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Vaccini, il disagio ha il suo viceversa: a Varese le proteste. “Convocati a Lurate, che senso ha?”

Ogni disagio ha anche il suo contrario, verrebbe da dire in tema di vaccini in Lombardia.

Nei giorni scorsi abbiamo documentato molti casi di pazienti comaschi convocati dal fallace sistema regionale per eseguire le somministrazioni a decine di chilometri di distanza da Como e dai centri territoriali più vicini.

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Da Olgiate Comasco a Erba, passando per il capoluogo, numerose sono state le convocazioni senza senso, poi fortunatamente cancellate e “sistemate” con l’intervento dei sindaci in prima battuta.

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Ora, dal Varesotto, arrivano le storie in modalità “viceversa”.

Ne dà diffusamente conto Varesenews che, partendo dal caso specifico di una persona di 83 anni, racconta di diversi pazienti in attesa del vaccino anti Covid convocati per venire in provincia di Como.

Come riferisce l’autorevole testata online, “sono in moltissimi i cittadini di Saronno, Cislago, Uboldo”, tutti comuni in provincia di Varese, che si sono visti recapitare da Aria sullo smartphone l’sms per recarsi in particolare a Lurate Caccivio.

Non una distanza siderale in assoluto e sempre sotto l’ambito di Ats Insubria, ma – citiamo sempre da Varesenews – “in molti si chiedono come mai siano stati convocati a circa 25 chilometri di distanza, quando è a disposizione lo spazio predisposto all’ospedale di Saronno”.

Qui il resoconto dettagliato di quanto sta avvenendo.

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