Istituto Superiore di Sanità, le società scientifiche nazionali, gli organismi rappresentativi dei medici e dei farmacisti.
Dopo la presentazione a Roma, lo scorso 12 giugno, prosegue il viaggio del Fascicolo sanitario elettronico 2.0 attraverso le regioni italiane, per coinvolgere tutto il territorio nel processo di trasformazione digitale. Il percorso di realizzazione del FSE 2.0 metterà a sistema i dati sanitari di oltre 60 milioni di italiani e può contare su un finanziamento di 1,3 miliardi di euro, di cui 300 milioni sono dedicati al potenziamento infrastrutturale digitale delle regioni. Al progetto FSE e telemedicina è dedicato circa il 40% del fondo destinato alla Missione 6 Salute del PNRR.
“Il Fascicolo Sanitario Elettronico rappresenta una straordinaria trasformazione digitale nel settore della sanità, perseguita con grande determinazione da questo Governo grazie al lavoro sinergico tra il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e il Ministero della Salute – ha dichiarato Alessio Butti, Sottosegretario di stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica – Il FSE consente a ogni paziente di avere la propria storia sanitaria sempre accessibile, permettendo ai medici di gestire le emergenze in modo più efficiente. Questo strumento non solo migliora il rapporto tra cittadini e sistema sanitario, ma garantisce anche la disponibilità di dati clinici completi e protetti, favorendo la continuità assistenziale e l’utilizzo di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale”.
“Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 è uno strumento utilissimo alle Istituzioni, e soprattutto alle Regioni, per una lettura sicura e attenta dei dati sanitari ed epidemiologici, sulla base dei quali è possibile progettare le politiche sanitarie del futuro. Questo è l’approccio data-driven che in Regione Lombardia e in molte altre Regioni è già realtà. Dai dati che emergono dal monitoraggio del Dipartimento per l’Innovazione e la Digitalizzazione possiamo dire di essere a buon punto. Su alcuni documenti da caricare siamo già al 100% delle Regioni e i dati sugli altri sono in continuo miglioramento, così come i dati sui servizi sanitari messi a disposizione dei cittadini nei portali FSE” ha aggiunto Attilio Fontana, Presidente Regione Lombardia.
“Dal punto di vista tecnologico, da un lato siamo ancora deboli, basti pensare alle problematiche informatiche che anche in questi giorni stanno affliggendo i medici di famiglia e le strutture sanitarie, ma dall’altro, nel momento in cui possiamo avvalerci della tecnologia secondo quelle che sono le capacità di Regione Lombardia, siamo in grado di portare a casa risultati straordinari – ha affermato Guido Bertolaso, Assessore al Welfare Regione Lombardia – Ci siamo impegnati moltissimo nell’elaborazione di un piano di innovazione strategica. Quello che vediamo oggi è ancora retaggio del passato, quello che vedremo domani, presto, sarà sicuramente un cambiamento epocale di quello che è l’approccio e il metodo. Il Fascicolo Elettronico 2.0 sarà pronto in questa regione entro la fine di quest’anno”.
Presente e futuro del Fascicolo sanitario elettronico 2.0
Entro dicembre 2024, sarà accessibile per tutti i cittadini di tutte le regioni italiane la possibilità di pagamento dei ticket sanitari, la prenotazione di visite ed esami, la scelta o revoca del medico e la consultazione dei referti, ovvero di esami e diagnostica per immagini. In un prossimo futuro si potrà contare sull’interoperabilità del FSE 2.0: si tratta dello scambio transfrontaliero dei dati sanitari tra Paesi UE. In questo modo, ad esempio, una ricetta per ottenere un farmaco generata in Italia sarà spendibile in tutta Europa.
È solo un esempio degli obiettivi di un grande investimento digitale, che si rafforza e completa con l’EDS, Ecosistema dei Dati Sanitari, che mette insieme e rielabora dal punto di vista tecnologico tutti i dati raccolti dalle regioni, valorizzando il lavoro fatto dai diversi territori in questi anni. Il completamento dell’EDS è previsto per il 2025.
