RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

satira

Como prima città d’Italia ad abolire i consigli comunali: i cimeli della politica sulle bancarelle a metà prezzo

Finalmente ce ne siamo liberati! Era veramente ora e con le pulizie di primavera 2024 organizzate dalla premiata ditta PuliAnzaldo Inc., il santo scopettone – evoluzione civile del manganello canforato – ha finalmente portato via polvere, scranni e nefaste liturgie. E questo colpo di ramazza consegna a Como un record mondiale: prima città che, nella sostanza, abolisce i consigli comunali; primo capoluogo de-consiglizzato d’Europa. E se – citiamo testualmente – il Ceo della PuliAnzaldo, Alessandro Rapinese, ieri ha definito “svolta epocale” la modifica a una linea di bus che passa una volta ogni ora intorno alla città, allora qui dovemmo stare dalle parti del “piccolo passo per l’uomo, grande balzo per l’umanità”.

Questo immenso traguardo, che soltanto due anni fa pareva impossibile mentre ora attende soltanto l’annuncio dal Balcone Cernezzi tra saggine levate al cielo e spruzzi di Ddt, era ormai nell’aria. Già quelle tre-quattro sedute dalla fine di dicembre a oggi (andiamo a memoria, ma d’altronde anche solo scovare tracce pubbliche e liberalmente accessibili delle assemblee è diventato impossibile dal giugno 2022) erano giusto un simulacro degli antichi fasti, memoria vivente ma già sbiadita di un luogo che fu glorioso ma che era ormai incamminato verso l’aula sorda e grigia, col suo fatale destino. Un qualsiasi paesino della provincia, a naso, ha radunato più spesso i suoi rappresentanti mentre in città il dissolversi persino dei video che documentavano quei ritrovi bolsi e fuori moda, ma a cui tutto sommato facevi fatica a voler male, ha poi dato il colpo finale. Il segnale incontrovertibile del coma irreversibile, all’incirca un mese fa: il filmato di una rara seduta – che più che seduta era sdraiata – pubblicato sul sito apposito già tronco, sospeso tra un inizio e il nulla, magnifica metafora di un evento esistente ma già zombie, destinato a dissolversi per sempre nel suo stesso generarsi. Che meraviglia!

E ora si apra la nuova era. Basta chiacchiere, basta confronti, basta notti a titillare giornalisti incanutiti con quei concetti vecchi di maggioranza e opposizione, di voto e di dibattito, di confronto e di polemiche. Lavori libera la PuliAnzaldo Incorporated, non si intralci il RapiScopettone (che, con tutta la giunta, attiva la modalita voce solo con i media amici) e ci si abbeveri con gioia dalle patatose conferenze stampa sulle TateAccrediTate, dalle apparizioni su Tele4Rancore del Santissimo Ceo, dai fugaci tagli dei nastro in maglioncino scollato o dagli spruzzi d’attualità regalati sui social della ditta.

Il resto, tutto quel mondo putrescente di serate passate tra delibere, emendamenti e votazioni, ecco, quello passi Aprica a ritirarlo: è tutto nel sacco nero. O magari chissà, per i collezionisti più incalliti, qualche pezzo di quel tempo antico e demolito si troverà un domani su qualche bancarella, con un Nessi a metà prezzo, una Lissi d’occasione, una foto ingiallita di quel mostro terribile che i bambini chiamavano centrodestra. Creatura mitologica e dissolta, quest’ultima, secondo alcuni forse nemmeno mai esistita, ma che pure – col suo universo stanco di supereroi con la forfora, voci grosse e cervelli fini – ha segnato la storia politica (politica? what’s politica?) di una città, oggi sbiadita nel naufragio del dibattito. Senza un beh, senza un belato, senza un beato qualcosa di niente. Così, per noia. Ma adesso basta, che tanto sperare in un guizzo dell’esausta minoranza (per quanto stadio, Ticosa, palazzetti e parapetti, parcheggi, Politeama e rivoli vari concedano spazio a mozioni e similari) sarebbe solo ingenuità. Si accendano gli aspirapolveri, si aspirino le briciole superstiti dall’aula.
Ps: ovviamente i consigli comunali a Como non sono stati aboliti, torneranno prima o poi (crediamo); ma se la cosa è parsa anche soltanto verosimile, allora si è colto perfettamente il messaggio. Ora torniamo su Rete4.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
TAG ARTICOLO:

20 Commenti

  1. Ha perfettamente ragione Andrea Bernasconi! È il sistema che non funziona. Nei Comuni sopra i 15.000abitanti se il Sindaco ha una maggioranza di yesmen, e le opposizioni possono solo manifestare il proprio dissenso senza essere ascoltate, a cosa serve il Consiglio? In nome della governabilità si è creato un sistema perverso in cui, nella pratica, chi ha votato per le opposizioni è sottorappresentato e chi ha votato per il Sindaco, a volte, come Rapinese Sindaco, votato dal 27% al primo turno, è sovrarappresentato. Nei comuni sotto i 15.000 abitanti è anche peggio, la maggioranza prende 8 consiglieri su 12 indipendentemente se ha vinto con il 51% o con il 99%, la minoranza 4 anche se ha preso poche decine di voti. E poi? Non esiste discussione. Non esiste dibattito. Per cinque anni il Sindaco fa come gli pare: in Consiglio 8 votano a favore, 4 votano contro e rinfocolano per tutto il tempo le polemiche sterili sui social di chi non si sente rappresentato. In nome della governabilità, siamo costretti ad accettare alla rinuncia collettiva alla gestione della cosa pubblica. Non funziona.

