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Attualità, Sanità

Newsweek e i migliori 250 ospedali nel mondo: 6 in Lombardia. Ma il Sant’Anna è solo 105mo (su 127 della classifica italiana)

Il livello delle cure, la qualità della ricerca e anche la capacità di attrazione per professionisti sanitari. Sono solo alcuni dei parametri tenuti in considerazione per stilare dal magazine americano Newsweek la classifica dei migliori ospedali nel mondo dove si esaminano 2.300 strutture sanitarie di 28 nazioni. Tra queste sei sono lombarde e sono nella lista dei top 250 (qui completa): il Niguarda di Milano (60mo), il San Raffaele di Milano (64mo), l’Humanitas di Rozzano (89mo), il San Matteo di Pavia (101mo), il Papa Giovanni XXII di Bergamo (134mo), il Presidio Ospedali Civili di Brescia (215mo).

Non c’è l’ospedale Sant’Anna di Como, che si posiziona al 105mo posto (su 127) nella specifica graduatoria delle singole nazioni (qui il dettaglio italiano). Molto avanti l’ospedale di Varese al 23esimo posto.

Nell’edizione 2023 dei ”World’s best hospitals” (qui i top 250 nel mondo) sono stati esaminati, come detto, oltre 2.300 ospedali di 28 nazioni. Ecco i top italiani nella graduatori generale: sul gradino più alto del podio c’è il Policlinico Universitario “A. Gemelli” di Roma (38° posto), l’Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano (60°), l’ospedale San Raffaele di Milano (64°), l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (89°), l’Ospedale Policlinico San Matteo di Pavia (101°). Altri parametri giudicati per realizzare la graduatoria son anche il parere di esperti medici e del mondo della sanità ospedaliera, i risultati delle indagini di soddisfazione sui pazienti. Il terzo indicatore è il grado di raggiungimento di standard qualitativi internazionali, quali la sicurezza del paziente, le misure igieniche e la qualità dei trattamenti.

QUI TUTTI I DETTAGLI GLOBALI E ITALIANI PUBBLICATI DA NEWSWEEK

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2 Commenti

  1. Le classifiche lasciano sempre il tempo che trovano. Bisogna vedere i criteri utilizzati per stilarle e non sempre corrispondono a quelli che noi vorremmo che fossero. Tuttavia, bisogna fare una considerazione. Quando ero ragazzo l’Ospedale Sant’Anna e tutta la Sanità comasca era uno dei fiori all’occhiello della nostra città. Dopo quarant’anni il nome di certi Primari e Aiuti è ancora leggendario: Peruzzo; Capello; Fiorani; Zottola; Ferrari; Landriani; Rezzonico; Ferraris; Cirla e tanti altri. La domanda è d’obbligo. Ma cosa è successo nel frattempo? Semplice. La gestione politica della Sanità in Lombardia e di conseguenza a Como è passata alla Lega e al centrodestra. La Lega ha voluto la fusione delle AST di Como con quella di Varese per dar vita all’AST Insubria. La gestione clientelare ha preso il sopravvento sulle competenze. Se si pensa che quasi tutti i Primari del Sant’Anna arrivano da Varese. Ah dimenticavo, per la scontata obiezione; la Svizzera confinava con noi anche quarant’anni fa……. 😊

    1. Gioele, mi trovo spesso d’accordo con te e hai citato grandi professionisti, ma in tutti i campi la situazione è cambiata, non solo nella sanità. Peccato che la sanità è la più utile, necessaria e indispensabile. Il personale sanitario da te citato era un’ eccellenza! Alcuni li ho conosciuti purtroppo per casi di famiglia, è vero! Hai ragione! Abbiamo avuto i migliori!

      P.S. (diciamo che il cambio con la svizzera non era precisamente favorevole 40 anni fa foooorse andavano in Svizzera a comprare le sigarette, far benzina e i morettiiiiii…il famoso chicco d’oro di caffè…visto che sei uno STORICO ti ricorderai questi dettagli dei nostri genitori, ziiiiii e nonni).
      Potrei sbagliare.

      Ciao!

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