L’accusa, durissima, è comparsa sulla pagina Facebook “Comitato per la difesa dell’ospedale di Menaggio e della sanità pubblica.
In un post, che riportiamo integralmente si legge:
Proprio non ci aspettavamo la chiusura del reparto di Psichiatria che, pare, avverrà alla fine di questo mese. Un reparto storico, sicuro, insostituibile e necessario per il Territorio. Per tutti un “fiore all’occhiello”. In un momento di emergenza del disagio e della fragilità, la malattia oscura e socialmente poco accettata e riconosciuta, per la quale la prevenzione e la cura supportano le Persone, le Famiglie, la Comunità, dove e come troverà assistenza, terapie, supporto e accompagnamento? Intervengano Sindaci, Amministrazioni pubbliche, Organizzazioni sociali, Volontariato per fermare questa decisione. Mancano i Medici, la motivazione. Senza indugi e senza alibi si devono trovare i modi, gli strumenti e le risorse per tenere aperto il Reparto di Psichiatria.
E’ un dovere civile. Senza SE e senza MA.
Non un post come tanti se ne trovano nel mare del social, evidentemente, visto che Asst Lariana ha voluto rispondere nel giro di poche ore con tanto di nota ufficiale:
Asst Lariana sta lavorando per rispondere nel più breve tempo possibile a una situazione che si è creata in modo improvviso e non preventivabile e che ha coinvolto tre medici psichiatri in forza al presidio ospedaliero di Menaggio. Non è stata disposta una chiusura del reparto ma una sospensione temporanea a far data dal 1 giugno e con il reclutamento degli specialisti – il bando per l’assunzione di quattro figure è già stato emesso – sarà possibile riattivare il servizio. La pubblicazione del bando è stata preceduta dalla richiesta di poter attingere alle graduatorie concorsuali aperte di altre Asst lombarde. Questa iniziativa non ha però portato a riscontri positivi in quanto i professionisti finora contattati hanno rifiutato l’assunzione.
Il reparto Spdc (Servizio psichiatrico di diagnosi e cura) di Menaggio è dotato di 12 posti letto e di questi posti letto erano 2 in media quelli occupati dai pazienti del Medio Lario. La rete territoriale permane integra con tutta la sua offerta e garanzia di qualità e attenzione al disagio mentale.
La sospensione del servizio comporterà che i pazienti che necessitassero di un ricovero siano accolti nei reparti dell’ospedale Sant’Anna a San Fermo della Battaglia o dell’ospedale Sant’Antonio Abate a Cantù.
Un commento
“In quest’ottica vanno letti i nuovi investimenti già previsti per un importo complessivo superiore ai 7 milioni di euro, il 70% dei quali fondi di provenienza regionale. Regione Lombardia conferma così grande attenzione per la sanità lariana …” Una decina di giorni fa, la stampa locale, in un roboante e trionfale articolo, non mancava di informare i cittadini di quanto la sanità lariana sia al centro delle attenzioni della regione Lombardia. Ecco! Ci saranno macchinari di ultima generazione in una struttura con reparti chiusi per mancanza di personale!