    1. Buongiorno.
      La minoranza consigliare eletta è importante e utile… sempre.
      La minoranza consigliare rappresenta e deve svolgere, dove non è compromessa o complice. il controllo democratico delle Istituzioni.
      In un paese della Provincia di Como vi era un Sindaco simpatico ed empatico, che alla carica di Sindaco sommava quella di Vice Presidente della Provincia, il controllo democratico scopriva che prendeva giusto o sbagliato due rimborsi spese per lo stesso tragitto casa lavoro… qualcuno si ricorda…?
      Possibile che in 5 anni la Giunta Rapinese o meglio qualcuno dei suoi non commetta errori… ? Possibile che qualcuno incarni “l’arroganza del Potere” che ti porta a sbagliare qualcosa…?
      Il cosidetto centrodestra ha con qualcuno dei suoi esponenti importanti “motivi personali” per proteggere la Giunta Rapinese…
      Il cosidetto centrosinistra, dopo il suicidio politico di questi anni dal 2017 ad oggi, si sta interrogando su come sia stato possibile candidare persone che a maggio 2024 sono state presenti a comizi elettorali del centrodestra dove hanno professato il loro “amore politico” per certi candidati inguardabili .

  2. Ehi, Comozero, ma come li fate i titoli, che non si capisce mai nulla? Non che a leggere l’articolo, poi, si capisca molto di più. In ogni caso ricordate che la comprensione del senso di un articolo deve comunque avere priorità sui giochetti lessicali per “acchiappare” il lettore, che non capisce una cippa, passa ad altro. Capitto? 🙂

    1. Mi deve scusare signor Gelindo. Ma non posso fare a meno di scriverlo. Io non leggo alcuni giornali e non guardo alcune televisioni perché non apprezzo la loro linea editoriale. Perché, con queste perplessità sui titoli e sulla comprensibilità degli articoli, continua a leggere ComoZero? Mi consenta. Io ho una risposta. A volte il conformismo dell’informazione chiassosamente e aggressivamente schierata è stancante. Bisogna purificare la propria mente con qualcosa di benfatto ed equilibrato….come ComoZero per intendersi. 😊

      1. Se per anticonformismo lei allude a testi indecifrabili come questo di cui stiamo commentando evidentemente il suo obiettivo non è informarsi, ma di celiare e probabilmente ha molto tempo da perdere. Io leggo ciò che mi pare, non devo certo rendere conto a lei e pretendo di capire almeno di che cosa si parli in un articolo.

        1. Buonasera, in qualità di autore dell’articolo non ho nulla da eccepire sulle sue legittime critiche. Sul “pretendere di capire”, però, mi pare si stia un filo esagerando. Anche perché uno stile o un contenuto possono fare ribrezzo e il gusto non è sindacabile. Ma la responsabilità di non capire un articolo può stare sicuramente in chi scrive ma anche in chi legge. Buona serata.

  3. Nel regno di Rapiman che incarna la quinta essenza del Leader del quartierino, è ammesso solo quello che decide LVI.
    Il resto è noia!!

    w la democrazia
    w la partecipazione
    w il confronto

    Benvenuti nell’era Rapiman il LVI che avanza!!!

  4. E comunque, tornando seri, bisogna andare oltre la satira e capire come migliorare la situazione.
    Superman, pur animato dal sincero desiderio di fare del bene alla città (di questo ne sono sicuro) non è all’altezza né di fare il sindaco né di fare l’assessore. Figuriamoci più cose di queste messe insieme.
    Zero diplomazia, zero relazioni, zero capacità di gestione condivisa, zero capacità di ascolto.
    E siccome qui non si tratta di gestire la cuccia del cane ma un capoluogo di provincia, la cosa si fa spessa.

    La destra è indecisa se battersi il petto per averlo sostenuto o contrastarlo, sovrapponendosi però un pelo all’opposizione di sinistra (sia mai); la sinistra, a parte uno tosto, se ne sta quatta quatta, quasi che a proferir parola scateni qualche supplementare ira di rivalsa, magari su qualche attività che ancora le rimane in gestione.

    Ebbene, signori delle opposizioni: prendete iniziative. Non è pensabile passare altri tre anni accumulando sdegno in cantina. Di cose da portare all’attenzione della popolazione ce ne sono…

    E signori assessori/consiglieri della maggioranza: uno scatto di orgoglio, please. Possibile che non abbiate nulla da dire? Possibile che la paura di perdere un gettone prevalga sulla vostra dignità? Ma che esperienza politica state vivendo? Un domani non ve ne vergognerete?

