Come la scorsa settimana, l’andamento dell’epidemia nel territorio di Como e Varese continua a migliorare.
Ats Insubria ha infatti comunicato i dati relativi ai casi di Covid sul territorio: sono 1.563 i nuovi positivi registrati nelle due province nel periodo dal 6 al 12 maggio (a Como 662), quasi mille in meno rispetto alla settimana precedente (a Como meno 351).
“Questa settimana osserviamo un’ulteriore riduzione dei contagi rispetto alla settimana precedente – così il direttore sanitario Giuseppe Catanoso – questo ci fa stare tranquilli. L’età media si è stabilizzata a poco più di 40 anni. L’indice Rdt ha un piccolo rialzo ma lo consideriamo fisiologico, un po’ come in altri territori della regione: ci stiamo avvicinando all’1 a livello regionale, ci potrebbe far preoccupare per un eventuale passaggio in zona arancione ma speriamo non avvenga. Nel nostro territorio tendiamo a essere un po’ in anticipo rispetto a quanto avviene nelle altre province perché facciamo un contact tracing costante e un’attenta valutazione di tutti i focolai, quindi evidenziamo prima gli incrementi. Questo ci fa sperare che tutta la regione torni ad avere dati confortanti dopo il lieve rialzo notato in questi giorni”.
Anche l’incidenza ogni 100mila abitanti pare migliorare: “Abbiamo avuto solo due ambiti territoriali con Rdt maggiore di uno e tre con incidenza superiore al 250”, ha spiegato Catanoso.
Nelle scuole la situazione si sta stabilizzando: nell’ultima settimana (dati aggiornati al 9 maggio) si osserva una riduzione dei casi e dei soggetti posti in quarantena.
Vaccinazioni
La dottoressa Ester Poncato, Responsabile Programmazione Campagna Vaccinale di Ats Insubria, ha fatto il punto sulla copertura vaccinale sul territorio.
“Stiamo andando bene – ha detto – nella settimana dal 3 al 9 maggio abbiamo fatto nel nostro territorio oltre 92mila vaccinazioni e questa settimana continuiamo con questa tendenza. Le prime dosi somministrate sono oltre 440mila, 161mila le seconde, 605mila quelle totali”.
Per quanto riguarda le vaccinazioni a domicilio, nelle due province è stata somministrata la prima dose a oltre 13mila persone, la seconda a oltre 6mila, per un totale di oltre 20mila dosi. “Contiamo con fine maggio di terminare la somministrazione per questa fascia, per poi chiudere tutte le vaccinazioni domiciliari entro fine giugno – ha commentato – insieme ai medici di base abbiamo verificato quante persone fossero realmente appropriate per la vaccinazione a domicilio, sono arrivate oltre 4mila segnalazioni e i non appropriati sono risultati il 47,9% per vari motivi: vaccinazione già fatta, deceduto, controindicato per motivi di salute o rifiuto”.
Infine, gli insegnanti che non hanno ancora ricevuto la seconda dose (oltre 3mila) riceveranno nei prossimi giorni l’sms con l’appuntamento. “Si è creato un problema tra il software del Valduce e Aria – così la dottoressa Poncato- ma pensiamo che a breve si risolva e che gli sms vengano mandati”. Ancora, chi dovesse avere l’appuntamento in concomitanza con commissioni di esami o scrutini potrà chiamare il contact center per farsi spostare la data dell’appuntamento.
Se un insegnante dovesse invece spostarsi in un’altra regione rispetto a quella dove ha ricevuto la prima dose, inoltre, dovrebbe avere la possibilità di avere la seconda dose nella regione di destinazione. “Stiamo prendendo accordi per garantire questa possibilità. Saremo noi a gestire gli elenchi come Ats – ha concluso Poncato – li raccoglieremo e poi li manderemo alle Asst per procedere con la vaccinazione nella regione diversa dalla nostra”.