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Terza ondata Covid a Como e provincia, allarme ospedali: “Sant’Anna e Cantù, pressione critica sui pronto soccorso”

La terza ondata Covida sta facendo sentire i suoi pesanti effetti sugli ospedali comaschi. Lo conferma ufficialmente l’Asst lariana con una nota, tenendo presente che il totale dei pazienti ricoverati oggi è di 163 all’ospedale Sant’Anna (di cui 12 in Terapia intensiva), 20 all’ospedale di Cantù e 21 nella Degenza di Mariano e a questi numeri vanno aggiunti i pazienti in attesa di ricovero.

“Il territorio lariano è caratterizzato da una estrema instabilità epidemiologica e i Pronto Soccorso di San Fermo e di Cantù registrano una pressione critica di pazienti Covid”, si legge

I due temi sono stati al centro, questa mattina, della riunione tra l’Unità di crisi, il gruppo di Coordinamento Covid e la direzione di Asst Lariana.

“Siamo nella necessità di riconvertire ulteriori posti letto da destinare ai pazienti Covid – osserva il direttore generale Fabio Banfi – Nel fine settimana i Pronto Soccorso di San Fermo e di Cantù hanno registrato un significativo incremento di accessi per sintomatologia riconducibile al Covid. Alle 14 di oggi avevamo 23 pazienti in attesa di ricovero al Sant’Anna e 4 in attesa dell’esito del tampone, 12 pazienti in attesa di ricovero a Cantù e 7 in attesa dell’esito del tampone, molti dei quali con necessità di assistenza respiratoria. Dobbiamo quindi incrementare la quota di posti letto destinati a questa tipologia di pazienti. Considerata la situazione chiedo di evitare accessi impropri al Pronto Soccorso”.

Sul fronte della riorganizzazione ospedaliera, a Cantù sarà necessario predisporre fino a un massimo di 49 posti letto per i pazienti Covid e riaprire 4 posti letto dedicati nella Terapia Intensiva; a San Fermo oltre alla riapertura di almeno 25 posti letto nella degenza “Chirurgia 2”, bisogna tendenzialmente incrementare a 20 i posti letto in Terapia Intensiva (ora sono 15); per quanto riguarda l’attività ordinaria sia chirurgica sia internistica, sarà necessaria una rimodulazione dell’offerta garantendo in prima istanza emergenze, urgenze e attenzione a pazienti cronici, oncologici e fragili.

“A differenza dei mesi scorsi – prosegue il direttore – questa nuova ondata ci vede con un consistente numero di pazienti ancora ricoverati e questo limita la nostra possibilità di riorganizzazione. Ci aspettiamo settimane difficili e probabilmente dovremo valutare la contrazione delle attività ambulatoriali. Proseguiamo tuttavia con consapevolezza e determinazione l’attività vaccinale, che verrà ulteriormente implementata con l’avvio delle somministrazioni alle forze dell’ordine e al personale scolastico, perché la riteniamo una essenziale opzione strategica contro future recrudescenze del virus”.

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