Il FSE consentirà una maggiore appropriatezza delle cure, grazie alla condivisione delle informazioni tra i diversi professionisti sanitari, riducendo il rischio di duplicazioni di esami e prescrizioni non necessarie. In particolare, nella gestione delle emergenze, i medici possono accedere rapidamente alle informazioni cruciali del paziente (come allergie, farmaci in uso, anamnesi), migliorando la tempestività e l’efficacia dell’intervento. I pazienti possono accedere facilmente al proprio fascicolo sanitario tramite internet, consultando in qualsiasi momento i propri dati medici, le prescrizioni e i referti.
Sono stati realizzati due strumenti, ovvero un cruscotto per condividere i dati con le regioni e un cruscotto pubblico per condividere i dati con tutta la cittadinanza sull’avanzamento dei lavori, ma ancor prima sui servizi che il FSE offre sulle possibilità di accesso. Il cruscotto di monitoraggio per le regioni è già attivo a partire dal mese di maggio mentre è accessibile a tutti a partire dal 12 giugno 2024. In caso di mobilità sanitaria tra regioni, i pazienti che si spostano sul territorio nazionale possono mantenere la continuità delle cure, poiché le loro informazioni sanitarie sono facilmente accessibili ovunque tramite il FSE.
“I dati forniti dal cruscotto di monitoraggio del Dipartimento per la Trasformazione Digitale ci dicono che la cultura della sanità digitale sta facendo grandi progressi. Nella maggioranza delle regioni sono già attivi i servizi di base. Nell’81% delle Regioni si può scegliere/revocare il medico di famiglia, nell’81% si possono richiedere o rinnovare le esenzioni, nel 71% si prenotano prestazioni nel Sistema Sanitario Nazionale, nel 67% si possono anche pagare ticket e prestazioni – dichiara Orazio Schillaci, Ministro della Salute – l’Italia è al primo posto nel FSE diffuso su tutto il territorio completo di dati e funzionalità per l’accesso dei cittadini al FSE. Il Fascicolo sta diventando il traino dell’Italia digitale che insieme alla telemedicina e alla digitalizzazione avvicinerà la sanità ai cittadini e favorirà la presa in carico più integrata”.
4 Commenti
Tutto fumo negli occhi!!!! Spiegatelo agli ottantenni/novantenni come utilizzare il fascicolo sanitario e vedrete dove vi mandano!!!! Abbiamo bisogno di medici, di ospedali e non dei buffoni della politica
Butti un mito. Da venditore di spazi pubblicitari sul corrierino di como a sottosegretario. In Italia per fare politica ci vuole competenza
Anziché giocare o proiettarsi nel futuro, pensassero a sistemare il servizio sanitario nazionale che hanno sfere nato in favore dei privati. Con la tecnologia ed i dati della gente non si scherza, e si esempi di furti importanti di dati di tutti noi ne abbiamo un paio anche qua in provincia di como: vedi hackeraggio di ATS e di synlab, dove nessun cittadino lombardo è stato informato su dove siano finiti i suoi dati, ne tantomeno indennizzato. Bella poi anche la parte “Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 è uno strumento utilissimo alle Istituzioni, e soprattutto alle Regioni, per una lettura sicura e attenta dei dati sanitari ed epidemiologici, sulla base dei quali è possibile progettare le politiche sanitarie del futuro” ovvero ? Come inventarsi altri arresti domiciliari futuri? Oppure per misurare quanto è diligente un cittadino, come con il credito sociale cinese (o bolognese)
Boh, prenotazioni, consultazione referti, scelta medico etc. mi sembra si possano già fare da tempo. Ma poi, se devi aspettare due anni per una visita in SSN, mentre in solvenza la fai il giorno dopo, cosa cambia?