Per celebrare il primo mese di discussione sugli orti (e questa, per quanto incredibile, non è satira anche se domani è previsto un intermezzo di bilancio), il consiglio comunale nelle prossime settimane si proporrà in una nuova veste (da qui in poi è satira; forse).
Innanzitutto Palazzo Cernezzi sarà ribattezzato per l’occasione “Palazzo Melanzana”. Poi sindaco, assessori e consiglieri adegueranno orazioni e abbigliamento alla fondamentale ricorrenza.
Il sindaco Mario Landriscina si presenterà in aula con l’abito beneaugurale per i raccolti di domani. Dunque il primo contadino, pardon, il primo cittadino, si presenterà in camicione scozzese, bretelloni felpati modello “Teniamo Insieme Landriscina”, pantaloncino vellutato a sagomare il cosciotto fino al ginocchio, spesso calzettone in lana di Garzola e vigoroso scarponcino in pelle di Forzista Selvatico.
Forza Italia – in linea con i tempi di baruffa – per puro spirito di contestazione al sindaco si presenterà in blocco vestita con frac, tuba e ghette. Unica concessione alla seduta a tema, l’arrivo in Comune intonando uno Yodel dell’area germanofona alpina. A lanciare la prima nota dal Broletto – i cappelli a treccia, le gote rosate – Anna Veronelli. Di seguito il coro in falsetto di tutti gli altri. Sotto, un esempio.
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I destrorsi di Fratelli d’Italia, storicamente legati alla cultura degli orti e della Como rurale, esporranno ai banchi i migliori frutti dell’ultimo raccolto: la Patata Romana, la Zucchina Benita, le Pannocchie d’orbace. Patriza Maesani terrà anche una breve dimostrazione di cucina autarchica: Bietola tricolore su letto di delibere.
La civica “Insieme” – come sempre raffinatissima – si dedicherà a una breve lectio magistralis introduttiva affidata al capogruppo Franco Brenna dal titolo “Fagioli e cotiche nel Vedutismo dell’ 800-Prospettive, Analisi e un pizzico di sale prima di servire”.
Rapinese, fedele allo stile, si limiterà a tirare pomodori alla giunta dal cortile, con Fulzio Anzaldo tramutato in gigantesca catapulta umana. Unico tocco di gentilezza in lista, la performance bucolica di Ada Mantovani e Paolo Martinelli, nei panni allegorici di un gelso e un grande baco (nel sistema).
Poi le altre opposizioni. Bruno Magatti – che apparirà soltanto verso le 22 da un’enorme verza in fondo all’aula – interverrà su “Teoria, Prassi e Dialettica Sociale del Cavolo prematurato”, il pentastellato Fabio Aleotti spiegherà come condire le cipolle di Brunate con le schie chimiche, mentre il Pd – riproducendo se stesso – spaccherà una testa d’aglio in 4 correnti interne.
Svolta Civica proporrà una breve rappresentazione teatrale scritta e diretta da Maurizio Traglio e Barbara Minghetti: “Ortaggi di cachemire e politica biologica tra Civiglio e Caraibi”.
Infine, il più rurale dei parititi: la Lega. I consiglieri si presenteranno vestiti da pannocchie ma verso mezzanotte il vicesindaco Alessandra Locatelli darà fuoco a tutto il gruppo che inizierà a scoppiettare in tanti piccoli Salvini a forma di pop corn.
A mezzanotte, tutti a casa. Che da domani, mi raccomando, bisogna pensare agli orti.