Hanno fatto il giro d’Italia, ieri, le dichiarazioni del direttore sanitario del Valduce, Claudio Zanon.
Intervistato da Fanpage.it ha detto: “L’ospedale è saturo. Da domani saremo costretti a decidere chi intubare o no“. La struttura di via Dante è sotto pressione Covid da diverse settimane, la situazione è costantemente critica.
Quel “domani” evocato da Zanon è oggi ma, per fortuna, al Valduce sono riusciti a rimodulare rapidamente i reparti per alleggerire l’emergenza.
Alleggerire, non risolvere.
“Abbiamo sbloccato la crisi temporaneamente ma, addolora dirlo, sempre a spese di qualcuno, di altri malati e di altri reparti”, spiega il direttore dell’Area Medica e primario di Neurologia, Mario Guidotti.
In queste ore i posti in Terapia Intensiva stati raddoppiati da 4 a 8, nel reparto al momento vi sono 7 ricoverati, di cui 5 per coronavirus, oltre a un posto libero.
Tra primo piano B e quinto piano B, altri 45 casi Covid (ormai sono di fatto due reparti interamente dedicati al virus). 10 in Pronto soccorso. In totale dunque 60 pazienti.
Posti raddoppiati ma “le ambulanze continuano ad arrivare e non riusciamo a prendere i pazienti. La trasformazione di un reparto non è così automatica. Bisogna capire che non è solo questione di tecnologia, cioè di installare un respiratore. E’ questione di personale altamente specializzato: un anestesista si occupa di 3 letti, un infermiere di 2 un Oss lavora sul singolo letto. E considerate che abbiamo diverse decine di dipendenti malati o in isolamento”.
C’è poi la questione dei pazienti: “C’è chi vive in un bilocale e non può tornare a casa o rischia di infettare la famiglia, che chi una casa non la ha. Il Cof di Lanzo, perfetto per i casi meno gravi e le convalescenze è già pieno”.
In conclusione l’appello, accorato: “Servono gli alberghi, servono spazi di accoglienza”.
Un commento
Fatevi dare la Caserma De Cristoferis che è vuota.