E’ stata posizionata in questi giorni nel Day Hospital Medico-Oncologico dell’ospedale Sant’Anna una campana dorata. A suonarla, con tre rintocchi, saranno i pazienti guariti dalla malattia, quelli che hanno concluso positivamente i loro trattamenti.
A donarla è stata Clarissa Aulya, una paziente in cura per una neoplasia al colon che così racconta la sua storia.
Mi chiamo Clarissa Aulya, sono nata in Indonesia ma di fatto sono cresciuta in Australia. Sono arrivata in Italia quattordici anni fa per imparare la vostra bellissima lingua. In teoria dovevo solo rimanere per un anno ma il destino mi ha fatto incontrare la mia anima gemella, quindi per amore ho deciso di rimanere.
Nell’ottobre del 2021, purtroppo, mi è stata diagnosticata una neoplasia al colon. Dopo aver passato un mese ricoverata nel reparto di Oncologia, ho intrapreso un percorso chemioterapico, ogni due settimane presso il Day Hospital, reparto che è diventato un po’ come la mia seconda casa. Tutto il personale, nessuno escluso, dagli infermieri ai medici, sono sempre gentili e sorridenti nei miei confronti.
Venendo qui mi sono resa conto che esiste ancora l’usanza adottata in molti ospedali degli Stati Uniti, Canada, Inghilterra e Australia, dove nei reparti di Oncologia quando un/una paziente guarisce dal cancro oppure conclude positivamente i propri trattamenti, si usa fargli suonare una campana tre volte per dichiarare, simbolicamente, al mondo intero che è finito il suo percorso, augurandogli il meglio per il suo futuro. Ho proposto perciò questa idea alla caposala Carmelina Di Lella e alla direttrice del reparto di Oncologia Monica Giordano, le quali hanno accolto favorevolmente la mia proposta. Eccola, finalmente, è tutta pronta. Mi auguro che presto si sentirà questo suono della speranza e spero altresì che un giorno potrò suonarla anch’io.
A fianco della campana, la signora ha fatto posizionare anche una targa che prendendo spunto da una citazione di Maya Angelou (1928-2014), afroamericana, poetessa, scrittrice e attivista per i diritti civili.
“La vita non si misura attraverso il numero di respiri che facciamo ma attraverso i momenti che ci lasciano senza respiro”, spiega il senso di quella presenza. “Sorridi, questo è uno di quei momenti, visto che il tuo percorso di cura si è concluso ed è giusto annunciarlo al mondo intero attraverso il suono di questa campana. Falla suonare una volta per ciò che hai attraversato, suonala ancora per celebrare il presente, poi ancora una volta per augurarti un futuro radioso”.
“Ringraziamo commossi Clarissa – spiega la dottoressa Monica Giordano, a nome di tutto il personale – perché questo suo dono rappresenta attenzione e disponibilità al prossimo. Ha pensato al suo percorso, certo, ma ha guardato oltre, al percorso di tutti i pazienti che ci sono e ci saranno”. “E’ un bellissimo atto di amore – aggiunge Carmelina Di Lella – che invita, tutti, non solo i pazienti, a ricordarci che il dolore e la paura non devono mai prendere il sopravvento”.
Un commento
Molto rassicurante il messaggio.
Grazie a Clarissa e grazie soprattutto alla equipe che si prende cura d tutti gli ammalati di questo reparto.