    1. concordo pienamente, e non perchè lo supporti, ma perchè non c’è nessuno che possa contrastarlo, e lui, piaccia oppure no, ha due cose che gli altri non hanno: lo fa per entrare nella storia, e non per piaggeria politica, ed ha, indubbiamente una capacità di lettura delle persone e delle situazioni due volte migliore rispetto a quella degli altri.

      Per cui o qualcuno con delle capacità reali scende in campo oppure andrà in pensione da Sindaco

  5. Che poi… è anche a loro svantaggio: vi ricordate quando l’anno scorso questa gente ha appeso per la città manifesti vantando 1.900 eventi organizzati? Cioè, manco fossimo Roma, Milano e Venezia messi assieme? Poi si è scoperto che negli eventi conteggiavano anche le partite del Como e i consigli comunali… ahhahahahhahahhah!

    Per il bus numero 4 cosa organizziamo, dei fuochi di artificio?

  6. Scusate, ma il Consiglio si riunisce in seduta ordinaria ogni qual volta il Sindaco lo ritenga opportuno, oppure quando lo richieda almeno un quinto dei Consiglieri assegnati al Comune, entro 20 giorni dalla richiesta. Quindi dipende anche dall’opposizione se non si convoca il consiglio. Giusto?

  7. Tanto clamore per la NUOVA LINEA 4 !!!
    Anni fà faceva già questo giro, poi è stata soppressa e/o modificata.
    Siamo tornati all’antico…finalmente una cosa che funzionava è stata ripescata!!!

  8. Ottimo articolo. Riflette una triste verità che dimostra i limiti (mai sperimentati prima) del maggioritario. Una lista unica (+o-) vincente ha trasformato le istituzioni cittadine in un bieco fans club e l’amministrazione della cosa pubblica in un torneo di giochi da tavolo rigorosamente ad inviti. Alcuni diranno “bene!” e saluteranno la fine della Politica in città, senza accorgersi di quanto questa somigli alla fine della democrazia. Se almeno queste conseguenze così illiberali fossero figlie di grandi risultati, di opere magnificenti, o di panem et circenses – tutto sommato – potremmo anche convenire con chi giubila… ma purtroppo…

    1. È sempre così, se non vince la tua fazione allora è un pericolo illiberale per la democrazia.

      Io invece direi che Rapinese sta facendo cazzate in modo pienamente democratico dato che ha vinto le elezioni. Chiediamoci piuttosto perché sia stato votato o perché la gente abbia disertato le urne.

      1. Una piccola lezione di storia per chi dice ‘è la democrazia perchè ha vinto le elezioni’: la creazione di un dittatore a partire dalle urne democratiche.

        Nelle elezioni del Reichstag del luglio 1932 i nazisti divennero il partito più grande con 230 seggi.
        Nel gennaio 1933 il Presidente Hindenburg nominò Hitler Cancelliere.

        27 febbraio – 5 marzo 1933

        Il 27 febbraio il palazzo del Reichstag viene incendiato. Un comunista olandese, van der Lubbe, fu colto in flagrante nell’edificio in fiamme. Giorni dopo, alle elezioni, il 44% della popolazione votò per i nazisti, che ottennero 288 seggi al Reichstag. Non si trattava ancora di una maggioranza assoluta e Hitler dovette unirsi ai nazionalisti per formare una maggioranza.

        Il 19 agosto 1934:

        Hitler diventa Führer: alla morte di Hindenburg, Hitler si autoproclama presidente, cancelliere e capo dell’esercito, diventando formalmente il sovrano assoluto della Germania.

        (Non per insinuare che il nostro leader locale diventa un altro Hitler. Ci mancherebbe altro. Il nazismo-fascismo appartiene alla Storia, giusto? Questo promemoria è soltanto per ricordare che una vera democrazia non comincia e/o finisce con le urne elettorali.)

  9. “La gente è come le donne, va con l’uomo vincente.” (Cit.)

    “Lo Stato liberale è destinato a perire. Tutti gli esperimenti politici dei nostri giorni sono anti-liberali.” (Cit.)

    “La democrazia parla da sola fino alla morte. Il popolo non sa cosa vuole, non sa cosa è meglio per lui. C’è troppa stupidità, troppo movimento perso. Ho smesso di parlare e di dire sciocchezze. Sono un uomo d’azione.” (Cit.)

    “Non discutiamo con chi non è d’accordo con noi, lo distruggiamo.” (Cit.)

    “La democrazia è un regime senza re, infestato da molti re che a volte sono più esclusivi, tirannici e distruttivi di uno solo, anche se tiranno.” (Cit.)

    “Bisogna sempre fare delle cose e ovviamente riuscirci. La parte difficile è tenere la gente sempre alla finestra grazie allo spettacolo che date loro. E bisogna farlo per anni.” (Cit.)

    Le citazioni di cui sopra riflettono in qualche modo le convinzioni dell’attuale leader locale?

    Chiedo per il solito Amico.

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo