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Como, turni 8-13 e 10-15 a scuola: genitori in rivolta. “E chi abita lontano? I ragazzi non possono pagare per tutti”

Il doppio turno di ingresso e uscita delle scuole (8-13 e 10-15 almeno fino al 31 ottobre), comunicato ieri dopo la riunione in Prefettura del Tavolo di coordinamento scuola-trasporti in vista della riapertura lunedì delle scuole, scatena le proteste dei genitori del comitato comasco AScuola, costola locale di un più ampio movimento nazionale.

“Siamo contrari a questa decisione perché è essa stessa contraria agli interessi dei ragazzi – spiega la portavoce del gruppo comasco, l’avvocato Monica Cattaneo – le scuole superiori hanno un’utenza provinciale e non è raro che ci siano ragazzi che arrivano a Como dall’Alto Lago o dalla Val d’Intelvi con spostamenti di più di due ore tra andata e ritorno. Per loro il turno dalle 10 alle 15 si tradurrebbe in un’intera giornata trascorsa tra viaggio e lezioni senza pausa pranzo, visto che i ragazzi hanno solo un breve intervallo seduti al banco, sempre con la mascherina e senza più tempo per fare sport o studiare adeguatamente”.

Una prospettiva oggettivamente preoccupante che, al netto della situazione sanitaria e delle difficoltà organizzative, fa ancora più arrabbiare i genitori del comitato alla luce delle decisioni prese in altre città.

“A Varese, dopo alcuni giorni di ingressi scaglionati, si tornerà all’orario abituale con ingresso unico alle 8 anche grazie a investimenti sui trasporti e lo stesso vale per Milano: perché a Como questo non è possibile? – aggiunge – tutti siamo disponibili ad adattarci, ma qui quello che manca è la coscienza di chi riveste un ruolo pubblico e deve rispondere alla comunità, deve risolvere i problemi anche prendendo decisioni impopolari se serve, ma non può dire ‘i ragazzi si arrangino’ mentre si dovrebbe fare di tutto per metterli nelle condizioni di studiare serenamente”.

La soluzione, secondo Cattaneo, poteva essere trovata più facilmente consultando i diretti interessati, cosa che è avvenuta in altre città ma non a Como, nonostante la disponibilità del comitato a sedersi al tavolo di lavoro per discuterne.

“Già a fine luglio abbiamo presentato alla Prefettura un’istanza accesso agli atti per capire a che punto si fosse arrivati e quali fossero le decisioni ancora da prendere dichiarandoci disponibili a dare il nostro contributo in qualità di utenti del servizio, ma non abbiamo ottenuto nessuna risposta – dice Cattaneo – e, mentre in molte altre città i rappresentanti dei diversi comitati hanno avuto un colloquio con il Prefetto, a Como ci ritroviamo una decisone calata dall’alto a tre giorni dall’inizio della scuola che penalizza nuovamente i ragazzi a distanza di 18 mesi dall’inizio dell’emergenza Covid”.

E se i ragazzi dalla settimana prossima si dovranno adattare agli ingressi scaglionati, il comitato promette di dare battaglia: “Stiamo valutando un’azione ufficiale visto che la nostra istanza non ha ricevuto risposta nei tempi stabiliti dalla legge – conclude – i ragazzi non possono continuare a pagare per tutti”.

Scuole a Como, deciso il doppio turno di ingresso e uscita: 8-13 e 10-15. Gli orari dei bus

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2 Commenti

  1. Doppi turni che saranno distribuiti in questo modo… Ai precari o meglio carne da macello il turno 10-15 senza pausa pranzo… Agli assunti a tempo indeterminato il turno 8-13 con comodo pranzo a casa e poi nel pomeriggio il secondo lavoro!!!
    W l Italia dei furbi alla faccia e sulla pelle dei fessi fissi… Che però stanno diventando sempre di meno….. A questo punto conviene prendere il reddito di cittadinanza e fare qualcosa in nero per arrotondare…. Che dire? Nulla di cui stupirsi purtroppo.

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